DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
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DONALD TRUMP BENJAMIN NETANYAHU
Chi vuole davvero Trump alla Casa Bianca? A parte il popolo “Maga” e le frange più infervorate del partito repubblicano, che venerano l’ex Presidente come una divinità, quali sono i leader mondiali che non vedono l’ora che il tycoon riprenda possesso dello Studio ovale?
Di certo, c’è Benjamin Netanyahu. Il premier israeliano, che lega la sua sopravvivenza politica al conflitto a Gaza, ormai guerreggia non solo contro Hamas, ma anche con Biden, un giorno sì e l’altro pure.
donald trump con lo sceicco mohamed bin zayed al nahyan
Il disprezzo mostrato da “Sleepy Joe” per Bibi ha ormai raggiunto livelli di esasperazione.
I due non si amano e non si sopportano più e non è neanche un mistero che la Casa Bianca, tramite la sua madonna pellegrina Blinken, abbia provato a far cadere il governo israeliano sfilandogli alleati e spingendo altri leader.
Certo, il Trump del 2024 non è il Trump del 2016: ridimensionato il genero Jared Kushner, ebreo e grande architetto degli accordi di Abramo, The Donald ha mostrato qualche esitazione nel sostegno aprioristico al premier israeliano (in un’intervista al Time, ha riconosciuto le colpe di “Bibi” per il pogrom del 7 ottobre parlando della sua “brutta esperienza” ai tempi del raid Usa che uccise Qassem Soleimani, nel 2020). Agli occhi di Netanyahu, sono piccole prese di posizione che non mettono in discussione l'amicizia di Trump con Israele e lo rendono in ogni caso preferibile a Biden
Ad aspettare il ritorno del “Rusty Trumpone” ci sono certamente gli Emirati Arabi, che sperano, agganciandosi alla presidenza repubblicana, di ottenere quello status e quel riconoscimento internazionale che gli otto anni di Obama e quattro di Biden hanno via via concesso a sauditi e qatarini.
Nella lista delle vedovelle di Trump, a sorpresa, non c’è Putin. Nonostante i rapporti tra i due vengano descritti come ottimi, per via di quella mezza patacca che fu il Russiagate, in realtà “Mad Vlad” non desidera un nemico inattendibile e volubile come “The Donald”. Lo stesso presidente russo ha detto (a febbraio) di preferire Biden, perché “è più esperto di politica”.
benjamin netanyahu, donald trump e i ministri degli esteri di barhein e emirati arabi uniti
Vladimir Vladimirovich è un vecchio arnese della guerra fredda che ragiona con gli schemi del Novecento: meglio un prevedibile nemico che un simpatizzante svalvolone. E infatti, ieri Trumpone se n’è uscito con una sparata delle sue: “Se fossi stato presidente avrei bombardato Mosca e Pechino se la Russia avesse invaso l'Ucraina o la Cina avesse invaso Taiwan".
La diffidenza di Putin nei confronti di Trump potrebbe tornare utile a Biden perché, se davvero il Cremlino vuole evitare il ritorno dei repubblicani alla Casa Bianca potrebbe “concedergli” la pace in Ucraina.
I trumpiani de’ noantri si riducono alle esternazione goffe di Matteo Salvini, che dieci giorni fa, a Firenze, ha auspicato il ritorno di Donald Trump: “la sua vittoria è una speranza di ritorno alla pace in Ucraina”.
E Giorgia Meloni? Da un lato alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia hanno timbrato il cartellino alla Cpac, la conferenza dei conservatori Usa dove la stessa Ducetta parlò nel 2022, come a voler tenere aperto un canale. Dall’altro si fa dare i bacetti in testa da Joe Biden di cui è diventata l’ancella mignon…
LA VIGNETTA DEL NEW YORK TIMES SU NETANYAHU E TRUMP
donald trump in mezzo a donald trump con lo sceicco mohamed bin zayed al nahyan e salman dell'arabia sauditadonald trump con lo sceicco mohamed bin zayed al nahyan 1
putin trumptrump salvinivladimir putin donald trump vladimir putin donald trumpTrump e PutinMELONI TRUMPMELONI TRUMP 1
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