
DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO…
DAGONEWS
Sempre più complicata la strada per uno dei “blitz” più lenti della storia: il tentativo di Matteo Renzi di mettere le mani sulla Cassa Depositi e Prestiti e di cambiarne i vertici con un anno di anticipo sulla scadenza naturale.
Il ricambio alla fine si farà, specie per quanto riguarda la presidenza, visto che Franco Bassanini ha già trattato un posto come “consigliere speciale” di Palazzo Chigi (avrà l’ufficio vicino ad Andrea Guerra, che l’ha fatto silurare) e l’arrivo di Claudio Costamagna ormai ha il via libera delle Fondazioni bancarie. Ma i costi, per Renzi, sono alti, e non solo per tutto quello che sta portando a casa il negoziatore delle Fondazioni, Giuseppe Guzzetti.
matteo renzi pier carlo padoan
Secondo quanto risulta a Dagospia, anche la Banca d’Italia segue con attenzione la partita e il governatore Ignazio Visco non sarebbe affatto contento del cambio di strategia che si profila sulla Cassa. Che c’entra Via Nazionale? C’entra eccome perché è azionista al 20% del Fondo Strategico italiano, controllato proprio dalla Cdp. E il Fondo, con pieno accordo di Bankitalia, è presieduto dal “cacciando” Giovanni Gorno Tempini.
La voce clamorosa che gira in queste ore è che Banca d’Italia sia pronta a uscire, o a ridurre di molto la quota, nel caso fosse cambiata la “mission strategica” della Cassa e si prospettasse una gestione più interventista e rischiosa. Un’altra bella gatta da pelare per il premier, al quale i suoi consiglieri economici non avevano certo prospettato questa via crucis.
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