VERONESI: LA SIGARETTA ELETTRONICA AIUTA, MA LO STATO LA BOICOTTA PER LUCRARE SUL FUMO. E LA LOBBY DEL TABACCO GODE

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Carlo Brambilla per "la Repubblica"

Le sigarette elettroniche fanno smettere di fumare. O consentono di ridurre notevolmente il numero di sigarette fumate. E non sembra abbiano effetti collaterali sulla salute. Sono i risultati di un primo studio pilota condotto su un gruppo di 65 pazienti dall'Istituto europeo di oncologia, in collaborazione con l'Ospedale San Raffaele e il Centro Cardiologico Monzino. Risultati molto positivi che potrebbero rilanciare in Italia l'uso delle Tfc, le
tobacco free cigarettes, come preferiscono chiamarle i ricercatori per sottolineare la benefica assenza di tabacco.

E che hanno indotto lo Ieo ad annunciare un nuovo grande studio scientifico, della durata di 5 anni a partire da gennaio, su tutti gli effetti, medici e psicologici, della sigaretta elettronica. Umberto Veronesi, direttore scientifico dello Ieo, tuona però contro il governo, che accusa di «remare contro la sigaretta elettronica, con una incredibile tassazione del 58 per cento che ha fatto sparire molti produttori», mentre grazie alle Tfc «potrebbero essere salvate 30 mila persone all'anno solo in Italia».

«Certo lo Stato ci guadagna di più con le sigarette tradizionali, lucra su questa tragedia, ma poi è costretto a spendere ogni anno tre miliardi per curare i 50 mila tumori che si sviluppano in Italia a causa del fumo», continua l'oncologo. Secondo Veronesi bisognerebbe invece diffondere tra i fumatori l'uso di sigarette elettroniche controllate nei loro parametri principali, anche attraverso distributori automatici.

Lo studio pilota, coordinato da Carlo Cipolla, direttore della divisione Cardiologia dello Ieo, ha analizzato gli effetti delle sigarette elettroniche senza nicotina su pazienti affetti da tumore al polmone o da patologie cardiache. Dopo 6 mesi chi usava la sigaretta elettronica, senza nicotina, ha smesso di fumare nel 60 per cento dei casi, contro la metà (32 per cento) di chi non l'ha utilizzata. Mentre chi non è riuscito a smettere ha ridotto drasticamente il numero di sigarette fumate (meno 10).

Ma è da un nuovo grande studio, coordinato da Giulia Veronesi, direttore dell'Unità prevenzione e diagnosi precoce del tumore al polmone, all'interno del progetto Cosmos (Continuous observation of smoking subjects) che ci si attende un verdetto definitivo sulla sigaretta elettronica.

«Abbiamo deciso di arruolare 200 fumatori che saranno seguiti per 6 mesi, valutati dopo un anno e poi monitorati per 5 anni, all'interno del progetto Cosmos», precisa Giulia Veronesi. A un gruppo di 50 volontari verranno date sigarette elettroniche senza nicotina, a un secondo gruppo di 50 sigarette elettroniche con nicotina mentre un terzo gruppo di controllo non utilizzerà alcuna sigaretta elettronica.

Al termine della ricerca verranno valutati gli eventuali effetti collaterali nel tempo. E l'effettiva capacità delle e-cig di disincentivare il fumo. «Un aspetto che vogliamo valutare è l'efficacia della disassuefazione nel lungo termine - spiega Gabriella Pravettoni, direttore dell'Unità ricerca applicata in Psicologia dello Ieo - . Bisogna capire esattamente cosa succede al fumatore quando passa alla sigaretta senza tabacco. Analizzando tutti i parametri: comportamentali, clinici, psicologici. Ciò che non viene elaborato tende ad essere ripetuto. Il rischio è che se non ci si libera dalla dipendenza psicologica dalla sigaretta, prima o poi alla sigaretta si torna».

 

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