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Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera”
Il party per il compleanno e la spesa all’Ikea, assolutamente no, e neppure c’è ragione perché l’acquisito del libro «Mignottocrazia» possa in qualche modo essere fatto passare come spesa legata al mandato politico. Dopo quella penale, a novembre, a tre anni per favoreggiamento della prostituzione nell’appello del processo Ruby, ora sull’ex consigliera regionale del Pdl Nicole Minetti si abbatte anche la condanna della Corte dei conti della Lombardia a versare all’erario circa 13 mila euro.
Condannato anche l’allora capogruppo del Pdl Paolo Valentini Puccitelli che, per aver avallato le note spesa della Minetti senza verificarle, dovrà pagare 6.513 euro. L’ex valletta eletta nel 2010 nel listino bloccato di Formigoni è uno dei 64 consiglieri lombardi di maggioranza e opposizione accusati di peculato nell’inchiesta sui rimborsi spese per milioni di euro per i quali il 2 febbraio comincerà l’udienza preliminare del gup Fabrizio D’Arcangelo.
MINETTI LEGGE “50 SFUMATURE DI GRIGIO”
Dall’inchiesta penale il procuratore regionale della Corte dei conti Antonio Caruso e il sostituto Alessandro Napoli hanno aperto una serie di procedimenti contabili che via via arrivano alla sentenza. Le spese «devono rispondere a criteri di decoro, sobrietà ed economicità», scrivono i giudici e non lo fanno gli 832,80 euro spesi dalla Minetti all’Hotel Principe di Savoia l’11 marzo 2011, giorno del suo ventiseiesimo compleanno, oppure i 129,41 pagati a maggio 2010 all’Ikea e Leroy Merlin per comprare alcuni oggetti e i 16 per il libro di Paolo Guzzanti, un volume «all’evidenza estraneo a ogni esigenza di aggiornamento».
Minetti in Consiglio Regionale dopo Lourdes Nonleggerlo
Nicole Minetti versione consigliere regionale
La maggior parte dei rimborsi riguarda spese per taxi, consumazioni al bar e al ristorante per una sola persona che, come tali, non sono di «rappresentanza» ma «del tutto private e personali». I giudici, però, mitigano almeno in parte le responsabilità della Minetti perché nel Consiglio regionale della Lombardia quella delle spese pazze è stata «una prassi preesistente e risalente» a prima dell’elezione di una delle ospiti più presenti alle cene e ai dopocena di Arcore.
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