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Domenico Lusi per "la Repubblica"
Diventare deputato. Era questo il vero obiettivo di Franco Fiorito, la molla che lo ha spinto a dirottare sui suoi conti personali 1,4 milioni di fondi regionali destinati al gruppo Pdl alla Pisana. à lui stesso a spiegarlo nell'interrogatorio di garanzia del 4 ottobre davanti al gip Stefano Aprile. «La mia idea - afferma - era quella, ingenua, sbagliata, di accumulare soldi pensando di utilizzarli nella campagna elettorale per la Camera».
Un'ambizione perseguita, secondo il Batman di Anagni, nel pieno rispetto delle regole. Perché il meccanismo della tripla indennità (consigliere, capogruppo e presidente di commissione) che gli ha fruttato la somma contestata dal pm Alberto Pioletti era una «prassi vigente», risalente almeno alla giunta Marrazzo. «All'epoca si usava il meccanismo dei bandi pubblici per le associazioni».
Adesso, prosegue Fiorito, «è ancora più scandaloso, si fa tutto senza bando: ognuno si regola con il presidente del Consiglio», Mario Abbruzzese. Il federale di Anagni spiega di essersi limitato ad apportare al meccanismo una innovazione. «Forse solo Francesco Storace aveva scelto il metodo mio, cioè solo lui si era fatto versare, e troverete forse sul suo conto, le quote in più. Io ho copiato lui, perché mi sembrava molto più corretto rispetto a quello che qualcun altro ha fatto: fatture false, manifestazioni inesistenti». Per Fiorito tutto si basava su «un accordo politico garantito da Abbruzzese».
Una ricostruzione che non ha trovato conferma nelle verifiche degli inquirenti. A scriverlo è il gip Aprile, in una nuova ordinanza con cui ieri ha respinto l'ennesima istanza di revoca della misura cautelare avanzata dai difensori di Fiorito. Per il gip, Batman deve restare in carcere perché potrebbe inquinare le prove. Finora, prosegue il giudice, «Fiorito ha accettato le contestazioni su soli 136mila euro, mentre dice che il "surplus" è frutto di un accordo politico».
Tale versione è stata smentita nei giorni scorsi dal segretario generale dell'Ufficio di presidenza, Nazzareno Cecinelli, e da Maurizio Stracuzzi, responsabile del trattamento dei consiglieri. Ascoltato come teste dal pm Pioletti lo scorso 31 ottobre, Cecinelli ha rivendicato la totale regolarità delle delibere con cui sono state adottate le variazioni di bilancio necessarie. Stracuzzi ha anche negato la prassi della tripla indennità .
Secondo il gip, Fiorito ha continuato a mentire anche nell'interrogatorio del 29 ottobre. Ai pm che gli contestavano, oltre ai viaggi con la ex Samantha Reali a Positano, alle Maldive, con scalo a Dubai, e a Londra, altri tre viaggi in Costa Azzurra, uno dei quali con Mariana Caisin al Montecarlo Beach Hotel (9mila euro per una stanza doppia con vista mare), Fiorito ha detto che si limitava a prenotare con i soldi del gruppo Pdl, ma che poi saldava tutto lui sul posto.
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