DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA…
1. CHRIS CHRISTIE MOLLA LA PANZA E VOLA VERSO IL 2016
DAGOREPORT
Chris Christie sfrutterà la sua clamorosa vittoria in New Jersey, storicamente democratico, come trampolino per le elezioni presidenziali 2016. Ha conquistato gli elettori democratici e indipendenti e a breve, il panciuto Christie prenderà le redini dell'Associazione dei Governatori Repubblicani, una carica che rafforzerà il suo status di leader all'interno del partito, ma che potrebbe anche legarlo troppo alle sue dinamiche, in una fase politica in cui il GOP è ai minimi storici nel gradimento popolare.
La guerra sullo "shutdown", infatti, se ha aiutato la popolarità di qualche stella del Tea Party come Ted Cruz, è stata un disastro per la nomenclatura del partito, ormai in preda di una guerra per bande.
"Politico.com" ricorda però il vantaggio principale di presiedere l'Associazione: Christie potrà girare il Paese e promuovere i successi dell'unico vanto dei repubblicani negli ultimi tre anni. I suoi governatori. E potrà strombazzare innanzitutto il suo successo nel gestire da repubblicano conservatore uno Stato con forte tradizione liberal.
I problemi principali del governatore sono due. Innanzitutto, è un altro "maverick", com'era considerato McCain prima di subire il lavaggio del cervello degli strateghi repubblicani, spesso non allineato con il GOP. Quando si trattava di nominare candidato Romney, Christie era il sogno dei conservatori da opporre al mormone fighetto dal passato liberal.
Poi è arrivato l'uragano Sandy, e Christie ha accolto Obama e lo ha elogiato per la reazione tempestiva del governo federale in tempo di crisi, invece di umiliarlo a pochi giorni dalle elezioni. E di colpo è diventato un nemico, un corpaccione estraneo che invece di colpire i democratici pensa prima a fare arrivare fondi per i suoi cittadini.
Il secondo problema è l'obesità , che già lo ha tagliato fuori dal ticket con Romney nel 2012 ("Non ci dà abbastanza garanzie sulla salute come vicepresidente", dicevano gli strateghi). All'inizio sembrava dire: sono qui, ho la panza, fatevene una ragione. Ma nel febbraio scorso si è sottoposto a un intervento di bypass gastrico, che gli ha già fatto perdere un po' di chili (non tantissimi).
Due settimane fa, prima delle elezioni in New Jersey, un medico ha dichiarato pubblicamente che Christie "non ha nessuna limitazione a livello medico", ed è "fit" (in grado, idoneo a) per fare il governatore. Il medico ha svelato (con il consenso del paziente) che Christie ha una storia di ipertensione e asma, ma che le due condizioni "sono sotto controllo nel suo attuale regime medico".
Insomma, ora il panciuto Chris fa ginnastica quattro volte a settimana, è a dieta, e "riesce a finire ogni allenamento senza problemi".
Altro che "fatevene una ragione": Christie si sta riscaldando per il 2016, anche se tra il New Jersey e la Casa Bianca ci sono di mezzo un paio di "darling" del Tea Party (vedi Cruz o Rubio) e un paio di dinastie politiche (vedi Clinton o Cuomo). Ma almeno, tra poco, non ci sarà più la sua panza.
2. LA VITTORIA DI CHRIS CHRISTIE
Dall'articolo di Massimo Gaggi per il "Corriere della Sera"
Democratici che hanno visto materializzarsi anche lo spettro di Chris Christie, l'«ariete» del New Jersey, come possibile candidato repubblicano alle presidenziali del 2016: un mastino contro Hillary Clinton, se sarà lei - come tutto lascia prevedere - a scendere in campo per la sinistra.
I REPUBBLICANI IN NEW JERSEY - Christie (che dopo l'intervento di bendaggio gastrico continua a perdere peso con regolarità ) è stato confermato governatore dello Stato-giardino con un voto quasi plebiscitario: in uno Stato a forte maggioranza democratica, Christie ha battuto col 60 per cento dei voti contro il 39 la progressista Barbara Buono. Una vera prova di forza del governatore che, oltre a conquistare il 31 per cento dei voti dei democratici, ha prevalso anche tra gli ispanici e nell'elettorato femminile, pur avendo avuto come avversario una donna.
Secondo molti è stata la prova generale per le presidenziali del 2016. E ieri, per la prima volta, Christie ha azzardato un vago riferimento a un possibile impegno nella Capitale: «Se siamo riusciti a fare tutto questo in New Jersey, forse quelli di Washington dovrebbero sintonizzare le loro tv su di noi. Vedrebbero come noi del New Jersey andiamo in battaglia: quando combattiamo, noi lo facciamo per quello che conta davvero nelle nostre vite».
RIUSCIRÃ CHRIS CHRISTIE A CONQUISTARE L'AMERICA?
http://www.lindro.it/politica/2013-08-28/97146-la-sfida-del-governatore-christie
E' la prima volta nella storia degli Stati Uniti d'America che due candidati italoamericani, appartenenti al Partito Repubblicano, si presenteranno per l'elezione del Governatore negli Stati della Virginia e del New Jersey. Entrambi i candidati Ken Cuccinelli e Chris Christie cercheranno di introdurre nel partito dell'elefante un elemento fondamentale che negli ultimi anni è venuto a mancare, ovvero il voto populista a carattere etnico, e si rivolgeranno maggiormente alla classe operaio che ultimamente ha preferito la fazione politica opposta.
Nonostante il voto dei cittadini statunitensi di origine italiana rappresenti quasi il sei per cento del corpo elettorale, i Repubblicani non hanno mai cercato di 'corteggiarlo' sensibilmente. In modo diverso, il Partito Democratico ha schierato nelle proprie file sempre più rappresentanti italoamericani, i quali oggi sono più numerosi rispetto ai loro colleghi repubblicani (il rapporto è circa di 2 a 1).
E' pur vero che l'elettorato tipo appartente alla comunità italoamericano dovrebbe condividere maggiormente le tesi del Partito Repubblicano, in quanto rappresentano i valori della classe media imprenditrice, operai e impiegati, che mantengono forti legami culturali verso la famiglia, la fede religiosa e il rispetto della comunità . Inoltre gli italo-americani possiedono tutte le caratteristiche che l'establishment repubblicano sta attualmente ricercando nel voto ispano-americano, senza però dover trovarsi a fare conti con il problema dei figli nati fuori dal matrimonio.
Il candidato che sembra possa intercettare non soltanto il voto dell'elettorato italo-americano ma anche quello della classe media lontana dalla politica è Chris Christie, attualmente governatore dello stato del New Jersey.
Figlio di un commercialista, è nato e cresciuto nella zona del Jersey Shore; sua madre, di origini siciliane, è più volte stata citata nelle sue interviste e una volta gli avrebbe detto: «Durante la tua vita, ci saranno momenti in cui dovrai scegliere se essere amato oppure rispettato». Il Governatore Christie ha una forte personalità tipica del Nord-Est degli Stati Uniti, il quale lo rende simile a molte persone cresciute in ambienti analoghi, dove per affermarsi e guadagnarsi il rispetto hanno continuato ad imporsi sul loro elettorato, piuttosto che cercare un ampio e condiviso consenso grazie al loro carisma personale -ad esempio il Presidente Barack Obama-.
Il tema conduttore che caratterizza la campagna elettorale di Chris Christie è il cosiddetto 'Jersey Proud', nel quale si enfatizza la lotta contro la corruzione dilagante e il recupero delle finanze statali dopo vari anni di tassazione elevata, a seguito della recessione economica e di vari scandali politici che hanno devastato l'intero New Jersey.
Molti commentatori giudicano la personalità esuberante di Christie in maniera contrastante. Il suo stile diretto e provocatorio lo ha reso un idolo per molti elettori conservatori, soprattutto quando ha saputo affrontare il sindacato degli insegnanti e i politici democratici nell'annosa questione scolastica.
Atteggiamento che è cambiato nei suoi confronti, quando all'indomani dell'uragano Sandy ha avuto un risalto a livello nazionale il suo storico abbraccio con il Presidente Obama, guadagnadosi l'appellativo di 'grosso grasso R.I.N.O.' (Republican in Name Only - repubblicano solo nel nome).
Potrebbe il Governatore della porta accanto arrivare fino alla corsa della Casa Bianca per il 2016? E' certo che Christie vorrà candidarsi per le prossime elezioni presidenziali; tuttavia si troverebbe a diventare il primo Presidente proveniente dal New Jersey dopo Woodrow Wilson e dovrà superare i due ostacoli principali: il suo partito e la sua dialettica.
Ormai pare evidente che gli Stati Uniti hanno bisogno di una figura moderata.
I politici moderati oggi giorno mancano, sopratutto nel Congresso, e ormai la parola 'cooperazione' è la nuova chiave per cercare di risolvere le questioni sociali che affliggono il Paese.
Christie ha lanciato la campagna elettorale per la sua rielezione a Governatore del New Jersey con uno slogan molto particolare: «Finché si tiene fede ai propri principi, il compromesso non è una parola sporca».
La volontà di Christie di arrivare alla Casa Bianca è sembrata a tutti molto più evidente dopo l'uragano Sandy e in coincidenza con il discorso aalla Convention Repubblicana a Tampa, in Florida, dove si è esposto a riconoscere con fermezza l'intervento immediato e risolutivo del presidente Obama («Il Presidente è stato presente in tutto questo, e merita grande credito»).
Questo è il tipo di comportamento necessario per acquisire il voto non schierato in una elezione presidenziale. D'altra parte, una domanda sorge spontanea: riuscirà Chris Christie a vincere la nomination come Presidente candidato, pur continuando a respingere gli elementi più dottrinari del Partito Repubblicano?
La risposta dipenderà da quanto accadrà tra le file del 'Grand Old Party'. Nelle ultime settimane il Governatore Christie ha preso alcune decisioni politiche su questioni molto dibattute e spinose, le quali hanno fatto discutere molti politici americani, ponendo il veto ad una serie di leggi sul controllo delle armi che egli stesso aveva proposto a seguito della strage di Sandy Hook nell'anno scorso.
I sostenitori al diritto alle armi hanno espresso la loro soddisfazione per il cambio di rotta di Christie sulla questione e alcuni commentatori repubblicani, nel frattempo, hanno sottolineato il buon senso politico della mossa. Egli ha anche sostenuto l'accesso facilitato alla marijuana ad uso terapeutico per i bambini in difficoltà . Successivamente, si è avventurato su un terreno politico ancora più difficile, come quello dell'approvazione di un disegno di legge per bandire la cosiddetta terapia di âconversione' dei gay per i minori.
Le prese di posizione del Governatore mettono a dura prova i suoi sostenitori repubblicani che fanno fatica a supportare qualsiasi progetto di legge che va contro il pensiero conservatore. Infatti, come viene sottolineato dal 'New York Times', questo bando potrebbe incontrare la critica di ambienti conservatori cristiani molti influenti in Stati come Iowa e South Carolina e questo potrebbe essere determinante per la corsa alla Casa Bianca dell'attuale governatore del New Jersey.
La questione generale dei diritti degli omosessuali promette di essere un problema annoso per Christie. Nonostante il fatto che tra il 50 e il 60 per cento dei residenti del New Jersey sostengono il matrimonio tra omossessuali a seconda di come viene posta la domanda, lo Stato è un raro baluardo, tra il New England e gli Stati della costa atlantica centrale, per gli oppositori al matrimonio tra persone dello stesso sesso e Christie ha fatto la sua parte per mantenere in questo modo la situazione.
L'anno scorso, infatti, ha posto il veto a un disegno di legge relativo al matrimonio tra omosessuali, citando la sua fede cattolica. Lo scorso giugno, Christie ha attaccato duramente la decisione della Corte Suprema di annullare il DOMA, e all'inizio di questo mese, la sua Amministrazione ha presentato un ricorso difendendo la legge del 2006 sulle unioni civili del New Jersey, che è stata approvata specificamente per mantenere il matrimonio tra persone dello stesso sesso fuori dallo Stato.
Sarà capace il Governatore Christie ad agire come un vero Presidente federale? Saranno gli stessi attributi, che oggi garantiscono la sua rielezione a novembre, una forte limitazione nella futura corsa elettorale per il 2016, se consideriamo il ruolo e l'immagine tipica del Presidente degli Stati Uniti? Questo è il dubbio che permane tra gli elettori statunitensi e staremo a vedere come nei prossimi mesi si comporterà l'opinione pubblica rispetto a questa probabile candidatura nelle prossime elezioni presidenziali.
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