FLASH – IL GOVERNO VUOLE IMPUGNARE LA LEGGE REGIONALE DELLA CAMPANIA CHE PERMETTE IL TERZO MANDATO…
DAGOREPORT
Aria d’elezione, tempo di sondaggi. Come sempre riservatissimi. Grazie alle comparsate televisive del Banana sembra che Forza Italia viaggi intorno al 17%, a fronte di un leggero calo della Lega. Ed a determinare questo travaso di voti (ecco perché Salvini s’è incazzato così tanto) sarebbe stata proprio la mossa di Berlusconi di tirare fuori dal cilindro il nome di Gallitelli.
Il generalone, uomo d’ordine, affascina l’elettorato leghista da sempre follower di chiunque offra “legge ed ordine”. E chi meglio dell’ex Comandante dei Carabinieri? Insomma, il nome del generale Silvio l’avrebbe fatto anche oer far incazzare l’alleato. E c’è riuscito.
luigi di maio e la fidanzata silvia virgulti
Anche al Nazareno il clima non è fra i migliori. La mossa dell’alleanza a sinistra, magari guidata da Grasso, ed in attesa di capire cosa farà il “sor tentenna” Pisapia, porta la coalizione “rossa” (Mdp e Sinistra italiana) ad aumentare i consensi di due punti.
Ma la vera “bomba” degli ultimi sondaggi è il sensibile calo di M5S. Sembra che i pentastellati abbiano perso – a tre mesi dal voto – circa il 2%. E per Grillo le cause sono tutte da ricercare nelle ultime mosse di “Giggino” Di Maio.
L’intervista da Fazio è andata male e ad aggravare la situazione la mossa di aver mollato la fidanzata è stata duramente criticata da Beppe. Come aveva già sottolineato questo disgraziato sito, è difficile comprendere come si possa passare dall’annuncio delle nozze dopo le elezioni a mollarla di colpo. Ed i dubbi di Grillo sono rivolti soprattutto ai Dioscuri che non mollano mai un istante il candidato premier dei Cinque stelle: Spadafora e Casalino.
L’incazzatura di Beppe è doppia. Da una parte, Di Maio fa figure di merda in tv. Dall’altra, il candidato premier sta vanificando gli sforzi del Fondatore di fare di M5S il nuovo Pci: mai al governo ma con capacità di interdizione. E’ ormai chiaro anche ai sanpietrini di Roma che Grillo non punta a Palazzo Chigi. Non si può permettere di mandare al Potere un “branco di disadattati” (come ha definito i parlamentari pentastellati) a teatro. Ma nemmeno può fare figure barbini, come lo sta costringendo Di Maio.
Così, il comico ha messo una soglia: M5S non deve scendere sotto il 26%. Meglio se alle elezioni raccoglie fra il 26 ed il 30%. Non oltre.
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