DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA…
DAGONOTA dal New York Times
L’ex coniglietta di Playboy Karen McDougal sostiene di aver avuto una tresca con Donald Trump e ha fatto causa alla società che controlla il tabloid National Enquirer, per rescindere il patto di riservatezza che nel 2016 le impedì di raccontare la storia in cambio di 150mila dollari. L’amministratore delegato del gruppo editoriale, David J. Pecker, è un amico di Trump, e nell’atto di citazione depositato oggi si legge che avrebbe lavorato con l’avvocato personale dell’allora candidato, Michael Cohen – lo stesso che intervenne con la pornostar Stormy Daniels –, per far tacere la signorina McDougal.
Tacere non ha taciuto, visto che Ronan Farrow (il suo obiettivo dopo Harvey Weinstein è far cadere Donald Trump) le ha dedicato otto-pagine-otto del patinatissimo, chicchissimo, pensosissimo settimanale New Yorker, uno spazio che non vedeva da quando occupava il paginone centrale di Playboy.
Le storie delle due ragazze sono molto simili: entrambe avrebbero passato notti animate con Trump durante un torneo di golf al Lago Tahoe nel 2006 (quando era già sposato con Melania e aveva appena avuto il figlio Barron), entrambe avrebbero fatto altri giri sulla giostra in un hotel di Beverly Hills ed entrambe ricevettero promesse di appartamenti in regalo. Le due povere e soprattutto inconsapevoli vittime del cinghialone condivisero anche l’avvocato, tal Keith Davidson, specializzato in “clienti che vogliono vendere le loro storie ai tabloid”.
La tecnica che qui in Italia conosciamo benissimo (vedi i casi Corona ecc.) negli States si chiama catch and kill (acchiappa e ammazza). Editori e direttori dei tabloid si ritrovano una storia piccante sulla scrivania e invece di spararla in prima pagina contattano i protagonisti e nel silenzio degli studi degli avvocati la faccenda viene fatta sparire.
Leggendo le carte, il caso della McDougal è molto semplice: la vittoria di Trump ha trasformato del gossip di second’ordine in oro politico, e la sventurata avrebbe potuto ottenere molti più soldi dai suoi racconti. Ora è vittima del buyer’s remorse, il rimorso di chi compra qualcosa e quando torna a casa si rende conto di aver fatto un pessimo affare. Solo che i patti di riservatezza non prevedono il rimorso, e infatti Trump e l’avvocato Cohen hanno chiesto 20 milioni di dollari di risarcimento alla pornostar Stormy Daniels. La coniglietta sarà la prossima?
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