LA CORSA AL COLLE BREAKING NEWS – NEL DUELLO TRA I SICULI FINOCCHIARO E PIETRO GRASSO, SBUCA LA TARANTOLA - DI POLITICA NON CAPISCE NULLA, MA DI CONTI ED ECONOMIA QUALCOSA SÌ CHE NE CAPISCE

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DAGOREPORT

 

finocchiaro finocchiaro

E anche questa settimana tocca occuparci di sport estremi: e dunque, eccovi la corsa al Colle. Tutta in salita. Tutta a ostacoli. Così difficile che parecchi concorrenti sono stramazzati ancora prima di arrivare ai blocchi di partenza.

 

Per esempio il buon Dario Franceschini, attuale ministro ai Beni culturali. Neo-sposo di una fanciulla Pd in fiore, scrittore beneducato e tradotto pure in Francia, dotato di una bella barba e autore di una mai dimenticata proposta di legge sulla tutela della salama da sugo, di lui dapprincipio Renzi parlava come di un‘arma alla kryptonite da schierare contro Beppe Grillo. Ma ora che i Cinque Stelle sembrano avviati a un lento, inesorabile declino, pure la kryptonite di Dario pare in esaurimento.

pietro grasso e moglie grassopietro grasso e moglie grasso

E dunque, chi resta in corsa? Tocca fare un censimento.

 

Dopo un liberista, Carlo Azeglio Ciampi, e un comunista migliorista, Giorgio Napolitano, al Quirinale molti gradirebbero un cattolico dalla faccia simpatica. Ma Francesco è già impegnato Oltretevere. Su questa sponda, l’eterno Pierfurby Casini ormai è un ex giovane che sa di muffa. Enrico Letta? Non è avvistabile con nessun tipo di radar. Pier Luigi Castagnetti? Troppo mite, non ha carisma. Il cattolicissimo Graziano Delrio? E’ in disgrazia agli occhi di Renzi.

 

marco pannella e annamaria tarantolamarco pannella e annamaria tarantola

E poi, diciamocelo: oltre le Alpi, Delrio e Castagnetti non li conosce nessuno. Ci vorrebbe qualcuno con un minimo di statura internazionale, che sapesse le lingue, e magari pure un po’ di finanza. Qualcuno in grado di far fare una figuretta passabile all’Italia. Ma guai a tirargli fuori il nome di Mario Draghi, a Matteuccio nostro: preferirebbe farsi tagliare mani e piedi, piuttosto che dargli il via libera per l’ermo Colle.

 

Romano Prodi, allora? Il veto berlusconiano è drastico.

Emma Bonino? Sa le lingue, in Europa la conoscono e ha già provato un paio di volte ad andare al Quirinale: niet, stavolta è proprio fuori gioco.

Intervento di Giuliano Amato Intervento di Giuliano Amato

Avanti con le altre sciure in corsa. Roberta Pinotti, ministro della Difesa: ci crede solo lei. La presidente della Camera, Laura Boldrini? Ma guardate solo i commenti ai suoi tweet e ai suoi video sul sito della Camera: che chance può avere una maestrina così antipatica? 

 

Non che sia un mostro di simpatia la sua avversaria più temibile, la senatrice Anna Finocchiaro. L’arcigna dama di Catania all’inizio della legislatura è stata candidata praticamente a tutto: presidenza del Senato, presidenza del Consiglio, presidenza della Repubblica. Alla fine si è ritrovata solo presidente di una commissione, la Affari costituzionali, per di più obbligata a fare da badante alla neo-ministra Maria Elena Boschi e alla sua contestatissima riforma. Un indennizzo le spetta, su.

 

DELRIO ALLA LEOPOLDA DELRIO ALLA LEOPOLDA

Come una serpe in seno, però, al Senato incombe l’ex procuratore antimafia Pietro Grasso, l’uomo che già le ha scippato la presidenza di palazzo Madama, e che ora le scipperebbe volentieri anche quella della Repubblica. Tra i due siculi l’aria si taglia a fette.

 

A suo favore Annuzza ha il sostegno di Forza Italia e del siculo Schifani, oltre che di re Giorgio, ma ha un paio di handicap: qualche intercettazione non proprio elegante con l’ex presidente dell’Umbria, la sua cara amica Maria Rita Lorenzetti, poi arrestata per la Tav in Toscana; e un marito, Melchiorre Fidelbo, che a Catania è sotto processo per truffa aggravata e abuso d’ufficio. Quanto a Pietruzzo, il paladino dell’antimafia, non ha ancora capito che sta sui cabasisi a mezzo Pd e a mezza Forza Italia.

Tiremm innanz.

PIERLUIGI CASTAGNETTI PIERLUIGI CASTAGNETTI

 

Scordatevi Giuliano Amato, che però continua a crederci e a sperarci: la sua pensione da 31 mila euro al mese lo rende improponibile agli occhi di un’Italia in crisi nerissima. E anche Walter Veltroni è fuori dai giochi; ma è già pronto a consolarsi con la presidenza della Rai. Ah. A proposito. Questa è la sorpresa del momento: il nome di Anna Maria Tarantola, attuale presidente di viale Mazzini, girava da un capannello all’altro, alla Camera, durante l’ultima votazione per la Consulta.

 

walter veltroniwalter veltroni

Certo, la Tarantola di politica non capisce nulla, e questo, in Transatlantico, erano in parecchi a rimarcarlo; ma di conti ed economia qualcosa sì che ne capisce, perciò all’Europa la signora forse non dispiacerebbe. Occhio: in qualità di ex capo della Vigilanza di Bankitalia, a giugno la signora è stata indagata dalla guardia di finanza per usura, insieme ai vertici di Mps, Unicredit, Bnl,e BpBari.

 

Dunque anche lei, nella corsa al Colle, potrebbe restare un po’ azzoppata prima del via.

Oh, ragazzi, non è che il Quirinale porta un po’ sfiga?