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CI VOLEVANO OLTRE 50MILA MORTI PER SVEGLIARE L’EUROPA, MA NON L’ITALIA - L’UNIONE EUROPEA È PRONTA A RIVEDERE L’ACCORDO DI PARTENARIATO CON ISRAELE: 17 PAESI HANNO VOTATO A FAVORE DELLA PROPOSTA OLANDESE, MA IL GOVERNO MELONI NON RITIENE OPPORTUNO METTERE ALLE STRETTE NETANYAHU, SCHIERANDOSI CON SPAGNA, FRANCIA E GRAN BRETAGNA - LA RICHIESTA È CHIARA: SBLOCCARE GLI AIUTI UMANITARI. SE NON SUCCEDERÀ SI INTERROMPERÀ IL DIALOGO POLITICO, MA SOPRATTUTTO GLI SCAMBI COMMERCIALI. E ANCHE TRUMP SI È ROTTO LE PALLE DI “BIBI”…

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https://www.repubblica.it/esteri/2025/05/21/news/ue_israele_netanyahu_gaza_guerra_sanzioni_italia-424469257/?ref=RHLM-BG-P12-S2-T1-fattidelgiorno17

 

Estratto dell'articolo di Antonello Guerrera e Claudio Tito per "la Repubblica"

 

benjamin netanyahu nella striscia di gaza

L’altolà di Bruxelles a Netanyahu stavolta è concreto. L’Unione europea è pronta a rivedere l’accordo di partenariato con Israele. Una mossa senza precedenti che però spacca l’Ue. Ieri infatti durante il Consiglio dei ministri Ue degli Esteri ben 17 Paesi hanno votato a favore della proposta olandese che in un primo momento prevedeva la sospensione vera e propria.

 

Contro si sono espressi in nove tra cui l’Italia (che era rappresentata da un sottosegretario) e la Germania. Con loro Ungheria, Croazia, Bulgaria, Cipro, Grecia, Repubblica Ceca e Lituania. La Lettonia si è detta neutrale sul punto.

 

Kaja Kallas

Ma in questo caso basta la maggioranza semplice [...]

 

Resta il fatto che per la prima volta l’Ue si schiera apertamente contro l’esecutivo israeliano [...]

 

STRISCIA DI GAZA

 

 

 

 

 

«Dalla discussione odierna – ha allora detto l’Alta Rappresentante Ue, Kaja Kallas - emerge chiaramente che esiste una forte maggioranza a favore della revisione dell’Articolo 2 del nostro accordo di associazione con Israele. Pertanto, avvieremo questa iniziativa e, nel frattempo, spetta a Israele sbloccare gli aiuti umanitari [...] ».

 

GIORGIA MELONI - BENJAMIN NETANYAHU

Il vertice ha valutato anche misure contro i coloni violenti ma sono state bloccate dal veto dell’Ungheria.

[…] l’accordo è in vigore dal 2000 e prevede non solo il dialogo politico, ma soprattutto la liberalizzazione degli scambi commerciali. È stato poi esteso alla ricerca e alla mobilità degli studenti, come il programma erasmus. Inizialmente mirava a sostenere il processo di pace e a creare le infrastrutture per il futuro stato di Palestina.

 

Nel 2012 l’Ue aveva già reagito bloccando il dialogo politico a livello ministeriale poi ristabilito nel 2022.

 

aiuti umanitari a gaza 2

Nello stesso tempo la Spagna sta preparando una legge per l’embargo sulle armi a Israele e si è impegnata a ospitare una riunione congiunta dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea e del mondo arabo il prossimo 25 maggio a Madrid, con l’obiettivo di intensificare la pressione diplomatica su Israele perché ponga fine all’offensiva su Gaza. Anche la Gran Bretagna si sta muovendo per frenare Netanyahu.

 

keir starmer kaja kallas

 

 

 

Il premier Starmer è «inorridito» dall’escalation di Israele in Palestina. «Quanto stiamo vedendo a Gaza – ha ripetuto - è assolutamente intollerabile. I bambini vengono bombardati e non possiamo permettere che i palestinesi muoiano di fame».

E così ieri ha deciso di convocare l’ambasciatrice israeliana a Londra, Tzipi Hotovely e di interrompere le trattative per un trattato di libero scambio con Israele sanzionando altri coloni in Cisgiordania.

 

«Se per un’ossessione anti-israeliana e considerazioni politiche interne – è la replica di Gerusalemme - il governo britannico è disposto a danneggiare la propria economia, è una sua decisione, il mandato britannico è terminato esattamente 77 anni fa». Parole che confermano lo strappo con l’Europa.

strage di civili a beit lahia a gaza 8

 

Ma il governo Starmer è deciso ad andare avanti, e aumentare la pressione su Netanyahu. Già lunedì, Regno Unito, Francia e Canada avevano pubblicato una severa dichiarazione congiunta, che condannava l’espansione delle operazioni militari israeliane e la proliferazione degli insediamenti illegali in Cisgiordania, minacciando ulteriori contromisure e non escludendo, tra le righe, un riconoscimento unilaterale dello Stato palestinese. E pure il presidente Usa Trump ha iniziato a mostrare segni di impazienza nei confronti del governo israeliano.

benjamin netanyahu e donald trump nello studio ovalekaja kallas 3BENJAMIN NETANYAHU E GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGIGIORGIA MELONI - BENJAMIN NETANYAHU GIORGIA MELONI - BENJAMIN NETANYAHU 1BENJAMIN NETANYAHU E GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGIkaja kallas 5