OCCHIALI RIGATI – PER IL DOPO-GUERRA IN LUXOTTICA SI PENSA ALLA SOLUZIONE INTERNA – IN ASCESA ENRICO CAVATORTA, ATTUALE D.G. E RESPONSABILE FINANZIARIO, IN AZIENDA DA 20 ANNI

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Sandra Riccio per “La Stampa”

 

Premio Guido Carli Mario Orfeo e Andrea Guerra Premio Guido Carli Mario Orfeo e Andrea Guerra

Si profila una soluzione interna nella successione ai vertici Luxottica. Niente tentennamenti o avvicendamenti incerti. A detta di chi segue da vicino la vicenda, Leonardo Del Vecchio, patron del colosso dell’occhiale, avrebbe già da qualche tempo scelto il nome di chi andrà a sostituire Andrea Guerra, l’attuale amministratore delegato del gruppo che insistenti rumors danno in sicura uscita. La decisione di Del Vecchio sarebbe già da qualche tempo caduta su Enrico Cavatorta, l’attuale direttore generale e direttore finanziario del gruppo, e descritto da più parti come uomo di fiducia del fondatore e azionista di maggioranza.

 

DEL VECCHIO DEL VECCHIO

Una decisione ponderata che garantirebbe una continuità molto forte all’interno dell’azienda di Agordo e soprattutto un passaggio indolore ai vertici. E che era maturata molto prima che le indiscrezioni sul divorzio in corso in casa Luxottica deflagrassero sui media.


Cavatorta, 53 anni e da circa 20 in azienda, è inoltre una figura molto stimata dalla comunità finanziaria che in questi ultimi giorni ha guardato con preoccupazione al terremoto in corso ai vertici del gruppo. Il titolo, mercoledì, sulla notizia del cambio ai vertici, aveva ceduto, in poco tempo, fino a sette punti percentuali per poi recuperare parte del terreno perso. Ieri invece le vendite si sono fermate, segno che gli operatori di Borsa hanno fiutato un passaggio costruttivo. In chiusura le azioni segnavano un lieve -0,43% (dopo il -3,6% della vigilia) ma rimangono osservate speciali.

LuxotticaLuxottica


Sulla tempistica dell’avvicendamento al comando del gruppo da 7 miliardi di ricavi e oltre 73 mila dipendenti in tutto il mondo è ancora tutto aperto. Il boccino a questo punto sarebbe infatti in mano a Guerra. Da vedere se preferirà accompagnare l’azienda fino a fine anno, aspettare la scadenza del suo mandato nella primavera prossima o se deciderà invece di fare un passo indietro prima di questi termini formali.

 

Di sicuro si aprirà un periodo di intense contrattazioni su questo fronte e sulla buona uscita dopo dieci anni di fruttuoso sodalizio. Sarà certamente milionaria. Nell’ultimo triennio il manager, emerge dalle relazioni sulle remunerazioni, ha incassato più di 100 milioni di euro grazie a 3,25 milioni di stock option (fruttategli 89 milioni di euro di plusvalenze) e 541 mila azioni gratuite (valore oltre 16 milioni di euro all’atto dell’assegnazione).

Enrico CavatortaEnrico Cavatorta


Pare così tramontata l’ipotesi di affidare la guida del gruppo a un manager esterno proveniente magari dalle posizioni chiave di uno dei grandi nomi quotati a Piazza Affari. Tra le eventuali alternative esterne erano circolati i nomi di GianMario Tondato (attuale a.d. di Autogrill) e Bob Kunze-Concewitz (Ceo di Campari) che ieri ha smentito interessamenti. «Relativamente alle voci sulla possibile uscita di Andrea Guerra - la società ieri su richiesta di Consob si è limitata a precisare - che al momento i membri del Cda non hanno ricevuto alcuna comunicazione in tal senso e non è stato convocato alcun Consiglio».

 

Da quanto riferito nella nota dall’azienda, il divorzio ai vertici, legato a divergenze e incomprensioni tra Guerra e Del Vecchio, sarà affrontato in un Cda di prossima convocazione. Ora si tratterà di vedere quando questo appuntamento sarà messo in agenda. Indicazioni arrivate da fonti vicine all’azienda parlano di una convocazione che cadrà già nella prima settimana di settembre per accelerare il processo ed evitare strappi col mercato.