PADRONI TEDESCHI/2 – STEINBRUECK, L’ANTI-MERKEL: “BISOGNA DARE PIÙ TEMPO AI PAESI IN RECESSIONE”

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Alessandro Alviani per "La Stampa"


Elogia la Bce di Mario Draghi, riflette su «un secondo piano Marshall» e apre alla possibilità di dare più tempo ai Paesi in crisi per risanare i loro bilanci. Di fronte alla stampa estera a Berlino il candidato cancelliere della Spd Peer Steinbrück illustra la sua ricetta in vista delle elezioni del 22 settembre. Elezioni che lo vedono partire in svantaggio, se è vero che, stando all'ultimo sondaggio dell'istituto Forsa, la Spd viaggia al 24%, contro il 40% della Cdu/Csu, e che, se ci fosse l'elezione diretta del cancelliere, il 57% dei tedeschi opterebbe per Merkel e solo il 20% per lui.

Ma Steinbrück, protagonista finora di una campagna elettorale costellata di passi falsi e gaffe, non si scompone: «l'elezione si decide nelle ultime sei settimane, l'elettorato tedesco è più volatile che mai», spiega. E poi c'è quel bacino di 8-9 milioni di elettori che la SPD ha perso tra il 1998, anno della vittoria di Gerhard Schröder, e il 2009, l'anno del peggior risultato di sempre. La maggior parte di loro sono rimasti a casa, per cui la partita si riaprirà se la SPD riuscirà a mobilitarli, argomenta Steinbrück.

Che attacca: «la gestione della crisi da parte del governo tedesco è stata molto unidimensionale, è stata vista quasi solo come una crisi del debito sovrano, per cui la risposta data è stata: risparmiare, risparmiare, risparmiare». Ciò ha trascinato alcuni Paesi in un circolo vizioso di bassa crescita e alta disoccupazione da cui «dobbiamo uscire, il che significa anche eventualmente dare più tempo» agli Stati in crisi. Consolidamento sì, ma dosato meglio sull'asse temporale, è il suo ragionamento.

«Questi Paesi, anche l'Italia, dovranno abbassare l'elevato debito e il deficit in modo sistematico», tuttavia «bisogna far sì che la dose del consolidamento non sia mortale, che cioè non porti Grecia, Portogallo e altri Paesi sul letto di morte, bensì li rimetta in piedi». Credo che «non si possa puntare solo sul consolidamento dei bilanci in Grecia, Italia, Spagna e Portogallo, bensì abbiamo bisogno di impulsi per la crescita per questi Paesi e soprattutto di un programma contro la disoccupazione giovanile che faccia sentire velocemente i suoi effetti».

L'errore del governo tedesco e del Consiglio europeo, aggiunge, è «comportarsi come se si trattasse di una crisi puramente economica», mentre semmai rischia di trasformarsi in una crisi che turba la stabilità sociale e politica dei Paesi in difficoltà.

Quanto agli eurobond Steinbrück ha ricordato che la Spd non è pronta ad accettarli senza condizioni: «nel dubbio, se dovesse essere necessario, forse abbiamo bisogno di questo strumento», ma i Paesi che ne beneficeranno «devono poterci assicurare che non commettano poi delle sciocchezze».

Il candidato cancelliere Spd si è poi schierato a sostegno di Mario Draghi. «Credo che bisognerà fare a Trichet e Draghi il complimento che, nei momenti difficili a partire dal 2010, hanno presieduto una Bce dimostratasi in grado di agire». Sono state due decisioni a stabilizzare i mercati, ricorda: l'impegno dei capi di Stato e di governo dell'Eurozona a non abbandonare nessuno Stato membro e l'annuncio di Draghi di essere pronto, se necessario, ad acquisti illimitati per salvare l'euro.

La Corte costituzionale tedesca, ha aggiunto, riferendosi al procedimento di Karlsruhe sul programma per l'acquisto di titoli sovrani (Omt), non dovrebbe ostacolare l'azione anti-crisi della Bce.

 

STEINBRUCKPEER STEINBRUCK Jens Weidmann e Angela MerkelLETTA, ALFANO, SACCOMANNIMARIO DRAGHI ED ENRICO LETTA FOTO INFOPHOTOCORTE COSTITUZIONALE TEDESCA