DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA…
Marco Bresolin per La Stampa
angela merkel silvio berlusconi
Da domani i leader europei saranno a Sofia. E guarda caso nella capitale bulgara arriverà anche Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia ha infatti confermato la sua presenza al pre-summit del Ppe, in programma nel pomeriggio. Una visita certamente frutto del grande legame tra l’ex premier e il capo del governo bulgaro, Bojko Borisov. Ma che in realtà va letta anche in chiave politica interna. Berlusconi vuole dimostrare di essere ancora attivo sulla scena, a maggior ragione ora che ha ottenuto la «riabilitazione» giudiziaria.
Mentre a Roma proseguono e si fermano le trattative per la nascita di un nuovo governo, in un continuo stop-and-go, l’attenzione dell’Europa resta altissima. Defilata, attenta a non intervenire con dichiarazioni fuori luogo, l’Ue segue con interesse l’evolvesi delle trattative.
Come ha detto senza troppi giri di parole Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo ed esponente di Forza Italia, c’è molta preoccupazione a Bruxelles e nelle principali cancellerie Ue per la possibile nascita di un governo formato da due forze «anti-sistema». E Berlusconi non andrà certo a Sofia per presentarsi come il «garante» di questa maggioranza.
Il leader di Forza Italia, che pure aveva dato il suo via libera a questo «tentativo», continua a rimanere scettico. E domani dovrebbe esprimere la sua preoccupazione anche agli altri leader popolari che incontrerà nella sede del Consiglio dei ministri di Sofia. Oltre a Tajani e agli altri vertici Ue, Donald Tusk e Jean-Claude Juncker, accando al padrone di casa Borisov ci saranno anche i leader di Cipro (Anastasiades), Austria (Kurz), Ungheria (Orban), Croazia (Plenkovic) e Irlanda (Varadkar). Non sono confermate, invece, le presenze di Mariano Rajoy e Angela Merkel.
In serata inizierà poi il pre-vertice ufficiale con una cena tra i 28 capi di Stato e di governo della Ue, a cui parteciperà il premier Paolo Gentiloni. L’accordo sul nucleare iraniano e la guerra commerciale con gli Stati Uniti saranno i piatti forti della cena. Il giorno dopo, invece, ci sarà il summit vero e proprio, dedicato ai Balcani Occidentali. Parteciperanno i leader di Serbia, Montenegro, Kosovo, Albania, Macedonia e Bosnia-Erzegovina.
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