raul castro miguel diaz canel

ECCO COSA (NON) CAMBIA A CUBA – IL BUROCRATE DIAZ-CANEL SARA’ IL NUOVO LEADER MA RAUL, IL FRATELLO DI FIDEL, NON SI RITIRA: RESTA, INFATTI, A CAPO DEL PARTITO (CHE STABILISCE L’AGENDA DI GOVERNO) - E ALEJANDRO, FIGLIO DI RAUL, RIMARRA' AL VERTICE DEI SERVIZI SEGRETI

Anna Guaita per il Messaggero

 

raul castro miguel diaz canel

Per la prima volta dal 1959 Cuba non sarà governata da un membro della famiglia Castro.

 

Da oggi, scaduti i due mandati presidenziali di cinque anni, Raul lascia la poltrona dove suo fratello Fidel era stato seduto dalla rivoluzione del 1959 fino a quando si era ritirato nel 2008. Si dà per scontato che l' Assemblea Nazionale nominerà alla guida dell' isola Miguel Diaz-Canel, vicepresidente del Consiglio di Stato e del Consiglio dei ministri, un 57enne scelto proprio da Raul per questo ruolo.

 

Diaz-Canel sarà il primo leader di Cuba nato dopo la rivoluzione, oltre a essere il primo che non porti il cognome Castro. L' unico Castro che rimarrà nel governo sarà Alejandro, figlio di Raul, attualmente a capo dei servizi segreti.

 

POTERE CAMUFFATO Ma è bene ricordare che Raul non si ritirerà del tutto, e rimarrà alla guida del partito, una posizione che potrebbe rivelarsi più potente di quella che lascia a Diaz-Canel in quanto è il partito che stabilisce l' agenda di governo.

 

Peraltro nessuno sa bene cosa aspettarsi da Diaz-Canel, che è sembrato negli anni un burocrate un po' pallido, e anche abbastanza fedele ideologicamente ai principi comunisti e collettivisti del regime castrista.

 

raul castro miguel diaz canel

E invece l' isola si trova a un bivio e dovrà prendere decisioni difficili, che richiederanno leadership e coraggio. Il momento roseo che si è vissuto con l' apertura delle relazioni con gli Stati Uniti durante la presidenza di Barack Obama è stato seguito dal crollo del rapporti con Washington con la presidenza di Donald Trump. Ma a peggiorare le relazioni non è stata solo la diffidenza di Trump verso le iniziative di Obama: un ruolo pesante l' ha avuto lo strano incidente di vari diplomatici colpiti da disturbi cerebrali, pare in seguito a ultrasuoni di cui non si è ancora scoperta l' origine.

 

Lo scorso ottobre, Washington ha richiamato a casa 24 diplomatici. E proprio ieri anche il Canada ha seguito l' esempio Usa, dopo che dipendenti dell' ambasciata hanno cominciato a avvertire gli stessi sintomi degli americani: mal di testa, vertigini, stato confusionale. L' Avana nega recisamente di aver avuto un ruolo nei malesseri che hanno colpito americani e canadesi.

 

DIAZ CANEL E RAUL CASTRO

Ma certo l' incidente non poteva accadere in un momento peggiore: non solo veniva eletto presidente in Usa un candidato apertamente contrario all' apertura verso l' isola comunista, ma il sostenitore più ricco e stabile di Cuba, il Venezuela, entrava in crisi e progressivamente diminuiva gli aiuti. Da quando Raul Castro ha favorito la progressiva, moderata liberalizzazione economica, nell' isola alcuni cambiamenti sono avvenuti. Ad esempio, su una popolazione di 11 milioni e mezzo di abitanti sono arrivati i cellulari, che oggi sono più di cinque milioni. Internet, prima praticamente vietato, ora va prendendo piede, anche se spesso a singhiozzi.

 

LA SVOLTA E' diventato legale possedere una casa (più una casa di vacanza) e anche venderle. Possedere e vendere automobili. E' legale avere piccole aziende familiari, e molti terreni dello Stato sono stati dati in affitto a privati agricoltori. Ma rimane il fatto che la stragrande maggioranza dei cubani continua a lavorare per aziende statali. I loro stipendi sono miseri, e tutti coloro che hanno solo quello e non ricevono sostegno dai parenti emigrati, vivono poveramente.

 

miguel diaz canel

Cuba non è ancora riuscita laddove sia la Cina che il Vietnam sono riusciti: mantenere un regime comunista di pari passo con la crescita dell' iniziativa privata. Pochi credono che Miguel Diaz-Canel abbia in sé la capacità di riuscirci, soprattutto tenendo presente che i 600 membri dell' Assemblea Nazionale sono in buona parte espressione del partito. Tuttavia qualcuno esprime ottimismo, ad esempio Amnesty International, che si augura che il cambiamento al vertice dell' Avana costituisca un' opportunità storica per rafforzare i diritti umani nel paese.