MAMMA LI TURCHI! - D’ALEMA NON C’ENTRA NULLA COL MONTE? MACCHÉ! CON PROFUMO, È ENTRATO NEL CDA MPS COME VICEPRESIDENTE ANCHE MARCO TURCHI, FIGLIO DELLO STORICO REVISORE DEL PCI, AMICO DI FAMIGLIA DEL MAGO DALEMIX - SORPRESA: TURCHI ERA SINDACO REVISORE DI BANCA MPS SOTTO LA GESTIONE MUSSARI. NON SI ERA ACCORTO DI NULLA? - DA ITALIANIEUROPEI AD ASTRID (BASSANINI), LE FONDAZIONI SINISTRE RAPPRESENTATE NEL NUOVO CDA MPS…

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Claudio Antonelli per "Libero"

Era il 7 marzo del 2006 quando il segretario dei Ds in persona andava a Siena a commemorare l'anniversario della morte di Carlo Luigi Turchi, famoso revisore del Pci. La cerimonia cadde in un momento delicato viste le tensioni politiche dietro le nomine in Fondazione e le tensioni su Bnl, ma stando a quanto scrisse l'Unità le acque andavano calmandosi.

Riportiamo il pezzo del quotidiano fondato da Antonio Gramsci perché rende benissimo l'idea. «Turchi professionista dell'amministrazione, dei conti per dirla in maniera semplicistica, nel suo settore di lavoro ha avuto vari incarichi. Per anni è stato sindaco revisore della banca Monte dei Paschi, un incarico delicato al quale ha dedicato una particolare attenzione. È noto che la banca senese è sempre stata è lo è ancora oggi oggetto di interesse anche della politica. E nelle ultime vicende riguardanti Bnl anche all'interno dei diesse non sono mancate diverse valutazioni. In ogni caso la presenza a Siena di D'Alema può essere considerata il segno che il quadro si è rasserenato».

Insomma, il quotidiano vicino a Botteghe Oscure non aveva dubbi sulla valenza politica della presenza di D'Alema. Sul valore di Turchi si espresse lo stesso segretario Ds: «Turchi è stato uomo di straordinario buonsenso un consigliere fidato e prezioso per il nostro partito», puntualizzò all'epoca D'Alema. L'Unità non riporta altri commenti a latere dell'evento commemorativo.

Lo fa però Sergio Rizzo sul Corriere il 12 marzo: «Mentre il 7 marzo Massimo D'Alema, intervenuto alla commemorazione di Carlo Turchi, ha detto senza mezzi termini ai dirigenti diessini di Siena che la questione della banca non può essere ridotta a una bega di cortile». Non ci risulta che Rizzo abbia mai ricevuto smentite.

La vicinanza a Turchi fu ribadita in quella stessa occasione da Franco Ceccuzzi, sindaco di Siena fino a maggio del 2012 quando si dimise in palese contrasto con consiglieri di area Margherita. Carlo non è l'unico Turchi che negli anni si è occupato di revisione dei conti in Mps. Marco e Luca sono i suoi due figli. Il primo è stato sindaco revisore in Mps sotto la guida Mussari e lo scorso anno, raccontano le cronache del Corriere, è divenuto vice presidente della banca su «input del Pd».

Il secondo nel 2005 era revisore della controllata Mps gestione crediti e successivamente, assieme ad altri due colleghi, ha ricoperto l'incarico di revisore per il Comune di Siena. Se si viaggia per Siena e si chiede a che area politica si ispirino i Turchi, la risposta è univoca: quella di D'Alema. Nessun dubbio sulla professionalità dei due revisori. Ai massimi livelli. Come nessun dubbio è mai caduto su Tania Groppi.

Una delle più grandi esperte di diritto costituzionale. La professoressa senese dal 2012 è nel cda del Monte e nel suo curriculum appare oltre a numerose pubblicazioni e la vicinanza a Italiani europei di D'Alema anche un ruolo attivo (comitato scientifico) nella Fondazione Astrid. Per capirsi, l'Ente presieduto da Franco Bassanini. E nel cui board risiede anche Luisa Torchia, indagata nell'inchiesta sull'aeroporto di Ampugnano all'epoca consigliere della Cassa depositi e prestiti e consulente della società Aeroporto di Siena.

Non è dato sapere se ancora oggi Massimo D'Alema ritenga che le beghe attorno al Monte siano roba da cortile. Certo l'anno scorso non si sono fatti mancare nulla dalle parti di Siena. Nemmeno i battibecchi coi sindacati. «Non è nostro costume, nei momenti di difficoltà, ricorrere a categorie quali il tradimento e soprattutto a epurazioni e scomuniche, strumenti provenienti da un passato che evidentemente qualcuno non riesce a superare», scriveva a maggio scorso Fisac/Cgil di BMps in una nota da risposta all'intervento del segretario del Pd cittadino, Giulio Carli, che aveva parlato di «una presunta responsabilità» del sindacato nella crisi politica del Pd e del Consiglio comunale di Siena. Roba da compagni.

 

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