RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Gabriele Guccione per www.corriere.it
Ce n’è abbastanza, in quanto a somiglianze, da far rizzare i capelli ai nostalgici del grillismo della prima ora. Un tunnel nella montagna, non molto diverso da quello dove un giorno passerà la nuova ferrovia ad alta velocità Torino-Lione. E un’autostrada gestita dai privati: una delle tante in concessione ad Autostrade per l’Italia.
Eppure Luigi Di Maio, ex leader e attuale ministro degli Esteri, non si è fatto spaventare dal mix all’apparenza esplosivo per qualsiasi 5 Stelle duro e puro: basti pensare alla lotta No Tav o alla battaglia anti-Benetton post-crollo del Ponte Morandi. E ha messo Giorgio Sorial, suo ex braccio destro al ministero dello Sviluppo economico e già deputato, a capo della società del Traforo del Monte Bianco.
La valle, certo, non è la stessa: Aosta anziché Susa. E anche la Liguria, a quelle latitudini, appare meno vicina. I conflitti, dunque, più sfumati, anche per un pentastellato come Sorial. Bresciano figlio di genitori egiziani, 37 anni, una laurea in ingegneria, ha già avuto modo di sedersi tre volte — nella sua nuova veste di presidente — attorno al tavolo del cda della Monte Bianco. Spalla a spalla, fianco a fianco con gli uomini di Autostrade per l’Italia.
Cioè dei Benetton, che controllano il 51% della società pubblico-privata fondata nel 1957 per gestire la parte italiana del tunnel alpino con la Francia. La nomina risale a febbraio, decisa con un decreto del governo su proposta del ministro degli Esteri, oggi come allora Di Maio.
Sorial ha preso così il posto di un altro ex politico, il notaio torinese già senatore del Pdl, Aldo Scarabosio. Da mesi in cerca di una nuova collocazione, l’ex 5 Stelle aveva provato a bussare anche alla porta di Chiara Appendino, mandando il proprio curriculum per il vertice dell’azienda torinese dei trasporti Gtt. Ma gli è andata male: perché la sindaca è in scadenza e non può affidare nuovi incarichi.
Dalle marce in Valle di Susa (a Chiomonte nel 2014 disse: «Quest’opera è illegittima») alla guida di un traforo. Dalle esternazioni contro i poteri autostradali («Il partito dei Benetton») alla coabitazione sotto lo stesso tetto. E dire che da deputato, il 12 novembre 2013, Sorial srotolò insieme alla collega Laura Castelli (oggi viceministra dell’Economia e anche lei più tiepida in quanto a proteste) la bandiera No Tav a Montecitorio. Altri tempi.
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