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Rivelazione-choc di Antonio Juliano, ex capitano del Napoli e mediano della Nazionale, al convegno «Il calcio tra le regole» organizzato dall'associazione Azzurra Lex. Davanti al presidente del Tribunale di Napoli, Carlo Alemi, al capo della Procura federale, Stefano Palazzi, a decine di avvocati e magistrati, lo storico azzurro ha rivelato come si come si «combinavano» le partite negli anni '60 e '70.
LA «CONFESSIONE» - In particolare, Juliano ha raccontato come «taroccò» con la complicità di Gianni Rivera il match Napoli-Milan del 7 maggio 1978, ultima di campionato. Un «pareggino» quasi annunciato, quello tra i partenopei e i rossoneri: grazie a quel risultato, entrambe le compagini andarono in Coppa Uefa. Una «confessione» che arriva ben 34 anni dopo, come racconta la Gazzetta dello Sport.
Gianni Rivera al telefono nel pomeriggio non ricorda l'episodio specifico: «Però capitava che si parlava tra di noi prima di una gara, poi però ognuno giocava la propria partita», spiega l'ex bandiera rossonera. «Nella stagione '77-'78, all'ultima giornata - ha spiegato Juliano - affrontammo i rossoneri al San Paolo. Con un pareggio, ci saremmo qualificati entrambi per la Coppa Uefa. Per questo incontrai Rivera e Albertosi, prima del match.
Decidemmo per il pareggio e, dopo aver spiegato tutto ai miei compagni, facemmo finire la partita 1-1. A un certo punto perdevamo (rete di Bigon al 74' ndr) e gli altri mi dicevano: "Ma come? Ci hai detto che avremmo pareggiato...". Allora io andai da Albertosi e gli ricordai che avevamo fatto un patto e che non capivo perché non lo stessero rispettando. E lui replicò: "Capitano, ma che devo fare se io mi sposto a destra e i tuoi mi tirano la palla addosso?" Questo mi disse...". Poi arriva la svolta. "Angolo al 90', Vinazzani che è uno che di gol di testa in carriera non ne ha mai fatti, va in mischia e firma il pareggio. E tutti eravamo felici: più di tutti i tifosi».
LA RISPOSTA DI RIVERA - Pronta la «risposta» di Rivera: «Se il pareggio ci qualificava entrambi allora non c'era nemmeno bisogno di parlarci. Francamente non mi ricordo molto bene - ha detto l'ex capitano del Milan - ma se l'1-1 ci qualificava allora non c'era nemmeno bisogno di parlarci...». Confessione quella di Juliano sincera ma ormai tardiva: dopo tanti anni l'eventuale illecito è ormai prescritto.
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