matteo salvini giorgia meloni emmanuel macron

DOPO LA SPARATA DI BAYROU, CHE HA ACCUSATO L’ITALIA DI DUMPING FISCALE, GIORGIA MELONI DECIDE DI NON PROCEDERE CON LA PROTESTA FORMALE PER EVITARE DI APRIRE UNA CRISI DIPLOMATICA CON LA FRANCIA CHE RISCHIEREBBE DI “FARE UN FAVORE” A MACRON, “IN CRISI DI CONSENSO” - A MENARE DURO CI PENSA COME AL SOLITO SALVINI: “LI VEDO UN PO’ NERVOSI A PARIGI, PER IL PARLARE UN PO’ TROPPO SPESSO DI ARMI, DI ESERCITI EUROPEI, DI BOMBE. CONVOCANO AMBASCIATORI, ATTACCANO GOVERNI, HANNO UNA CRISI POLITICA, ECONOMICA E SOCIALE PESANTE, PERÒ NON È CHE DEVONO TIRARE IN BALLO NOI” – ANCHE TAJANI PUNGE: “STUPEFATTO DA BAYROU, ANALISI SBAGLIATA”- IL GELO CON PARIGI RESTA. LA PREMIER NON VORREBBE ANDARE IN FRANCIA DOPODOMANI, PER PARTECIPARE AL VERTICE DEI VOLENTEROSI CONVOCATO DA MACRON MA…

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Lorenzo De Cicco per la Repubblica - Estratti

 

meloni macron

L’attrito – come il fastidio di Palazzo Chigi – è plateale. Ma Giorgia Meloni non pare volerlo trasformare in una crisi diplomatica con Parigi. Anche perché, sospettano nella cerchia della premier, si rischierebbe di «fare un favore» a Emmanuel Macron, «in crisi di consenso» e sul versante economico.

 

 E così dopo la nota, ruvida, diffusa dalla presidenza del Consiglio in risposta all’attacco del primo ministro francese François Bayrou, che in tv ha tacciato l’Italia di praticare dumping fiscale a scapito della Francia, il governo ha deciso di non procedere con una protesta formale. Certo, il senso dell’irritazione è stato trasmesso all’Eliseo. Ma la Farnesina non ha convocato l’ambasciatore di Parigi in Italia: sarebbe stata una mossa speculare a quella francese per il famigerato «attaccati al tram» rifilato da Matteo Salvini all’indirizzo di Macron.

emmanuel macron donald trump giorgia meloni foto lapresse

 

Meloni resta silente, invece. Lascia però che a parlare siano i suoi due vice. Il primo a esporsi, con toni al solito più affilati, è il leghista. A sentire Salvini i francesi sarebbero «nervosi perché il peso del loro debito sta diventando più pericoloso per gli investitori rispetto al nostro».

 

E ancora: «Li vedo un po’ nervosi a Parigi, per il parlare un po’ troppo spesso di armi, di eserciti europei, di bombe, di nucleare militare. Convocano ambasciatori, attaccano governi». Il motivo del supposto nervosismo? «Perché hanno una crisi politica, economica e sociale pesante, però non è che devono tirare in ballo noi».

 

 

macron salvini immagine creata con l'IA

Anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che solitamente nelle fasi tribolate sull’asse Roma-Parigi gioca il ruolo del pompiere, stavolta non smorza gli accenti polemici.

 

Anzi, il forzista torna a dirsi «stupefatto da Bayrou, perché sono dichiarazioni frutto di una analisi sbagliata, senza consistenza». Nessuna polemica con la Francia, è la premessa, «ma l’Italia non è certo un paradiso fiscale». Se il mercato europeo corre pericoli, per il capo della Farnesina «non è certo per via dell’Italia ma per altri Paesi che fanno dumping fiscale. Anzi: se la Francia vuole aiutarci a costruire il mercato unico dell’ energia...». 

 

(...)

 

salvini macron

 

Al netto delle sortite, il gelo con Parigi resta. La premier non vorrebbe andare in Francia dopodomani, per partecipare al vertice dei volenterosi convocato da Macron, con il britannico Starmer e il leader ucraino Volodymyr Zelensky. Meloni è intenzionata a collegarsi da Palazzo Chigi.

 

Ma aspetta di capire cosa farà il cancelliere tedesco Friedrich Merz, che quel giorno sarà in Francia, a Evian, per un incontro proprio con il presidente francese. I contatti Meloni-Merz sono costanti. Prove di coordinamento, come collante la contrarietà a discutere ora di militari europei in Ucraina. Piani annunciati anche da Ursula von der Leyen. Ma per Roma, come per Berlino, è una fuga in avanti.

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