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Stefano Natoli per "Il Sole 24 Ore"
La Germania chiude il 2011 con il massimo record di occupazione dalla riunificazione del Paese avvenuta nel 1990. Lo ha annunciato oggi l'Ufficio federale di statistica a Wiesbaden, precisando che lo scorso anno erano occupate 41,04 milioni di persone, 535.000 in più rispetto al 2010. L'occupazione è salita dell'1,3 per cento.
GLI ESPERTI, MIGLIORAMENTO DESTINATO A CONTINUARE - Il mercato del lavoro tedesco ha beneficiato della ripresa economica goduta dal Paese dopo la recessione del 2009, registrando un tasso di disoccupazione sotto la soglia del 7%, il livello più basso da oltre 20 anni. Gli esperti prevedono che il miglioramento continui anche quest'anno, ma avvertono che sará meno pronunciato a causa del previsto rallentamento della crescita. Nel 2011 il Pil tedesco è cresciuto di circa il 3%, ma la maggior parte degli esperti concorda sul fatto che nel 2012 fará un ben più modesto 0,5 per cento.
Che il 2012 sarà più difficile dell'anno appena passato lo ammette anche il ministro dell'economia, Wolfgang Schauble: «Il 2012 - ha detto Schauble - sarà probabilmente più difficile del 2011, ma l'economia tedesca é in buona salute». Il ministro ha poi lanciato un appello ai suoi colleghi dell'Eurozona «a fare il necessario per consolidare il loro bilanci e portare avanti le riforme».
LA BUNDESBANK, BERLINO DEVE CONTINUARE A DARE IL BUON ESEMPIO - Su quest'ultimo aspetto è intervenuta Bundesbank. In un'intervista al quotidiano Tagesspiegel, il presidente Jens Weidmann ha detto che la Germania deve proseguire nella sua azione di consolidamento del bilancio pubblico per continuare a dare "il buon esempio" ai suoi partner europei. «L'obiettivo è raggiungere in tempi rapidi un equilibrio di bilancio», ha detto Weidmann aggiungendo di non condividere la decisione del governo di concedersi una "pausa" a tale riguardo.
«La Germania ha una responsabilità particolare in quanto pilastro della stabilità dell'unione monetaria», ha aggiunto. Per questo motivo, il Paese «non deve allentare il suo impegno» per ridurre il deficit. Stando alle stime della Bundesbank, il deficit pubblico tedesco è passato dal 4,3% del 2010 all'1,3% nel 2011 e dovrebbe toccare l'1% nel 2012 e lo 0,7% nel 2012.
Weidmann si è detto anche prudentemente ottimista riguardo alle prospettive di crescita del Paese: il mese scorso, la Banca centrale ha riferito di un tasso del 3% nel 2011, prevedendo lo 0,6% nel 2012 e l'1,8% nel 2013, «a condizione che non si aggravi la crisi del debito». «Una delle lezioni apprese dalla crisi è che non si può rinviare il consolidamento», ha sottolineato Weidmann.
BUSTA PAGA PIà PESANTE PER I TEDESCHI NEL 2012 - Una buona notizia arriva intanto dalla Süddeutsche Zeitung: secondo i calcoli fatti dal quotidiano stampato a Monaco di Baviera, a partire dal 2012 i lavoratori tedeschi si ritroveranno in tasca 160 euro in più all'anno. Ciò grazie alle facilitazioni entrate in vigore con l'anno nuovo, in particolare la riduzione dal 19,9 al 19,6% dei contributi pensionistici da ripartire a metà tra datori di lavoro ed occupati.
Grazie a questa misura ogni lavoratore si ritroverà in tasca al netto 60 euro in più, mentre gli altri 100 euro aggiuntivi derivano dall'aumento delle detrazioni fiscali per vari tipi di previdenza individuale. Ad approfittare di questa piccola manna saranno le persone con un reddito annuo lordo compreso fra 24mila e 66mila euro, mentre per chi guadagna di più il beneficio non supererà i 65 euro all'anno
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