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1 - SALVINI TENTATO DALL’INTESA COL M5S PREPARA IL DIVORZIO A DESTRA: CONDIZIONI CAPESTRO PER BERLUSCONI
Amedeo La Mattina per “la Stampa”
Matteo Salvini ha scelto chi saranno i suoi compagni prima di lotta e poi di governo. Taglierà gli ormeggi che finora lo tenevano flebilmente legato al centrodestra e si spingerà nelle acque agitate della campagna elettorale con Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. Le modalità dell’alleanza non sono state ancora definite, ma nell’incontro di ieri alla Camera il leader leghista e il capo politico M5S hanno già a parlato di come muoversi nelle prossime settimane in Parlamento e affrontare insieme il voto in autunno. Nessuna alleanza organica, liste separate ma patto di desistenza nei collegi uninominali dove sarà necessario.
BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA
L’obiettivo è fare il pieno di collegi da Nord a Sud e ritornare alla Camera e al Senato con una maggioranza schiacciante e lo stesso «contratto per il cambiamento». Verranno ripresentati al presidente della Repubblica Sergio Mattarella molti dei nomi presenti nella lista dei ministri portata al Quirinale da Giuseppe Conte. Per il Carroccio non potrà mancare quello di Paolo Savona al quale Salvini ha chiesto di candidarsi come indipendente nelle liste leghiste.
«Sarebbe un onore e un piacere», gli avrebbe detto il leader del Carroccio che ora però ha bisogno di liberarsi di Silvio Berlusconi. Non sarà facile svincolarsi dal centrodestra. L’ex Cavaliere, temendo il peggio, ha precisato che l’unica soluzione è quella di una coalizione. Un’alleanza «destinata sicuramente a prevalere anche per la possibilità di una mia candidatura». Berlusconi però è consapevole di non essere più in grado di gestire Matteo e teme fortemente che nel prossimo Parlamento si formi una maggioranza straripante grilloleghista.
BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE
«Sarà un disastro per l’Italia. Sono preoccupatissimo», ha detto e ripetuto come un mantra il leader di Forza Italia a tutti i dirigenti del partito che ha sentito ieri al telefono. Gli azzurri non voteranno la fiducia al premier incaricato Carlo Cottarelli, ma nel gruppo parlamentare si è aperta una discussione tra chi vuole votare contro e chi astenersi.
«È una discussione in corso. Ricordo che Berlusconi indicò Cottarelli come possibile ministro di un esecutivo di centrodestra», spiega l’ex capogruppo Renato Brunetta, che chiede a Salvini di spiegare se intende prepararsi alle elezioni facendosi carico con Forza Italia e Fratelli d’Italia del programma elaborato insieme. Oppure «vuole trasformare in manifesto elettorale il “contratto” elaborato con i 5 Stelle presentandosi con loro davanti agli italiani».
SALVINI - DI MAIO - BERLUSCONI - RENZI
Salvini in effetti è pronto a mollare Berlusconi, lasciandogli però il cerino in mano. La sua mossa sarà di alzare la posta, fissare l’asticella dell’alleanza talmente in alto da costringere l’ex premier a rispondere «non posso». In sostanza il capo degli azzurri dovrà accettare la candidatura del leader leghista alla premiership; spartirsi i collegi uninominali sulla base dei sondaggi che danno al Carroccio attorno al 25%; fare una campagna elettorale come se fosse un referendum tra popolo oppresso dai poteri forti e gli oppressori di Berlino, Parigi e Bruxelles; indicare al ministero dell’Economia Paolo Savona.
Sarebbe un’umiliazione per Berlusconi, il suo partito però è terrorizzato di essere decimato. In molti sarebbero disposti ad accettare le condizioni capestro di Salvini, soprattutto i parlamentari del Nord che non sarebbero rieletti senza i voti della Lega. 5 Stelle persone libere Sono tanti i segnali delle vere intenzioni del capo leghista. Adesso glissa, dice che in questo momento è «incazzato come un bufalo, vedremo... sicuramente il lavoro portato avanti in queste settimane non è stato inutile».
Ecco, per Salvini il contratto scritto con M5S «resta valido» e il rapporto con i grillini si è rivelato ottimo. «Ero partito con diffidenza, ma ho visto persone serie, disposte ad ascoltare. Se poi questa diventerà un’alleanza di governo lo vedremo nelle prossime settimane, sicuramente i 5 Stelle sono persone libere e senza ricatti».
sergio mattarella carlo cottarelli
2 - LEGA AL 27%, M5S CALA AL 29 LA SCELTA DI COTTARELLI DIVIDE
Antonio Calitri per “il Messaggero”
Nel primo sondaggio a caldissimo sulla rottura delle trattative per il governo giallo verde a causa del veto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sul nome del ministro dell'economia Paolo Savona scelto dalla Lega, gli italiani si schierano con Matteo Salvini. E fanno decollare il consenso della Lega, mentre perdono e parecchio, oltre il 3%, i pentastellati e nel centrodestra tutte le altre formazioni (da Forza Italia, moderata a Fratelli d'Italia, all'attacco) mentre a sorpresa sale il Pd.
Nel primo sondaggio realizzato ieri da SWG su un campione di 700 intervistati a meno di 24 ore dal durissimo scontro istituzionale che ha portato al naufragio delle trattative per un governo politico, gli italiani promuovono il leader leghista.
IL TEMA
«Il vero tema - spiega Enzo Risso, direttore scientifico di SWG - è che gli italiani non hanno compreso l'atteggiamento di Mattarella nel porre il veto e non far nascere il governo visto che se sommiamo chi considera questa scelta scorretta o ingiusta (35%) e chi la considera corretta dal punto di vista istituzionale ma che comunque avrebbe fatto meglio ad accogliere la proposta di Paolo Savona a ministro (24%), è quasi il 60% degli italiani».
Curiosamente però nonostante la vicinanza di Savona alla Lega, a considerare più scorretta la scelta del Quirinale, sono quelli del M5s al 69% contro il 64% della formazione di Salvini, probabilmente perché i primi vedono più lontana la possibilità di tornare protagonisti di una maggioranza rispetto al leader del centrodestra che conserva la doppia opzione.
In Forza Italia considerano sbagliato l' atteggiamento presidenziale solo il 17% mentre per un volta il Pd è unito nel considerarla corretta visto che addirittura nessuno la considera scorretta. E questo, a sorpresa, nonostante il discorso di Mattarella che ha motivato il suo atteggiamento in difesa dei risparmi degli italiani. «Sì - continua Risso - per gli italiani è passato di più il messaggio di Salvini di difendere i risparmi degli italiani con un ministro come Savona».
Secondo il primo sondaggio a caldo, anche la scelta di affidare l'incarico a Carlo Cottarelli non è stata una scelta gradita. Almeno per il 60% degli italiani, divisi tra il 36% che non la considera per niente giusta e il 24% che la considera poco giusta. In questo caso è la Lega ad essere maggiormente contraria visto che il 68% del suo elettorato la considera per niente giusta contro il 55% del M5s.
Nelle intenzioni elettorali alla fine della lunga trattativa per il governo politico, gli italiani promuovono Salvini che fa crescere la Lega, dal già ottimo risultato delle elezioni del 4 marzo quando conquistò il 17,4% al 27,5% (+10,1%), una performance che trascina tutto il centrodestra al 40% tondo nonostante Forza Italia perda sei punti e passa dal 14 all' 8%. E perdono anche Fdi (-0,6%) e Noi con l' Italia (-0,6%). Perde 3,2 punti il M5s nonostante il protagonismo di questi due mesi e si ferma al 29,5%. A sorpresa, pur senza essere in partita, il Pd resiste e addirittura cresce dello 0,7%.
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