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DAGOREPORT - IL G7 ITALIANO NON SARÀ COME GLI ALTRI: AL CENTRO DELL’AGENDA LE GUERRE, IL RIARMO, L’AFRICA IN MANO A CINA E RUSSIA E I MIGRANTI, NON SOLTANTO I SOLITI TEMI ECONOMICI -  LA MINACCIA ESISTENZIALE ALLE NOSTRE DEMOCRAZIE CONDOTTA DA DITTATURE, DEMOCRATURE E PETROL-REGIMI - PAPA FRANCESCO, LA VARIABILE IMPAZZITA: COSA DIRÀ? PARLERÀ DI PACE O AGGIUNGERÀ ALTRI SCOMODI APPELLI?

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elisabetta belloni foto di bacco (4)

Il G7 a guida italiana previsto a Borgo Egnazia dal 13 al 15 giugno sarà totalmente diverso dal solito. Il capo del Dis Elisabetta Belloni, nominata sherpa per il G7, è ringalluzzita e sta lavorando alacremente per mettere d'accordo i suoi omologhi degli altri paesi per i documenti da approvare durante le riunioni.

 

Eppure, il gran lavoro della diplomatica si sta scontrando con un vertice molto lontano da quelli a cui siamo abituati, prevalentemente concentrati sulle questioni economiche. In Puglia, i leader dei sette paesi più industrializzati del mondo, accompagnati da una delegazione dell’Unione europea, discuteranno soprattutto di Nato, guerra in Ucraina e in Medio oriente, di investimenti nella difesa, del dossier Africa, colpevolmente abbandonata dall'Occidente nelle mani di russi e cinesi, e di come mitigare il fenomeno migratorio. 

 

papa francesco agli stati generali della natalita 4

Sarà un G7 in cui i leader del mondo libero dovranno discutere anche della sfida alle democrazie liberali lanciata dagli autocrati di tutto il mondo: non solo Russia e Cina ma anche dalle “democrature” (India, Brasile, Sudafrica, Pakistan) e petro-dittatorelli (Arabia Saudita, Qatar, Emirati).

 

Pur nella sua diversità, anche questo G7 non produrrà decisioni storiche. Risulterà rilevante soprattutto perché consentirà ai leader di confrontarsi e discutere in incontri bilaterali. I capi di Stato e di Governo durante la tre giorni potranno tenere colloqui a porte chiuse e affrontare temi spinosi senza troppi stress. I faccia a faccia potranno aiutare a “mitigare” le incomprensioni tra i leader e a trovare convergenze sulle questioni più divisive. 

 

JOE BIDEN GIORGIA MELONI - G7 HIROSHIMA

E non sarà una passeggiata di salute, visto che il G7 arriva a pochi giorni dalle elezioni europee del 9 giugno, che potrebbero terremotare gli equilibri dell’Ue, e cinque mesi prima del voto americano che indicherà il nuovo inquilino della Casa Bianca. Senza contare i possibili e imprevedibili sviluppi sui campi di battaglia in Ucraina e a Gaza in grado di ribaltare il tavolo.

 

Ps. La variabile impazzita del summit sarà Papa Francesco: che dirà Bergoglio ai leader dell’Occidente in guerra, a cui è solito fare rimbrotti sull’importanza della pace e del dialogo? Ai moniti sul cessate il fuoco il Pontefice aggiungerà altri scomodi appelli?

giorgia meloni e joe biden nello studio ovale 3GIORGIA MELONI A BORGO EGNAZIA vladimir putin e xi jinping a pechino giorgia meloni emmanuel macron borgo egnazia masseria a savelletri di fasano1kaja kallas, giorgia meloni, viktor orban, robert abela, mark rutte, emmanuel macron borgo egnazia a savelletri 5