
DAGOREPORT - DALLA RIFORMA ELETTORALE AL RIMPASTO DI GOVERNO, IL FUTURO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È…
"CI VOLETE TRASCINARE A GAZA CITY? CERCATE DI CAPIRE QUALI SARANNO LE CONSEGUENZE" - LA LITE TRA IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO ISRAELIANO EYAL ZAMIR E I FALCHI DEL GABINETTO DI GUERRA DELLO STATO EBRAICO, I MINISTRI DELL'ULTRA-DESTRA BEN-GVIR E SMOTRICH - NETANYAHU INTENDE IGNORARE LA PROPOSTA DI UNA TREGUA DI 60 GIORNI IN CAMBIO DEL RILASCIO DELLA META' DEGLI OSTAGGI ("UN'INTESA A FASI NON È SIGNIFICATIVA") E PREFERISCE FAR MARCIARE I SUOI MILITARI SULLA STRISCIA - IL GOVERNO ISRAELIANO RICHIAMA 60 MILA RISERVISTI PER OCCUPARE GAZA
Hundreds of people from 44 countries are sailing dozens of vessels carrying aid for Gaza in the largest flotilla yet to break Israel’s siege. Here’s what to know about the Global Sumud Flotilla ? pic.twitter.com/dcUzMI8iwo
— Al Jazeera English (@AJEnglish) September 1, 2025
SCONTRO IDF-MINISTRI SU GAZA RICHIAMATI 60MILA RISERVISTI
Estratto dell’articolo di Fabio Tonacci per “la Repubblica”
La tesissima riunione notturna del Gabinetto di sicurezza israeliano, conclusasi a insulti tra i ministri più estremisti e il Capo di stato maggiore Eyal Zamir, un falco che al cospetto dei messianici Ben-Gvir e Smotrich sembra una colomba, racconta quanto profonda sia la spaccatura interna allo Stato ebraico.
Zamir ha detto ai ministri che l'esercito non è disposto a diventare il futuro governo militare della Striscia, neppure se dopo Gaza City gli venisse chiesto di occupare anche i campi profughi nella zona centrale.
«Ci volete trascinare lì, cercate di capire quali saranno le conseguenze». La presa dell'intera Striscia porterebbe i generali ad assumerne il controllo, lasciando poi spazio all'amministrazione americana di mettere in pratica l'idea di trasformare la terra palestinese nella "Riviera del Medio Oriente", come suggeriscono il progetto GREAT trust e gli altri presentati a Donald Trump.
Zamir, sostenuto dal ministro degli Esteri Gideon Sa'ar, ha ribadito l'importanza di accettare la proposta di Egitto e Qatar — tregua per 60 giorni in cambio del rilascio della metà degli ostaggi ancora vivi, in sostanza l'offerta della Casa Bianca — già approvata da Hamas più di due settimane fa. La ministra degli Insediamenti Orit Strock ha dato a Zamir del codardo davanti a tutti, citando un verso della Bibbia. «C'è qualcuno spaventato e scoraggiato? Lasciatelo andare a casa...». Subito dopo Netanyahu ha detto che non intende approvare accordi parziali.
«Un'intesa a fasi non è significativa». Stando alla stampa israeliana, il primo ministro ha usato le parole riferitegli da Trump: «Dimenticate gli accordi parziali, entrate con tutte le forze a Gaza, concludete». Anche se ieri proprio Trump, in una intervista al Daily Caller, ha sostenuto che Israele non ha più lo stesso sostegno del Congresso Usa come vent'anni fa e che la prosecuzione del conflitto danneggia Netanyahu.
A partire da oggi Israele inizierà a richiamare 60mila riservisti e il governo resta sordo agli avvertimenti del comandante delle forze armate, il quale percepisce il morale basso dei soldati (ieri altro suicidio in una base vicino a Tiberiade: dall'inizio dell'anno sono 18 i militari che si sono tolti la vita). Come conseguenza, dai cassetti dei comandi delle Idf stanno uscendo sempre più spesso documenti confidenziali imbarazzanti. [...]
BEN GVIR MINACCIA LA FLOTILLA MA È LITE GOVERNO -ESERCITO SULLA CONQUISTA DI GAZA CITY
Estratto dell’articolo di Fabiana Magrì per “La Stampa”
«Li tratteremo come terroristi», tuona Ben Gvir contro la Global Sumud Flotilla. Intanto è una tempesta vera, quella che ha colpito ieri il Nordest della Spagna, a rallentare la navigazione di Greta Thunberg e degli altri attivisti su una ventina di imbarcazioni verso Gaza. I natanti sono rientrati nel porto di Barcellona. In serata sono riusciti a ripartire. Un cambio di programma che potrebbe avere ripercussioni sulla staffetta delle altre navi in partenza da Italia, Tunisia e Grecia entro metà settembre.
Il ministro israeliano della Sicurezza nazionale, leader oltranzista dell'estrema destra, è determinato a disincentivare la missione umanitaria, che secondo lui costituisce un tentativo di minare la sovranità di Israele e di sostenere Hamas a Gaza. Con il piano presentato al premier Benjamin Netanyahu, punta a designare gli attivisti come terroristi. Questo gli consentirebbe di sequestrare le imbarcazioni e spedire tutti al carcere duro: «Non permetteremo a chi sostiene il terrorismo di vivere nel comfort».
BEZALEL SMOTRICH MOSTRA L INSEDIAMENTO E1 IN CISGIORDANIA
L'oltranzista Ben Gvir ha un debole per l'irrigidimento delle misure punitive per i detenuti come strumento di deterrenza. Più volte si è preso la libertà di darne prova, soprattutto dopo il 7 ottobre (2023), con provvedimenti – così li presenta – in risposta agli attacchi di Hamas e all'aumento dei carcerati. È anche un convinto sostenitore del porto d'armi diffuso, soprattutto fra i coloni in Cisgiordania. Con l'ennesima riforma, proprio ieri, ha autorizzato il rilascio di ulteriori 230mila licenze.
«Non ci fermiamo», risponde la portavoce per l'Italia della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia, alle minacce di Ben Gvir: «Non ci facciamo intimorire perché sappiamo di muoverci nella totale legalità». L'attivista si augura, nel caso in cui Israele metta in pratica gli arresti, che il governo italiano intervenga. È il ministro degli Esteri Antonio Tajani a precisare con cautela, sugli attivisti: «Alcune iniziative possono essere inopportune, ma non credo siano terroristi fino a prova contraria». L'ha detto al fianco dell'omologa palestinese in visita a Roma, che ha voluto rassicurare sulla «condanna agli attacchi contro i villaggi in Cisgiordania» e sulla necessità di «sanzioni più dure nei confronti dei coloni violenti» che «puntano a disarticolare la costruzione di uno Stato palestinese».
Alla ministra Varsen Aghabekian ha ribadito l'impegno dell'Italia «per un immediato cessate il fuoco, così come per la liberazione ostaggi». E poi: «Siamo contrari alla nuova offensiva su Gaza». Anche il capo di Stato Maggiore israeliano, il ramatkal Eyal Zamir, nutre diversi dubbi al riguardo. «State andando verso un governo militare», ha detto Zamir in in sede di gabinetto politico e di sicurezza, invitando i ministri a valutarne le implicazioni:
SFOLLATI A VENEZIA - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
«La vostra decisione di conquistare Gaza City e i campi profughi nel centro della Striscia ci costringerà a un governo militare, perché non ci sarà nessun altro organismo che possa assumersi la responsabilità della popolazione». La sua posizione, espressa a porte chiuse ma trapelata all'esterno fin nei dettagli più scomodi (per il governo), ha spinto Netanyahu a criticarlo duramente – «Possiamo discutere in aula, ma fuori abbiamo bisogno del pugno di ferro e di un fronte unito» – e a intimargli di «interrompere i briefing militari con i media» che costituirebbero, sostiene il premier, un «danno alla coesione e allo spirito combattivo». [...]
itamar ben gvir e bezalel smotrich 8
EYAL ZAMIR
benjamin netanyahu - offensiva militare su Gaza City
global sumud flotilla 6
GLOBAL SUMUD FLOTILLA - GENOVA
greta thunberg - global sumud flotilla
GLOBAL SUMUD FLOTILLA - GENOVA
GLOBAL SUMUD FLOTILLA - GENOVA
video su gaza strip in trip creato con ai - netanyahu e trump
benjamin netanyahu bezalel smotrich
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