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Antonio Amorosi per "Libero Quotidiano"
Tutte le strade portano a... Manuntencoop, almeno in questa storia.
Due giorni fa abbiamo trattato la «guerra» tra la coop modenese Cpl Concordia, finita nell'inchiesta di Ischia anche per affari con il clan dei Casalesi, e la Manutencoop di Bologna. Città il cui sindaco del Pd, Virginio Merola, ha ricevuto 20 mila euro per la campagna elettorale proprio da Cpl. Ma è appena tornato il sereno. Il Comune di Bologna, martedì scorso, ha aggiudicato un appalto da 156 milioni di euro per la manutenzione energetica degli edifici comunali ad una cordata guidata dal Consorzio cooperative costruzioni (Ccc) e che ha come esecutori proprio Cpl Concordia e Manutencoop. Più altri 38 milioni per «manutenzioni straordinarie». In tutto 194 milioni.
Chiediamo al Comune, a Merola e anche al Pd di Bologna, se rendono pubblici i finanziatori del sindaco. Nessuna risposta se non dall'addetto stampa di Merola: «C'è la privacy». Non renderanno nota la lista. Gianni Grazia, mandatario elettorale del primo cittadino risponde così:«Mi spiace. Non è per reticenza ma non sono io a decidere. E' il sindaco».
Lo scontro tra le due coop era esploso tra il 2012 e il 2013, come spiegato dal consulente di Cpl Francesco Simone. Per un appalto all’Ospedale Sant’Orsola di Bologna da 300 milioni di euro, vinto da Manutencoop. La loro offerta aveva superato di soli 10 mila euro di scarto quella di Cpl. Da lì gli strali di Roberto Casari, presidente dei modenesi, che parla di «irregolarità certe» e di «qualcuno che si sente padrone della partita». Ricorre al Tar, al Consiglio di Stato e alla giustizia penale. Descrive il presidente di Manutencoop Levorato come «spregiudicato». Per la vicenda, a detta di un altro manager di Cpl, Nicola Verrini, Casari ha presentato rimostranze a Massimo D'Alema e Vasco Errani in un incontro a Ischia. E per questo i due saranno sentiti dai magistrati di Modena.
Il nuovo appalto di Bologna sancisce la pace ritrovata tra le due compagini di Legacoop. Ma è anche un esempio di come funzionano le cose. Precedentemente la società Antas del gruppo Giglio di Piacenza, che è l'unica per i servizi energetici dell'Emilia ad essere convenzionata Consip, la centrale acquisti della Pubblica amministrazione, manda un informativa al comune di Bologna con i propri prezzi. Il comune avrebbe dovuto fare una verifica chiedendo un preventivo, visto che le amministrazioni si devono attenere alla soglia di spesa Consip. «Ma non abbiamo ricevuto risposta» dice ai microfoni di Libero l'Ad di Antas Gabriele Felatti.
Il comune di Bologna opta per la gara e nomina un collegio giudicante di propri dipendenti. Si legge dai verbali che uno dei componenti sostiene che il coniuge lavora o «è potenzialmente soggetto al contratto» con Manutencoop. Il segretario generale lo sostituisce. Ma il soggetto resta anonimo. Come se si dovesse nascondere. Vista l'anomalia chiamo due funzionari del Comune e uno mi dice: «Dobbiamo pure nascondere chi ha un conflitto di interesse!? Si può scrivere un atto pubblico con un anonimo che dice queste cose e non si sa chi sia? Ma si può?»
Chi sostituisce il componente? Un funzionario del comune di Zola Predosa. Infatti il Comune di Bologna decide che tra i i suoi 4300 dipendenti ci siano «carenze di professionalità» e per sostituire il componete in conflitto di interesse manda una lettera a cinque comuni dell'hinterland chiedendo un sostituto. Risponde solo uno: Zola Predosa. E dov'è la sede centrale del colosso da oltre 1 miliardo 72 milioni di euro fatturato Manutencoop? A Zola Predosa.
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