DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
DAGOREPORT
ANGELINO ALFANO PIERFERDINANDO CASINI
Alfano Angelino e Casini Pierfurby hanno in questi giorni una sola parola d'ordine: salvare le poltrone di governo dal rimpasto prossimo venturo. Casini ha il ministro dell'Ambiente, Galletti (come si ricorderà lo triangolo' con Renzi e il Quirinale facendo saltare la conferma di Mauro Mario al ministero della Difesa perché ritenuto non più affidabile), mentre Alfano e i suoi hanno una rappresentanza ministeriale totalmente sovradimensionata rispetto ai voti di Ncd. Per ottenere questo risultato vogliono chiudere a tutti i costo, e presto, l'accordo per i gruppi parlamentari unici tra Ncd e Udc.
Alfano e' oggettivamente indebolito da tante vicende, alle quali da ultimo si è aggiunta la motivata e articolata mozione di sfiducia individuale che ha presentato il Movimento Cinque Stelle. Ha il partito in cui nessuno si fida più di nessuno ed è costretto a credere di poter trovare riparo sotto l'ala protettiva della furbizia casiniana, nonostante le notevoli personali diffidenze.
RENZI ALFANO CASINI IN SENATO FOTO LAPRESSE
Il genero di Caltariccone invece ha tentato invano per mesi di ritagliarsi il ruolo di "riserva della Repubblica" ma poiché nessuno glielo riconosce, all'ultimo giro di giostra cerca di riciclarsi come capo di un neo movimentino centrino, cosa che porta allo scioglimento definitivo, anche sul piano formale, dell'Udc tenuto sinora in condominio con Cesa Lorenzo (il quale intanto ha deciso di cambiar vita: per i prossimi cinque anni vuole andarsene in giro per il mondo, a spese dei contribuenti europei e non più solo di quelli italiani).
Ancora: Alfano sa perfettamente che tantissimi deputati e senatori rischiano di mollarlo di punto in bianco, forse senza neanche avvertirlo (lui del resto con i suoi parlamentari ha pochi rapporti), ha garantito che è pronto a togliere il suo nome dal simbolo ed è pronto a cambiare nome sia al partito sia ai gruppi.
Intanto lui e Lupi hanno deciso di cacciare in malo modo Quagliariello Gaetano da coordinatore del partito, non foss'altro per scaricargli non solo la responsabilità dell'indice esso elettorale ma soprattutto della totale incapacità a gestire la periferia del partito, di cui una parte consistente e' già in fuga verso altro lidi, una parte cerca di capire cosa ne sarà del proprio futuro e la terza infine e' in grande agitazione a causa delle elezioni regionali che fra autunno e primavera si svolgeranno in una decina di regioni decisive.
CASINI E AZZURRA CALTAGIRONE ALLA PRESENTAZIONE MILANESE DEL MESSAGGERO FOTO TOIATI
Casini, Alfano e Lupi cercano dunque di blindare poltrone senza base elettorale cercando di rinviare il più possibile la resa dei conto finale. Lupi Maurizio, intanto ha deciso di non mollare la poltrona di ministro, anche se la sua famiglia lo avrebbe voluto a Strasburgo. In ogni caso, il premier non guarda in faccia a nessuno e nel gioco del rimpasto qualcuno dovrà cedere giocoforza il posto ad altri:
o Alfano lascia gli Interni e si "notabilizza" al posto della Mogherini agli Esteri (viene cioè politicamente prepensionato, con il rischio di diventare presto esodato politico), oppure Lupi rimanendo al ministero rischia che fra qualche settimana Renzi gli chieda lo stesso di farsi da parte restando così senza ministero e senza Strasburgo.
Del resto, anche Casini (sempre in odio a Mauro Mario) non sarebbe contrario a insediare Lupi alla guida di Coalizione Popolare.
Il quale Casini, continua a vantarsi con Renzi Matteo di come ha fatto fuori Mauro dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato per non intralciare le riforme care alla Boschi, ma con tutti gli altri si vanta del rapporto che quotidianamente dice di intrattenere con il premier, lasciando intendere (l'ha fatto anche in una cena si qualche sera fa) che lui riesce a influenzarlo fortemente, che il premier lo cerca per consigliarsi (ovviamente in cambio di posto nei cda di Stato e degli enti locali) visto che è lui e non Alfano il regista di una quarantina di senatori pronti a tutto di Ncd e Udc più qualche cane sciolto.
Lupi D e il vicepremier e ministro degli Interni Angelino Alfano
Ma Renzi sa bene con quale venditore di tappeti qualche volta parla, sa bene che la fusione dei due gruppi sarà inferiore alla somma dei rispettivi iscritti e sa che molti andranno per altre strade lasciando Pierfurby e Angelino con un pugno di mosche. Solo allora Pierfurby resterà ufficialmente nudo alla meta, quando i danni che ha arrecato ad Alfano saranno irreparabili.
Ma anche Renzi rischia qualcosa: al Senato nessuno vende numeri veri e quindi il cerino dell'auto abolizione passerà nelle mani di molti che oggi si chiamano ancora senatori e sono elettivi prima di spegnersi da qualche parte.
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE…
“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA…
DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL…
DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO -…