TUTTI A CASA? - BOSSI LO DICE PER LA PRIMA VOLTA: “STAVOLTA SI RISCHIA LA CRISI. NOI NON FACCIAMO GOVERNI TECNICI”, RIFIUTANDO LE IPOTESI SCHIFANI E LETTA - A VUOTO IL SUMMIT DI STAMATTINA TRA PDL E LEGA: TUTTI HANNO RIBADITO CHE NON VOGLIONO TAGLIARE LE PENSIONI, MA NON SANNO COME. L’EUROPA INCALZA, E I MERCATI SONO PRONTI A SCATENARSI - I SINDACATI UNA VOLTA TANTO UNITI NEL PROTEGGERE I LORO ISCRITTI (PERLOPIÙ PENSIONATI): NON TOCCATE I VITALIZI, FATE LA PATRIMONIALE E VENDETE IL PATRIMONIO PUBBLICO…

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Da "LaStampa.it"

Umberto Bossi, per la prima volta, lo dice chiaro e tondo: «Stavolta si rischia la crisi». Lo dice al termine di un vertice Pdl- Lega sul nodo delle pensioni. E aggiunge: «Noi non facciamo governi tecnici», rispondendo all'ipotesi di un esecutivo tecnico guidato da Gianni Letta.

«Stiamo trattando. Mi pare ci sia questa ipotesi che il governo possa cadere, ma i margini di trattativa ci sono», aveva detto stamane il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, interpellato dai cronisti sull'ipotesi di caduta del governo dovuta al nodo pensioni.

Al summit a palazzo Grazioli hanno partecipato, oltre al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, i ministri della Lega Nord Roberto Maroni e Roberto Calderoli, il segretario del Pdl Angelino Alfano e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. In un secondo momento sono arrivati a palazzo Grazioli anche il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri, il suo vice Gaetano Quagliariello e il collega della Lega nord Federico Bricolo, con il capogruppo alla Camera del Pdl Fabrizio Cicchitto e quello della Lega Marco Reguzzoni. Della partita, infine, anche il ministro del Lavoro Roberto Sacconi.

La riunione serve a fare il punto sulle misure da presentare al Consiglio Europeo di Bruxelles e, in particolare, a tentare di sciogliere il nodo della riforma previdenzale, a cui la Lega si oppone.

Sulle pensioni c'è fronte sempre più compatto dai sindacati: il segretario generale Cisl Raffaele Bonanni si dice stamane «decisamente contrario» a interventi sulle pensioni e chiede che prima il governo metta in campo la patrimoniale, incida sui costi della politica e venda il patrimonio pubblico: «Il governo dia l'esempio - ha detto - chi ha di più metta a disposizione quello che ha»

Ha precisato che sul nodo delle pensioni, «sostanzialmente -ha sottolineato Matteoli- siamo tutti d'accordo che è meglio non tagliarle. Però, se non si tagliano le pensioni, bisogna trovare qualche altra soluzione, il che non è facile». Il ministro delle Infrastrutture, che ha parlato a margine dell'inaugurazione della nuova sala crisi dell'Enac, ha ricordato le misure già varate dal governo: «Abbiamo già preso due provvedimenti, uno a luglio e uno ad agosto; i ministeri hanno subito tagli importanti e ci sono stati molti tagli alla spesa per la politica». «Qui non è in discussione il fatto che c'è un partito di coalizione che è favorevole ai tagli delle pensioni e uno che è contrario. Siamo tutti contrari. Nessuno ci ha chiesto di tagliare le pensioni, e nessuno propone di tagliarle, si parla di allungare l'età pensionabile».

 

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