
DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO…
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I sottosegretari forzisti che, pensando di essere astuti assai, sono restati inchiodati al governo con le scuse più ridicole mangeranno il panettone? Sì, ma probabilmente non la colomba. Se Enrico Letta fa finta di essersi dimenticato di loro, dopo le feste a gennaio Matteuccio Renzi ha già programmato con il premier un tagliando al governo sia per i ministri che per i sottosegretari. E che ne sarà dei sottosegretari per mancanza di indizi Cosimo Ferri, Rocco Girlanda e Marco Flavio Cirillo, che sono corsi immediatamente dopo la scissione forzista a nascondere goffamente la loro fedeltà al Banana?
Cosimo Ferri, già segretario di Magistratura Indipendente, la corrente di centrodestra dei magistrati, cade dalle nuvole dicendo che è un tecnico, però da quando è stato nominato e fino a un paio di mesi fa tutti i quotidiani e le agenzie lo definivano "l'azzurro" "il pidiellino" e via dicendo, e mai una dicasi una smentita per dire che no, lui è solo un tecnico e lì ci era finito per puro caso.
Per puro caso, perché passeggiavano dalle parti di Palazzo Chigi e per la loro alta statura istituzionale e politica sono stati chiamati a servire il Paese, sono finiti lì anche Rocco Girlanda e Marco Flavio Cirillo. Rocco Girlanda ora pensa di cavarsela perché dice di non essere più parlamentare e perché si è dimesso da coordinatore regionale di Forza Italia (ma non da Forza Italia, attenzione: non ha mai dichiarato una sola volta di aver restituito la tessera del partito), mentre sul suo sito sempre aggiornato continua a campeggiare in basso lo stemma del Pdl, tra i link c'è sia il Pdl che le pubblicazioni del Pdl alla Camera e sulle informazioni facebook come partito indica sempre il Popolo della Libertà .
E a chiunque gli chieda se entra nel Nuovo Centro Destra glissa: "Forse", "Vediamo", "Ci sto pensando", "Ci vuole tempo". Stesso identico copione per Marco Flavio Cirillo, sindaco del Pdl. Sostiene anch'egli di non essere un parlamentare (è vero, si è candidato a febbraio alla Camera nel Pdl ma non è stato eletto, ma anche lui non ha mai dichiarato di aver lasciato Forza Italia e di aver restituito la tessera di partito in cui milita da 15 anni).
Anche per lui mai una dichiarazione di adesione al Nuovo Centro Destra, mentre il dominio web del suo aggiornatissimo sito dove parla tutti i giorni dell'attività di sottosegretario la dice lunga: cirillopdl.it.
Ora la scommessa è quanto tempo riusciranno ancora i tre furbacchioni a tenere il piede in due staffe, visto che Matteuccio li ha nel mirino e ha già parlato di loro con il chierichetto che siede a Palazzo Chigi. Anche perché tre posti da sottosegretario, tra cui quello con delega al CIPE, al neosegretario del Pd fanno troppo comodo per lasciarli agli ultimi giapponesi della poltrona...
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