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Francesco Bonazzi per Dagospia
Favorevoli al "Renzi Uno" nel giro di 48 ore: tutto il pd per opposte ragioni (decollo del Rottam'attore, suicidio del Rottam'attore), Sciolta civica e Nuovo centrodestra (terrore del voto anticipato), una quindicina di grillini in libera uscita più alcuni vendoliani, banche, assicurazioni e parte di Confindustria.
Astenuti: il Cavaliere, che però si frega le mani come i bersaniani. Contrari: Lettanipote e basta. C'è una ragione se il presidente del Consiglio in carica, dopo aver incontrato in mattinata Giorgio Napolitano, ha deciso di affidarsi pubblicamente "alla Provvidenza". La ragione è che l'hanno lasciato solo con Gelatina Saccomanni, che alla fine poi manco gli sta tanto simpatico.
Ieri sera al Quirinale giravano vorticosamente anche gli speroni dei corazzieri. Donna Clio è tornata alla carica con Re Giorgio, che le aveva promesso un secondo settennato super-breve, e questa volta pare che il presidente abbia reagito con stizza. I cosiddetti poteri forti - gli stessi che per la verità lo avevano implorato di restare al Quirinale - ora puntano nettamente sul ticket Prodi-Renzie.
Bella Napoli l'ha capito dalla lettura del Corriere della Sera e da altri segnali che gli sono giunti da Milano. Ma farsi da parte per un libro di Alan Friedman gli sembra francamente ridicolo e allora ha affrontato subito il Rottam'attore, invitandolo a prendersi le sue responsabilità . Di elezioni anticipate, però, non se ne parla. Se i partiti vogliono Renzie al posto di Lettanipote, lo avranno. Se non è il "volete Barabba?" di Ponzio Pilato, poco ci manca.
In mattinata, prima di partire per il Portogallo, Re Giorgio ha ricevuto assai rapidamente il premier. Lettagonia gli ha anticipato le linee programmatiche di un nuovo "patto di coalizione", ma è stato letteralmente gelato dal capo dello Stato. Il film è cambiato e tutti, anche l'ultimo dei peones di Montecitorio, fanno il conto alla rovescia per la staffetta.
Sciolta civica ha mosso il primo passo è ha chiesto a Lettanipote di dimostrare "sensibilità " e farsi da parte.
Angelino Alfano sfida il Pd a dire pubblicamente se appoggia ancora Letta, ma è solo per segnare il punto e fa già il conto dei ministri nel nuovo gabinetto. Altri segnali: la legge elettorale slitta di una settimana e la direzione del pd viene anticipata a giovedì. Quel giorno tornerà Napolitano e tirerà le conclusioni. E forse anche una bella riga sopra il governino di Mezze Intese.
MATTEO RENZI E LA BOMBA A ENRICO LETTA
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MATTEO RENZI ROMANO PRODI
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