COLPACCIO PER GRILLO? - CASALEGGIO VUOLE PORTARE CELENTANO SUL PALCO DI SAN GIOVANNI, PER LA MEGA-MANIFESTAZIONE DI VENERDÌ - SE NON CI RIESCE, SARÀ IN COLLEGAMENTO VIDEO - BEPPE ANNUNCIA CHE ARRIVERÀ A ROMA COL TRENO-INCUBO DEI PENDOLARI, IL VITERBO-ROMA. SALIRÀ LA MATTINA E FARÀ LA SUA MARCIA SU ROMA SCHIACCIATO TRA I LAVORATORI INCAZZATI E ADORANTI…

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

1- M5S, GRILLO TENTA IL COLPACCIO: PORTARE CELENTANO AL BOOM DAY
Da "Unita.it"

Tutto è pronto per il "Boom Day", il comizio conclusivo della campagna elettorale di Grillo che si terrà venerdì 22 febbraio in Piazza San Giovanni a Roma, "scippata" al centrosinistra.

Il comico in queste ore sta limando i dettagli finali del discorso che terrà in piazza, stando sempre attento a mantenere viva l'attenzione degli elettori (di qui la decisione di battezzare ogni comizio con un nome d'impatto e d'ispirazione yankee, dal "Vaffa Day" al "Boom Day") e dei giornalisti: il giochetto di promettere interviste (come ha fatto con Sky domenica) e poi rifiutarle all'ultimo minuto sta raccogliendo i suoi frutti.

Dalle 14 alle 18 in piazza con i supporter del Movimento 5 Stelle ci saranno artisti e musicisti. Sono previsti 200 bus in arrivo da tutta Italia, e i vertici aspirano a trascinare nella piazza roccaforte della sinistra un milione di grillini. Ricorrendo a tutto: dalla richiesta di ospitare in casa un grillino, a quella - rivolta agli esercenti di fede Movimentista - di concedere cibo e bevande gratis ai pellegrini arrivati a Roma per omaggiare Papa Beppe.

Il comico tenta anche un colpaccio: trascinare nella piazza del Primo Maggio anche Adriano Celentano, da tempo dichiarato sostenitore di Grillo. L'ideale, secondo Casaleggio, che cura la regia dell'evento, sarebbe portare il Molleggiato in carne e ossa sul palco romano. Se non fosse possibile, si farà un collegamento via web.

Insomma, basta poco: come scriveva Giovenale, per avere il consenso popolare servono solo panem et circenses.


2- SUL TRENO TRA SPIFFERI, CALCA E RABBIA IL COMICO LANCIA IL COMIZIO TRA I PENDOLARI

Filippo Ceccarelli per "la Repubblica"

E vai con i pendolari! Ma letteralmente. Venerdì 22, prima di chiudere a piazza San Giovanni, Beppe Grillo arriva da Viterbo a Roma sul treno regionale. Si tratta di una linea affollata e disgraziatissima. Una linea ferroviaria che nell'ultimo rapporto "Pendolaria" Legambiambiente colloca al secondo posto dopo la Circumvesuviana.

Chi la frequenta tutti i giorni ha potuto sperimentare: scoppi di motori nel vagone di testa (1998), errori di binari e schianti su escavatrice (2003, due vittime), caduta di fulmini sui cavi elettrici (2006), protesta con occupazione di binari alla stazione di piazzale Flaminio (2006 e 2007), incidente con automobile al passaggio a livello (2008), tamponamento con altro treno (2010), blocco della corsa per furto di rame (2011), arresto del treno in piena campagna, a Cesano, per via del maltempo (2012, testimonianza: «Camminavamo nella neve rasente i binari come deportati...»).

Tutto questo senza considerare i ritardi, le disdette delle corse, lo stato dei servizi igienici, l'aumento dei biglietti e degli abbonamenti, la ressa, il freddo, il caldo, le discussioni, gli spintoni e gli svenimenti. Nell'anno giubilare Duemila i due contendenti alla regione Lazio, Badaloni e Storace, salirono a bordo sia pure separatamente per condividere l'esperienza e far sentire la loro prossimità ai pendolari.

Ma a distanza di 13 anni la situazione non dev'essere poi troppo cambiata. Grillo lo sa, o qualcuno gliel'ha detto, e comunque lui ha messo a frutto l'informazione, in tal modo portando a compimento lo tsunami tour insieme a una delle categorie più disagiate della società. In tutta Italia, secondo un recente rapporto del Censis, i pendolari (non solo quelli che viaggiano sui treni) sono comunque 14 milioni, un milione in più di quanti erano nel 2007. Tutto lascia pensare che sia una massa più o meno inferocita dalle condizioni in cui viaggia ogni giorno.

Ora, la rabbia è già uno sterminato terreno di conquista per il M5S. Ma nel momento in cui, sia pure per un'oretta, il suo leader sceglie di condividere di persona difficoltà e sofferenze di vasti strati della popolazione, ecco che questa scelta diviene non solo una trovata, ma una risorsa elettorale che nel novero delle rappresentazioni grillesche ha la stessa origine incandescente, la stessa carica popu-lista e la stessa potenza d'immedesimazione suscitate dall'attraversamento a nuoto dello Stretto, dal matinée scarmigliato fuori dal Viminale per la consegna dei simboli e dai comizi tenuti in piazza nonostante il gelo e la pioggia.

Tanto più se si considera che le ferrovie, in politica, non sono del tutto innocenti e anzi potrebbero mettersi a carico dei potenti come un ulteriore veicolo di privilegi. Vero è pure che ogni tanto qualcuno piomba a Roma in treno. Senza riandare a Mussolini, che prudentemente all'indomani della marcia su Roma giunse alla stazione Termini in vagone letto, o a Borghezio che saliva sui regionali con l'intento di molestare le prostitute nigeriane con il flit, i precedenti della nomenclatura impongono il ricordo del «Rutelli Express» (2001) e a suo modo anche quello del «Nerone Express» della Lega.

Anche Prodi, d'altra parte, viaggia spesso sul Frecciarossa, e lo stesso Monti, con il suo trolley, e Casini e ovviamente Montezemolo, che ha lanciato "Italo". Di recente perfino il Cavaliere ha scelto quel mezzo, istantaneamente ricevendo gli osanna di Daniela Santanchè: «Evviva! E' iniziato il cambiamento! Berlusconi in viaggio verso Roma, tra la gente!». Per la cronaca: nello scompartimento, insieme alla gente e ai fotografi, c'era anche la fidanzatina elettorale, ma seduta dietro.

E tuttavia - senza che suoni come demagogica concessione alla logica delle performanceo a quella di un astuto e superbo egualitarismo che dura quanto la campagna elettorale - nessuno di loro risulta aver mai condiviso le privazioni, le lentezze, gli spifferi, la calca e gli improperi di un bel treno denso e carico di pendolari. Ed è forse un peccato, o più laicamente un'occasione persa: perché vivere la vita degli altri, specie se meno fortunati, restituisce umanità, aiuta a capire e magari aguzza pure l'ingegno - che con l'aria che tira ce ne sarebbe abbastanza bisogno.

 

 

 

BEPPE GRILLO IN PIAZZA CASTELLO A TORINOBEPPE GRILLO DURANTE UN COMIZIOBEPPE GRILLO E GIANROBERTO CASALEGGIO ALLARRIVO IN SICILIA GRILLO E CASALEGGIO esizer CELENTANO E BEPPE GRILLOTAMPONAMENTO SUL TRENO ROMA VITERBO Piazza S Giovanni pendolari ROMANI roma VITERBO TRENO