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DAVIDE CASALEGGIO ALESSANDRO DI BATTISTA
Emanuele Buzzi per il "Corriere della Sera"
È partito da poche settimane e il progetto di rifondazione del Movimento si trova stretto già tra due fuochi. Da un lato ci sono gli ex, i fuoriusciti, che stanno piano piano riannodando i legami tra loro e intorno alle figure di Davide Casaleggio e Alessandro Di Battista. L'ex deputato già dalla prossima settimana inizierà il suo tour per l'Italia, un viaggio che dovrebbe toccare varie regioni (dalla Toscana alla Puglia, dal Lazio alla Sicilia) e che servirà per misurare il consenso in vista di un proto-partito che si ispira al Movimento delle origini.
ALFONSO BONAFEDE GIUSEPPE CONTE
E se da una parte Giuseppe Conte deve fronteggiare l'avanzata di un «nemico» esterno, dall'altra deve fare i conti anche con il ribollire dei delusi. Molti sono i Cinque Stelle che per un motivo o per un altro si possono ascrivere a questo gruppo: c'è chi è scontento delle nomine, chi della gestione del gruppo, chi della sua situazione personale. Si tratta di un limbo, però, di una zona grigia che per ora non ha dato vita a correnti. C'è chi cerca di tirare per la giacca Virginia Raggi, molto attiva dopo la fine del suo mandato.
L'ex sindaca di Roma ha pranzato con Chiara Appendino e parlato di «progetti futuri». Parole che dentro al M5S sono interpretate chiaramente come un progetto di alleanza, ma chi è vicino a Raggi respinge l'idea. Un dato di fatto è che una fetta di delusi guarda all'ex sindaca per riorganizzarsi, tirandola metaforicamente per la giacca. «Non è lei l'antagonista di Conte», assicura chi la conosce bene. Di sicuro oltre a Raggi, il fronte dei delusi guarda con attenzione anche ai capigruppo, una partita - la prima partita politica interna - che Conte dovrà affrontare molto presto.
E in chiave di consensi e potere di aggregazione, salgono le quotazioni alla Camera di Davide Crippa, ormai considerato esponente della visione del M5S targata Beppe Grillo. Al Senato scalpita Maria Domenica Castellone: la sua candidatura contro quella del contiano Ettore Licheri sta crescendo. Secondo le indiscrezioni Castellone avrebbe raggiunto quota 25 preferenze, un terzo del gruppo a Palazzo Madama. Licheri resta comunque in vantaggio al momento.
La situazione è ancora tutta in divenire. I prossimi sei mesi, con l'elezione del presidente della Repubblica e con il braccio di ferro sulla permanenza del M5S nel governo Draghi, saranno decisivi. I parlamentari, ovviamente, non hanno nessuna voglia di fughe in avanti verso le urne e temono invece che i vertici vogliano mescolare le carte. Non solo. Si guarda con attenzione anche alla riforma della legge elettorale.
Tutte partite che Conte dovrà giocare su due tavoli, fuori e dentro i Cinque Stelle. «Ogni leader viene sempre preso d'assalto», dice un dirigente del partito. «Il Movimento con i leader è come Crono che si mangia i suoi figli. Un tutti contro uno senza motivazioni politiche». E spiega: «Le correnti non hanno mai fatto strada nel Movimento, perché siamo sempre in competizione uno contro l'altro».
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