DALLE LENZUOLATE ALLA “SFORBICIATA” - RENZI “ASFALTA” L’ARTICOLO 18 MA SULLE LIBERALIZZAZIONI CI VA PIANO: LE LOBBY SONO PIÙ FORTI DEI LAVORATORI - COLPETTI A NOTAI, COMPAGNIE TELEFONICHE E ASSICURAZIONI - SUI FARMACI, NULLA DI FATTO

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1. NOTAI, BANCHE, TELEFONI E POSTE “SFORBICIATA CONTRO LE LOBBY”

Alessandro Barbera per “La Stampa

 

farmaci vivavoce farmaci vivavoce

C’è l’apertura alle società di capitali per gli avvocati e le farmacie. La fine dell’obbligo di atto notarile per le compravendite di immobili. La portabilità dei fondi pensione e l’obbligo per le società di telefonia ad accettare le disdette con strumenti diversi dalla raccomandata. E c’è la fine del monopolio delle Poste sulla consegna degli atti giudiziari. Dopo settimane di tira e molla, il disegno di legge sulla concorrenza è approvato e passa alle Camere.

 

All’inizio era quasi un copia e incolla. Nella prima bozza i tecnici del ministero dello Sviluppo ci avevano messo dentro tutte le raccomandazioni che nel 2014, come ogni anno, l’Autorità Antitrust invia al Parlamento. Da A di Assicurazioni a B di Banche, e poi C come Comunicazioni, D come Distribuzione carburanti, E come Energia. Fatta eccezione per la parentesi montiana, da anni quelle proposte si perdevano nei distinguo distribuiti dalle lobby di ciascuna lettera dell’alfabeto. Da quella bozza è uscito un testo più leggero, ma comunque con molte novità.

 

FARMACISTI FARMACISTI

NOTAI, AVVOCATI E FARMACIE

Come anticipato dalla Stampa martedì, il governo ha deciso di abolire l’obbligo di atto notarile per la compravendita di immobili al di sotto dei centomila euro ad uso non abitativo. Salta anche l’obbligo del notaio per costituire società a responsabilità limitata al di sotto dei ventimila euro.

 

kma 21 notaio luigi porcaterrakma 21 notaio luigi porcaterra

Se il disegno di legge non verrà modificato, per acquistare un garage, un terreno o un capannone, fino a centomila euro si potrà fare una banale scrittura privata, o fra le parti o di fronte ad un avvocato. Durissima la reazione del notariato: «Il sistema Paese, e in particolare le fasce più deboli dei cittadini, saranno esposte a forti rischi di criminalità, abusi e frodi». Con il disegno di legge arriva l’apertura ai capitali per studi di avvocati e farmacie. Salta anche la norma che impediva ad un solo titolare di possedere più di quattro farmacie.

 

RC AUTO, FONDI, TLC, POSTE

Il pacchetto punta a ridurre i costi per le società assicurative e - di conseguenza - per il consumatore finale. Arriva l’obbligo di «praticare forti sconti» se il cliente accetta l’installazione della scatola nera. Arriva anche la portabilità dei fondi pensione integrativi: chi vorrà potrà trasferire non solo le proprie quote, ma anche quelle versate dalla propria azienda. Salta l’odioso obbligo di raccomandata per disdire un contratto di telefonia: le società dovranno accettare la rinuncia con lo stesso strumento con cui lo si è sottoscritto. Se ad esempio lo si è fatto via internet, la disdetta sarà via internet. Le Poste perdono l’esclusiva sulla consegna degli atti giudiziari: fino all’ultimo il numero uno Caio ha tentato di mantenerla.

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SALTANO PORTI ED EDITORIA

Giornalai e librai plaudono allo stralcio delle norme che avrebbero liberalizzato la vendita di libri, quotidiani e periodici. Grazie al sostegno del ministro dei Trasporti Lupi le autorità portuali hanno scampato la riforma che avrebbe introdotto l’obbligo di gara per tutti i servizi. Renzi sapeva che non avrebbe potuto ottenere tutto insieme, e non per decreto. Troppa la carne al fuoco, troppe le resistenze dentro e fuori il governo. Avrebbe messo in difficoltà il nuovo presidente della Repubblica, il cui predecessore aveva insistito perché dei decreti si facesse un uso più parco. Le resistenze dell’Ncd e di un pezzo di Pd ora si spostano dentro Camera e Senato.

Twitter @alexbarbera

 

 

2. RENZI CEDE SUI FARMACI E VINCE SULLE FARMACIE

Alessandro Barbera per “La Stampa

 

edicolaedicola

Nunzia De Girolamo annuncia la piccola vittoria del suo partito con un tweet surreale, perfetto per la satira di Gazebo: «Renzi diventa bersaniano? Tempo fa su liberalizzazione farmaci non la pensava così. Tuteliamo salute cittadini». Sono da poco passate le due, il consiglio dei ministri è già iniziato e dalla riunione trapela la decisione di fare un passo indietro su un punto molto controverso del disegno di legge sulla concorrenza. Dal testo sparisce la piena apertura del mercato dei farmaci di fascia C, quelli che si possono vendere senza ricetta.

 

Il primo tabù, quello che aveva permesso l’apertura di punti diversi dalle farmacie tradizionali, l’aveva rotto l’allora ministro dello Sviluppo Bersani. Era il 2007. Ma in quei punti vendita di farmaci se ne vendono ancora pochi. Da allora nessun governo è riuscito ad allargare quella lista: non Berlusconi, che la lobby dei farmacisti l’ha sempre coccolata, non Monti, né Letta.

RENZI E PADOAN RENZI E PADOAN

 

Questa volta però Renzi, concedendo qualcosa alla battaglia conservatrice dell’Ncd, ha rotto il secondo tabù: d’ora in poi le farmacie potranno essere aperte da soggetti diversi dai farmacisti stessi. Resta l’obbligo di averli al banco vendite, ma non dovranno essere necessariamente titolari del negozio. Non solo: salta anche il divieto che oggi impedisce ad un solo titolare di possedere più di quattro punti vendita. In sitnesi, significa che anche in Italia potranno aprire i supermercati del farmaco. Resta il limite al numero di esercizi: oggi la legge prevede ventimila farmacie, quelli resteranno.

nunzia de girolamo e i manichini di renzinunzia de girolamo e i manichini di renzi

 

Fonti di governo spiegano però che il vero obiettivo della riforma non è quello di aumentare il numero di punti vendita. E non solo perché si era già deciso di allargare la quantità di licenze a disposizione. Il collo di bottiglia è quello che finora ha impedito alla grande distribuzione di entrare nel settore. Oggi alle farmacie italiane mancano economie di scala e concorrenza. Tutti vendono le stesse cose, la distribuzione è parcellizzata, di conseguenza i costi dei farmaci e dei prodotti da farmacia restano mediamente alti. La prima ad essersi schierata contro l’intera riforma, scambiando la tutela della salute con gli interessi del settore farmaceutico e dei farmacisti, era stata la Lorenzin.

 

MICHELA VITTORIA BRAMBILLA BEATRICE LORENZIN NUNZIA DE GIROLAMO FOTO LAPRESSE MICHELA VITTORIA BRAMBILLA BEATRICE LORENZIN NUNZIA DE GIROLAMO FOTO LAPRESSE

L’Agenzia del farmaco, che pure è un soggetto pubblico, aveva fatto la sua parte. Le ragioni della realpolitik hanno convinto il premier ha cedere sulla distribuzione dei medicinali di fascia C in cambio del via libera sul resto. Il problema per Renzi ora è tenere il punto in Parlamento, dove la lobby conta parecchi sostenitori. Se la riforma dipendesse dal Patto del Nazareno, avrebbe pochissime chance di arrivare fino in fondo.