
DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E…
Melania Di Giacomo per “Il Corriere della Sera”
grillo ZIO SAM SU TV SORRISI E CANZONI
Una suggestione. Un «vorrei ma non posso». Beppe Grillo in Rai è fanta-tv? Lui non nega di averne voglia: «Io potrei fare benissimo una trasmissione: perché no?», ha detto nell’intervista al Corriere di ieri per poi aggiungere: «È chiaro che in veste di leader politico ciò non sarebbe permesso». La trovata è di un grande esperto di televisione, Carlo Freccero, che ora siede nel Consiglio di amministrazione Rai, e qualche giorno fa l’aveva offerta al dominio pubblico: «Penso che tornerebbe volentieri. Il primo amore non si scorda mai».
Ora conferma e spiega: «Sono i direttori di rete che decidono i programmi non il Cda. Ma sarebbe il sogno di molti professionisti della tv produrre un programma di Grillo. Anzi, pensi a un programma-evento con Celentano e Grillo: il ritorno al futuro».
Gli altri consiglieri che ne pensano? Serpeggia lo scetticismo. E qualcuno si sottrae al dibattito, come Paolo Messa (quota Area popolare), che non gradisce l’esondazione politica dei consiglieri.
Pure Franco Siddi, ex capo del sindacato dei giornalisti, eletto in cda su proposta del Pd, all’inizio nemmeno vuol commentare: «I membri del Cda Rai non sono capigruppo politici. E le proposte si discutono se le fa il direttore generale». Poi aggiunge: «Grillo ha un passato di grande artista, ma ora è un capo politico primario e non mi pare una cosa all’ordine del giorno. Inutile parlare coi "se", Grillo è un politico».
carlo freccero servizio pubblico
Ma Freccero che ne capisce di tv sogna il duo Beppe Grillo-Adriano Celentano. «Grillo e Celentano sono sicuramente delle figure con grandi qualità e un talento straordinario da offrire a radio e tv, ma se uno sceglie di utilizzare quel talento per fare politica faccia politica. Che creiamo un altro conflitto di interessi?».
Arturo Diaconale, eletto in quota Forza Italia, ride: «Se ci fosse la par condicio nei confronti degli altri leader politici, perché no…». Nell’intervista Grillo dice anche che si sta progressivamente allontanando dal Movimento, che ormai cammina sulla proprie gambe. «Il problema — obietta — è capire che tipo di lontananza». La premessa sarebbe lasciare la politica.
«Certo, altrimenti come la mettiamo con gli altri leader politici?». Ma lei ce li vede Alfano, Berlusconi o Renzi a fare un programma? «Si dovrebbe interpellare Crozza — scherza — e vediamo che suggerimenti darebbe. E mi faccia fare una battuta». Prego. «Organizzeremmo una Ruota della fortuna per il presidente del Consiglio». Al di là degli scherzi: «La Rai è un’azienda importante, il servizio pubblico, e la prima regola è il rispetto dei ruoli, poi se i ruoli cambiano è un altro discorso».
Giancarlo Mazzuca, l’altro eletto in quota centrodestra, considera Grillo «un ottimo comico, un po’ meno come politico. E come comico lo vedrei volentieri in Rai, magari le sue battute potrebbero aumentare l’ audience e farci ridere tutti. Anche coloro che non lo condividono come leader politico».
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