RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
carlo calenda dopo l operazione chirurgica
Estratto dell’articolo di Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”
Carlo Calenda […] La sconfitta elettorale del suo partito...
«Abbiamo ritenuto erroneamente che avere candidati competenti, un ottimo programma e fare una campagna elettorale tra i cittadini potesse bastare ad Azione per superare la soglia di sbarramento in un clima di forte polarizzazione e astensione, che, per la prima volta, ha riguardato specialmente gli elettori che si definiscono “di centro”».
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Giorgia Meloni ed Elly Schlein invece sono state premiate.
«Quello che sta accadendo in Francia e che potrebbe accadere in America dimostra che il momento storico che stiamo vivendo rischia di determinare il frantumarsi delle democrazie liberali così come le abbiamo conosciute negli ultimi 75 anni. L’Italia e l’Europa non possono sopravvivere alla morsa del populismo di destra e di sinistra e al conseguente perenne conflitto. E i continui record di astensione lo dimostrano. Meloni e Schlein non possono considerarsi vittoriose se a votare rimangono solo le “curve” ma il Paese no».
CARLO CALENDA DOPO IL FLOP DI AZIONE ALLE ELEZIONI EUROPEE
Azione a questo punto che fa? Prosegue la sua esperienza?
«Azione continuerà a lavorare nei prossimi anni per recuperare la quota di coloro che si astengono dal voto perché considerano la politica inconcludente. Vogliamo lavorare per aggregare tutti quelli che hanno in comune l’obiettivo di costruire un grande partito liberal-democratico. Nel nostro percorso non sono tuttavia incluse federazioni temporanee o liste di scopo che hanno dimostrato di non funzionare».
Che le è parso del discorso che la premier ha tenuto in Parlamento?
«Meloni continua a dividere il Paese tra buoni e cattivi con toni aggressivi e inappropriati per una presidente del Consiglio. In Europa e in Italia lei sta cercando la radicalizzazione dello scontro. Non finirà bene per il Paese. Ma la risposta non può essere quella di scegliere toni uguali e contrari da parte dell’opposizione. Per usare una semplificazione: se la sinistra è quella dei continui allarmi democratici su tutto e della Salis che vuole occupare le case, la destra avrà la strada spianata e resterà in sella. Dobbiamo dimostrare di essere in grado di passare da “un’opposizione contro” a “un’opposizione per”».
Come?
CARLO CALENDA DOPO IL FLOP DI AZIONE ALLE ELEZIONI EUROPEE
«Va fatto un tentativo di riannodare il filo del confronto tra maggioranza e opposizione. Meloni e Schlein hanno la responsabilità di favorirlo in tutti i modi possibili, evitando che gli elettori da avversari si trasformino in “nemici”. […]».
Con il Pd come sono i rapporti adesso?
«Come è doveroso, essendo Azione all’opposizione abbiamo un dialogo aperto con il Pd su contenuti specifici, partendo da sanità, scuola e salari. Ho proposto a Schlein di preparare un emendamento comune delle opposizioni alla legge di bilancio su questi temi, con numeri, coperture e contenuti precisi. Spetta ora al Pd decidere se vuole percorrere la strada del riformismo o del populismo».
Aderirete ai referendum su Autonomia differenziata e premierato?
«Noi ci opponiamo vigorosamente a queste riforme sbagliate e mal scritte. Se verrà indetto, faremo attivamente campagna per il referendum contro l’autonomia. Ma attenzione, il rischio di bucare il quorum è elevatissimo. E se ciò accadesse il governo ne uscirebbe rafforzato».
Con chi vi alleerete alle Regionali?
«Come abbiamo sempre fatto in tutte le elezioni locali cercheremo in primo luogo di trovare un accordo con gli altri partiti d’opposizione su candidati credibili e programmi concreti».
E alle Politiche farete la grande alleanza con tutte le opposizioni come vorrebbe Schlein?
«Come e quando si arriverà alle politiche è totalmente incerto. Ma nessuno mi toglie dalla testa che alla fine questo paese dovrà essere ricostruito insieme da liberali, socialdemocratici e popolari».
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