DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell'articolo di Cdf per “il Fatto quotidiano”
GIORGIA MELONI - TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE - VIGNETTA DI GIANNELLI
La quadra verrà trovata solo dopo il ritorno di Giorgia Meloni da New York e probabilmente richiederà altro tempo, ma nello stallo qualche indicazione sembra emergere. La tassa sui cosiddetti “extraprofitti bancari” sarà modificata e in una modalità che – stando a quanto filtra – certo non dovrebbe dispiacere a banca Mediolanum, il fiore all'occhiello della Fininvest dei Berlusconi.
Un ulteriore pressante in questo senso è arrivato ieri dal parere approvato in Commissione finanze del Senato al decreto Asset, che contiene anche la norma sulle banche. Il testo, proposto dal relatore di maggioranza Stefano Borghesi (Lega), chiede di spostare la base di calcolo della nuova impostazione dall'attivo bancario “all'attivo ponderato (o altro tipo di parametro)”.
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La tassa infatti è costruita come un prelievo del 40% sul maggior margine di interesse registrato dagli istituti, che esprime la differenza tra i tassi applicati alla clientela (che risentono della pesante stretta monetaria della Bce) e quelli (quasi nulli) con cui remunerano conti e depositi dei clienti. Il tesoro ha fissato un tetto massimo dello 0,1% dell'attivo bancario.
IL BACIO TRA GIORGIA MELONI E MARINA BERLUSCONI
L'idea, caldeggiata soprattutto da Forza Italia – che ha depositato diversi emendamenti – è di spostare l'asticella sull'attivo ponderato per il rischio (Rwa), che di norma è più basso nelle banche che fanno poche attività di prestiti alla clientela e più trading su titoli e obbligazioni.
La modifica è giustificata dai forzisti col fatto di non colpire le banche che acquistano i titoli di Stato italiani (che non rientrano nelle Rwa) ma non è un dettaglio che tra le principali beneficiarie ci sarebbe proprio Mediolanum, la cui base di calcolo passerebbe da 75 miliardi di attivi ai 12 di attivo ponderato.
La proposta iniziale di FI era di fissare il tetto allo 0,18%, quindi più alto ma su una base di calcolo più piccola. In questo modo il colpo per Mediolanum si ridurrebbe dai circa 75 milioni iniziali a 18 milioni (prendendo ad esempio gli utili del 2022): un calo del 75%, avevano calcolato gli analisti di Mediobanca, contro una media del 50% per le altre banche […]
Non è detto che alla fine l'asticella verrà confermata, ma da quel che filtra nelle stanze di governo è molto probabile che la base di calcolo verrà effettivamente spostata sulle Rwa. Per trovare la quadra, però, serve tempo. La Meloni, infatti, ha posto come condizione che il gettito, oggi stimato in 2,5 miliardi, non dovrà ridursi e invece con la proposta iniziale dei forzisti finirebbe per dimezzarsi.
L'accordo dovrà essere trovato la prossima settimana, quando il governo peraltro sarà impegnato con l'approvazione della nota di aggiornamento al Def, che farà da base alla manovra. “Lavoriamo per un compromesso”, spiega da New York il ministro degli Esteri e leader di FI Antonio Tajani, sfoderando ottimismo: “Vedremo se si potrà trovare un accordo, sono convinto che si troverà” e “con un testo del governo, siamo pronti a ritirare gli emendamenti”. […]
ARTICOLO DEL FINANCIAL TIMES SU ANTONIO TAJANI CONTRARIO ALLA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTItassa sugli extraprofitti delle banche
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