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RENZI DALEMA FRANCESCHINI ORLANDO
Aspirina per Dagospia
Gira voce che Dario Franceschini abbia avviato una vera e propria campagna acquisti all’interno del Pd. La cena con Fassino è nota (“Piero potresti diventare un segretario di garanzia”), e pure quelle con i parlamentari che gli devono vita e morte per averli messi in lista ai tempi di Bersani.
Meno noti sono i contatti, sempre più stretti, con Roberta Pinotti. La ministra della Difesa della Difesa sarebbe entrata nella squadra di Franceschini. I due si erano subito intesi (politicamente) da quando la Pinotti aveva fatto sloggiare i militari dalla Reggia di Caserta. Ora il suggello è arrivato con l’accordo fra Difesa e Beni culturali sui musei militari.
Un accordo che sarebbe stato patrocinato da Carlo Magrassi, segretario generale della Difesa (insomma, quello che compra armi). Sia Magrassi sia la Pinotti, infatti, stanno cercando una collocazione politica. Renzi e tutto il Giglio tragico li ha abbandonati al loro destino.
Il “gelo” di Matteo che confronti dei due è vecchio di mesi; ma relegato alla sfera privata. Alla Pinotti verrebbe rinfacciata una certa spavalderia del suo entourage in campo economico. E non solo. Mentre solo in epoche recenti le antenne di Palazzo Chigi hanno intercettato il suo avvicinamento a Franceschini.
Tra l’altro, sembra che ad informare Matteuccio della loro tresca politica sia stata qualche gola profonda del Quirinale. I due avrebbero tentato di sondare il Colle per ricevere una benedizione sulle loro mire all’interno del Pd. Benedizione che, ovviamente, non hanno ricevuto.
Con Magrassi le ragioni sono altre. Sembra che la Presidenza del Consiglio abbia fatto (od intenda fare) un esposto alla Corte dei Conti sui costi dell’Air-Force One di Renzi, preso in affitto da Ethiad. I costi del leasing si sono dimostrati decisamente più alti di quelli che Magrassi aveva comunicato a Matteo, quand’era consigliere militare del premier.
E quei furboni di Palazzo Chigi, per non subire un’iniziativa della Corte dei Conti sui costi esorbitanti dell’aereo, si sono mossi (od intenderebbero farlo) anticipando i tempi. Come? Denunciando alla magistratura contabile l’operazione finanziaria di cui erano - formalmente - “all’oscuro”.
airbus a340 nuovo aereo blu di renzi 5
Insomma, scaricano tutte le responsabilità su Magrassi. E sembra che questa scelta di Palazzo Chigi - avviata o solo anticipata - abbia avuto un ruolo non marginale nel coccolone preso al generale.
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