DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Franco Bechis per “Libero Quotidiano”
Irregolari o meno che siano i bilanci 2014, i partiti politici stanno comunque per tirare un sospiro di sollievo: tutti (meno M5s e Ncd) avranno i rimborsi elettorali previsti per quest’anno.
A sollevare dall’imbarazzo Laura Boldrini e Piero Grasso che avrebbero dovuti erogarli in mancanza del necessario visto di legge, ci ha pensato il Pd.
Teresa Piccione, siciliana componente della commissione affari costituzionali del partitoha presentato come relatrice un blocco di emendamenti al ddl di un altro siciliano (però di Sel), Sergio Boccadutri, sulla commissione di controllo dei rendiconti dei partiti. Una serie di norme che hanno un doppio obiettivo: autocondonarsi qualsiasi irregolarità compiuta nel 2014 in modo da potere prendere subito la quota di spettanza dei rimborsi elettorali, e poi un bel colpo di spugna anche per gli anni a venire su altre irregolarità possibili nel finanziamento privato ai partiti.
A lanciare l’allarme è stato il capogruppo del M5s nella stessa commissione, Danilo Toninelli: «Sono comparsi,nel silenzio generale», ha rivelato, «due emendamenti piddini alla proposta Boccadutri che aveva il fine di far ripartire i lavori della Commissione di Controllo dei Rendiconti dei Partiti, ferma per mancanza di personale e di strumenti operativi. Questi signori hanno pensato di rimandare di un anno i controlli di questa Commissione, di fatto sbloccando l’attuale erogazione dei finanziamenti pubblici ai partiti.
E come se non bastasse, udite udite, di cancellare le sanzioni previste dalla legge oggi in vigore peri casi di finanziamenti illeciti». In effetti il primo emendamento della Piccione assegna alla commissione di controllo sui bilanci dei partiti cinque revisori provenienti dalla Corte dei Conti e altri due da altre pubbliche amministrazioni. Ma rinvia le verifiche di regolarità a quando questi diventeranno operativi, ed espressamente«con riferimento ai rendiconti dei partiti politici relativi agli esercizi successivi al 2014». È quindi un condono sulle situazioni irregolari del 2014 che comprometterebbero i soldi pubblici da erogare entro fine luglio.
aula di montecitorio vuota per l informativa di gentiloni su lo porto
Il secondo emendamento è ancora più articolato. Abolisce l’obbligo di dichiarazione congiunta fra finanziato politico e suo finanziatore alla tesoreria delle Camere previsto dalla legge del 1981 per tutti i contributi superiori a 5 mila euro nell’arco dell’anno solare. Abolendo la norma, evidentemente saltano anche tutte le sanzioni amministrative e penali per il suo mancato rispetto, e quindi si tratta di un condono penale sulla materia.
Furbescamente il sistema viene sostituito da un altro meccanismo, che sembra una burla: i partiti con regolari statuti sono tenuti a trasmettere alla Camera per la pubblicazione sul sito Internet gli elenchi dei propri finanziatori privati entro tre mesi dalla percezione della somma.
Però «gli obblighi di pubblicazione sui siti Internet riguardano esclusivamente i dati dei soggetti i quali abbiano prestato il proprio consenso». Tradotto: è un obbligo, ma se non vuoi, non lo è. Una beffa: così verranno oscurati i finanziamenti privati ai partiti. Come non è mai avvenuto nemmeno nella prima Repubblica.
LAULA DELLA CAMERA DESERTA DURANTE LA DISCUSSIONE SUL TAGLIO DEI RIMBORSI AI PARTITI
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