
DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA…
Alberto Mattioli per "la Stampa"
Il governo socialista perde il primo pezzo e, purtroppo per François Hollande, è un pezzo molto importante. Dopo che la Procura di Parigi ha aperto un'inchiesta su di lui per «ricettazione di frode fiscale», si è dimesso il ministro del Bilancio, Jérôme Cahuzac. Era il Quintino Sella del governo, l'uomo del rigore budgetario, il ministro che richiamava all'ordine i colleghi dalla spesa facile. Proprio nei prossimi giorni avrebbe dovuto ripartire fra i vari dicasteri i tagli da effettuare nel 2014.
à la vittoria di Mediapart, il sito indipendente d'informazione fondato da Edwy Plenel, ex direttore di «Le Monde». Mediapart è specializzata nelle inchieste e colpisce sia a destra che a sinistra. Gli ingredienti per un tipico feuilleton politico-giudiziario francese ci sono tutti. La vicenda inizia il 4 dicembre scorso, quando il sito scrive che Cahuzac ha avuto per anni, fino al 2010, un conto in una banca svizzera, l'Ubs di Ginevra, poi svuotato per spostare il denaro, dopo lunghi e complessi giri, a Singapore. Cahuzac nega, denuncia la mancanza di prove e querela.
Mediapart controreplica pubblicando una registrazione in cui si sente una voce, che il sito sostiene essere quella di Cahuzac, parlare del conto in Svizzera. Chi gliel'abbia fornita, non si sa. Nell'«affaire» sono comparsi un ex agente del fisco che indagò sui conti di Cahuzac, un suo avversario politico locale e addirittura la sua ex moglie e socia in affari (Cahuzac è un chirurgo estetico specialista nel trapianto di capelli), difesa nel divorzio dall'avvocatessa Copé, sorella di Jean-François, presidente dell'Ump, il partito di destra.
La Procura apre l'inchiesta. E il Parquet fa sapere che l'esame della registrazione «rinforza l'ipotesi» che a parlare sia proprio il ministro. Il reato di ricettazione di frode fiscale consiste nel rimettere in circolazione denaro mai dichiarato al fisco: Cahuzac rischia fino a cinque anni di galera. Lui ribadisce in un comunicato che le dimissioni «non cambiano niente né sulla mia innocenza né sul carattere calunnioso delle accuse contro di me» e promette battaglia.
Di comunicati, Hollande ne ha fatti circolare due, entrambi telegrafici. In uno, ringrazia Cahuzac del lavoro fatto, del «talento» e della «competenza» (riconosciuti anche dall'opposizione di centro-destra, che infatti lo difende). Nell'altro, informa che al Bilancio è promosso Bernard Cazeneuve, già ministro degli Affari europei, rimpiazzato da Thierry Repentin, prima alla Formazione professionale. Plenel, l'autore di questo Watergate alla francese, spiega che ieri è stato «un buon giorno per il giornalismo e la democrazia francesi».
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