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Da “la Repubblica”
Tra Russia e Stati Uniti scoppia adesso la guerra degli hamburger. Quelli di McDonald’s, la multinazionale del fast food finita nel mirino di Putin. Il premier, che ha già bloccato le importazioni alimentari dall’Europa e pensa di boicottare anche le auto straniere, continua dunque la sua offensiva autarchica dopo le sanzioni subite per l’annessione della Crimea.
E così, da qualche settimana, ha chiesto all’agenzia russa per la sicurezza alimentare, nota come Rospotrebnadzor, di intensificare i controlli nei ristoranti McDonald’s nella regione degli Urali a seguito di lamentele sulla sicurezza. Lo riportano le agenzie di stampa Ria Novosti e Interfax , citando la portavoce dell’ufficio regionale dell’agenzia a Sverdlovsk, Natalya Lukyantseva.
L’annuncio giunge dopo che paio di giorni fa la stessa agenzia ha ordinato la sospensione delle operazioni di quattro McDonald’s a Mosca, motivando la decisione con «numerose» violazioni di legge in materia sanitaria.
Fra i quattro McDonald’s di cui è stata ordinata la chiusura c’è lo storico ristorante di piazza Pushkin, nel centro di Mosca, che fu il primo ad aprire nel 1990 nell’allora Unione sovietica, attirando migliaia di persone. L’inaugurazione di quel ristorante diventò il simbolo di riforme a livello nazionale e di apertura all’Occidente: fino a quando è rimasta aperta è stata una delle sedi più affollate di McDonald’s in tutta la Russia.
Un avviso pubblicato sulla versione russa del sito di McDonald’s riferisce che la società sta facendo «tutto il possibile per una rapida riapertura» dei quattro ristonativo
ranti a Mosca. Stando alle informazioni riportate dalla compagnia stessa, McDonald’s ha in Russia 435 ristoranti, 115 dei quali a Mosca, che danno lavoro a circa 12mila impiegati.
Quello di McDonald’s potrebbe essere solo il primo passo di un’ondata di boicottaggi verso l’Ovest. Si continuano infatti a ipotizzare possibili altre misure restrittive: dal bando al consumo di bevande straniere, a partire dalla Coca Cola, in occasione degli eventi ufficiali al divieto per i funzionari pubblici di tablet, iPhone e computer Apple. Ma, al tempo stesso, il governo precisa di essere pronto a rivedere le restrizioni alle importazioni «se i partner occidentali dimostreranno impegno al dialogo », come rende noto l’agenzia Ria Novosti .
E’ stato il quotidiano filo goverun Izvestia ad anticipare la proposta di proibire il consumo di bevande straniere nelle riunioni di governo o altri enti locali, dove dovranno essere serviti solo tè e caramelle. Il provvedimento potrebbe essere presentato a breve alla Duma, dove è già allo studio il divieto all’acquisto, da parte dei funzionari pubblici, di auto prodotte nei paesi stranieri che aderiscono alle sanzioni contro la Russia.
In favore di una misura per la sostituzione dei prodotti Apple con quelli della Samsung o con sistemi russi si è espresso il vice presidente della Commissione della Duma per l’informazione e la tecnologia, Vadim Degin, secondo cui «nella situazione attuale la sostituzione dei prodotti di cui abbiamo già parlato più volte è diventata un passo necessario».
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