BOSSI TOSA TOSI: “STRONZO!” - ARIA DI EPURAZIONE PER IL MARONIANO SINDACO DI VERONA E CAPOFILA DEI LEGHISTI CHE NON VOGLIONO REGGERE IL MOCCOLO AL PATONZA “AMICO DI LAVITOLA”: “MOLTI DEPUTATI IN CERTE VOTAZIONI HANNO AVUTO IL VOLTASTOMACO” - UNO-DUE-ICTUS BOSSI NON TOLLERA INSUBORDINAZIONI E CI VA GIÙ PESANTE: “È UNO STRONZO, HA TIRATO NELLA LEGA UN SACCO DI FASCISTI” - MA NELLA SEZIONE DEL FRATELLO MINORE DEL TROTA, SPUNTA UN EX MILITANTE DELLA DESTRA DI STORACE…

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Rodolfo Sala per "la Repubblica"

Il Trota, l´erede designato, prepara il terreno: «Se qualcuno non è più d´accordo con il progetto della Lega e con il segretario federale, ci sono mille altri partiti e movimenti da poter costruire», dice Renzo Bossi in versione Suslov. E Umberto Bossi, suo padre, dà gli otto giorni a Flavio Tosi, maroniano, sindaco di Verona e capofila dei malpancisti della Lega che non ne possono più di reggere il moccolo a Berlusconi. Contro Tosi, il Senatùr alza il dito medio, e lascia intendere che l´espulsione è nell´aria: «È uno stronzo, ha tirato nella Lega un sacco di fascisti, cosa che non potrà essere sopportata ancora per molto; abbiamo altri progetti».

L´annuncio di sfratto, più volte sollecitato dal Cerchio magico. arriva dopo quel che Tosi ha appena detto a "La zanzara" di Radio 24 sull´ormai famosa circolare bavaglio che vieta agli amministratori leghisti di intervenire sui temi di politica nazionale: «Non riguarda me, io esprimo quello che penso e pensano molti dirigenti al governo; chi sta a Roma ricopre ruoli in Parlamento e nell´esecutivo, ed è chiaro che per lealtà istituzionale nei confronti del presidente del Consiglio non può dire ciò che pensa di Berlusconi». L´alleanza con il Pdl non è in discussione, ma quella con il premier sì: «Molti nostri deputati in certe votazioni hanno avuto il voltastomaco; non ho amici come Lavitola...».

Non è un fulmine a ciel sereno, Tosi quelle cose le pensa e le dice da tempo: l´ultima cinque giorni in un´intervista a Repubblica, in cui invitava il Cavaliere a farsi da parte. E prima c´erano state le pesanti critiche alla manovra del governo. Ma per l´Umberto la misura sembra colma, lo dice pure un fedelissimo come il capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni: «Bene Bossi, Tosi parla a vanvera».

Il sindaco sotto accusa cerca di difendersi così: «Bossi ha frainteso le mie dichiarazioni, in trasmissione ho difeso senza alcun tentennamento lui e il nostro movimento». E il «voltastomaco»? «L´ho detto per far capire che talvolta alcune votazioni che possono sembrare poco comprensibili sono fatte dai nostri parlamentari, pur non condividendole, per senso di responsabilità».

Nulla sull´accusa di Bossi, nulla su quel «ha portato i fascisti nella Lega», che all´improvviso rispolvera ciò che era successo nella campagna elettorale del 2007 dell´allora candidato sindaco della lega a Verona: era appoggiato da una lista nella quel si presentavano parecchi esponenti dell´estrema destra. Ma la linea di Bossi adesso è questa: i fascisti sono in agguato per distruggere il movimento. Come al congresso di Varese, dove secondo il Senatùr le contestazioni sarebbero state provocate da «ex di An» ai quali «il segretario di prima, che ho mandato via, aveva dato la tessera.

Ricostruzione strana, anche alla luce di quel che è appena successo in Valcuvia, alto Varesotto. Bossi sbraita contro i fascisti, ma lì - per la precisione nel comune di Rancio, alla cui sezione è iscritto Roberto Libertà, fratello minore di Renzo il Trota - i leghisti hanno indicato a rappresentarli nel consorzio di gestione del parco regionale Campo de´ Fiori un signore che non risulta avere in tasca la tessera del Carroccio, e che fino al 2008 faceva parte della Destra di Storace. Particolare degno di nota, in Valcuvia di recente ha chiesto l´iscrizione alla Lega un folto gruppo, circa 25, di ex militanti della Destra. Insomma, da una parte gli strilli contro gli infiltrati, dall´altra le braccia aperte agli ex fascisti.

 

 

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