mattarella albanese

“LA CONVERGENZA SU GAZA IN PARLAMENTO DURERA’ NEL TEMPO?” – STEFANO FOLLI DOPO LA TREGUA TRA ISRAELE E HAMAS: "IL RISCHIO E’ CHE IN ITALIA POSSANO RIEMERGERE SU GAZA POSIZIONI ESTREMISTE, IN CUI SI AVVERTONO LE PULSIONI ANTISEMITE DENUNCIATE DAL PRESIDENTE MATTARELLA. TUTTO CIÒ CHE APRE SPIRAGLI DI DIALOGO, SOPRATTUTTO SE COLLOCA TRUMP AL CENTRO IN UN RUOLO POSITIVO, FINISCE PER METTERE IN OMBRA LE PUNTE PIÙ COMBATTIVE DELLO SCHIERAMENTO PRO-PAL, DALLE FLOTILLE A FRANCESCA ALBANESE, IL CUI RUOLO È QUELLO DI SPINGERE E SCHIERARE L'OPINIONE PUBBLICA CONTRO GLI ISRAELIANI PIÙ DI QUANTO GIÀ NON SIA…”

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Stefano Folli per “la Repubblica” - Estratti

 

L'accordo sullo scambio dei prigionieri imposto dalla Casa Bianca a Israele e Hamas non è la fine del conflitto, ma costituisce un clamoroso passo avanti.

trump netanyahu

 

Tra i suoi effetti secondari c'è il mutamento dello scenario entro cui si sviluppano polemiche spesso provinciali. Tipico il caso italiano. Eventi che dominavano i notiziari fino a pochi giorni fa ora sembrano aver perso in buona misura la loro carica emotiva.

 

La prima Flotilla ha tenuto banco per settimane, presentata come l'iniziativa dei popoli contro "l'inerzia dei governi" — quello di Roma fra tutti. Tuttavia adesso appare ridimensionata, salvo che come testimonianza morale.

 

La seconda Flotilla, sequestrata nella notte fra martedì e mercoledì, già non aveva suscitato le stesse emozioni, per di più è stata neutralizzata a ridosso della storica firma.

 

Anche sul terreno dei simboli la via diplomatica si è mostrata più efficace, mentre i tentativi di forzare il blocco navale si sono rivelati all'improvviso per quello che erano: un modo per spingere e schierare l'opinione pubblica europea, ma soprattutto italiana, contro gli israeliani più di quanto già non sia. 

FRANCESCA ALBANESE

 

Lo stesso vale per alcuni personaggi che hanno ottenuto una straordinaria popolarità in tempi recenti, ma che ora sembrano aver superato lo "zenit" del successo mediatico, avviandosi forse a un relativo declino. Il nome più noto è quello di Francesca Albanese: al di là delle gaffe e dei passi falsi compiuti, la funzionaria dell'Onu avrebbe bisogno di una tensione permanente. Un conflitto che non si risolve con un colpo di scena, bensì s'intreccia e prosegue senza uno sbocco prevedibile. Questo permetterebbe di alimentare il racconto quotidiano dei crimini dello Stato ebraico, dimostrando che al peggio non c'è alternativa. 

 

Tutto ciò che invece apre spiragli di dialogo, soprattutto se colloca Trump al centro in un ruolo positivo, finisce per mettere in ombra le punte più combattive e meglio attrezzate dello schieramento pro-palestinese. 

 

netanyahu hamas

(...) Landini ha convocato un'altra dimostrazione per il 25 ottobre, ma ha tenuto a precisare che riguarderà la legge di bilancio. Sarà anche contro le spese militari e il riarmo, ma è evidente che il Medio Oriente avrebbe avuto tutto lo spazio se si fosse arrivati a quella data senza novità significative. 

 

Da tale premessa deriva che l'attenzione si sposta ore sulle prospettive della pace. Mantenersi scettici e dubbiosi è inevitabile, ma qual è l'obiettivo dei vari soggetti? La destra, ossia il governo, ha lamentato che in Parlamento, pochi giorni fa, le opposizioni si siano fermate all'astensione nel voto sulla posizione italiana. Ha avuto torto perché quell'astensione ha evitato una lacerazione ed è stata interpretata da molti osservatori come una parziale convergenza. 

 

Ora si tratta di capire se durerà nel tempo. 

 

sergio mattarella

Sappiamo che l'estrema destra israeliana non è d'accordo con Netanyahu, benché non abbia grandi margini di manovra. 

 

Ma soprattutto ci sono divisioni all'interno di Hamas. La corrente più vicina a Teheran morde il freno e non vorrà perdere l'occasione di sabotare l'accordo, prima o poi. Anche perché l'organizzazione è destinata a perdere il suo potere nella Striscia: il giubilo della popolazione in queste ore ha il sapore di un sollievo per la fine dei bombardamenti, certo, ma altresì per il venir meno della tenaglia dei terroristi sui civili.

 

Queste posizioni estremiste, in cui si avvertono le pulsioni antisemite denunciate dal presidente Mattarella, potrebbero riemergere di rimbalzo anche nel nostro paese? Pochi se lo augurano, eppure il rischio esiste. 

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