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1. INSULTI SESSISTI, LE DEPUTATE PD DENUNCIANO IL GRILLINO
Giovanna Casadio per âLa Repubblica'
Persino ricordarlo è brutto. Le deputate democratiche mostrano la querela contro il grillino Massimo Felice De Rosa. Una querela presentata all'ufficio di polizia di Montecitorio per ingiuria e diffamazione. Tutto è avvenuto in commissione Giustizia mercoledì sera, nel tumulto provocato dai 5Stelle.
à lì, occupando la commissione, che De Rosa pensa bene di insultare le democratiche: «Siete qui perché siete brave a fare i pompini...». Tra urla, spintoni e liti, questa è la volgarità che neppure ci si aspetta. Michela Marzano, Alessandra Moretti, Micaela Campana, Fabrizia Giuliani, Assunta Tartaglione, Chiara Gribaudo, Giuditta Pini, Maria Chiara Gadda decidono di non fare finta di nulla. Non si può lasciar correre. E presentano la denuncia.
De Rosa proverà poi a mettere una toppa. Peggiore del buco. Sostiene infatti di non essersela presa solo con le donne ma con i parlamentari democratici in generale: «Mi riferivo a tutti: uomini e donne», dicendogli che «sono qui dentro perché conoscevano qualcuno di importante e avevano fatto qualche favore sessuale». Le democratiche sono prima stupite. Poi contrattaccano, non solo con la denuncia. Gadda chiede che De Rosa si dimetta dall'incarico di vice presidente della commissione Ambiente. Marzano è sotto choc: «Ma non ci lasceremo intimorire».
La presidente della Camera, Laura Boldrini definisce le offese di De Rosa «gravissime ingiurie sessiste, incompatibili con la dialettica parlamentare». Arrivano solidarietà bipartisan alle deputate dem, da tutti eccetto che dai 5Stelle. Anzi la grillina Loredana Lupo, che ha ricevuto lo spintone in aula dal vice questore Dambruoso durante una rissa, se la prende con Boldrini perché non l'ha difesa: «Per lei esistono evidentemente donne di serie A e di serie B».
Ma non serve buttare la palla in tribuna, accrescere la confusione. Resta l'esasperazione per una escalation di volgarità . Su Twitter e Facebook si scatena il dibattito. Alessia Morani, la responsabile Giustizia della segreteria di Renzi, parla di «stupore per la bassezza: manca la consapevolezza e la maturità che deriva dal ruolo di
parlamentare. Le occupazioni dell'aula e poi delle commissioni sono comportamenti di assoluta abnormità , proprio dentro le istituzioni dove bisognerebbe dare l'esempio».
E le dem pensano già a chi potrebbe andare un eventuale risarcimento: «Andrà ad associazioni che si occupano di educazione nelle aree disagiate del paese». Perché dall'educazione occorre cominciare in mancanza delle regole di rispetto più elementari. Sulla testa del M5Stelle pende inoltre un'altra denuncia per «impedimento a un organo legislativo di svolgere le sue funzioni». La presidente delle commissioni Giustizia, Donatella Ferranti affronterà la questione con l'ufficio di presidenza.
2. NON CE L'AVEVO CON LE DONNE DEM, FACEVO UN RAGIONAMENTO GENERALE
Tommaso Ciriaco per âLa Repubblica'
«Sì, mi è scappato un insulto». Massimo De Rosa ammette di aver sbagliato poco prima di pranzo, sul pianerottolo del gruppo parlamentare del Movimento cinquestelle. à provato, scosso. Si scusa con le colleghe democratiche, ma la mette giù così: «Certo non ho dato delle "pompinare" alle deputate del Pd, né alla Moretti. Ma mi vedete? Vi pare che io possa dire una cosa del genere??».
Allora riavvolgiamo il nastro. Torniamo all'incidente. Ci racconti la sua "versione".
«Non ho bloccato i lavori della commissione giustizia, innanzitutto».
Prosegua.
«Quella di mercoledì è stata una giornata terribile. Un giorno complicato, faticosissimo. Io ero con due colleghi. Eravamo in tre, al computer. Intorno a noi ci ritroviamo quelli del Pd. Erano una ventina, hanno iniziato a insultarci».
Scusi, ma non è stato lei a insultare?
«Hanno iniziato loro. Parolacce. 'Fascisti', ci gridavano. à andata avanti per venti minuti. Alla terza volta, dopo tutto quel tempo, sì lo ammetto: mi è scappato un insulto».
Non un insulto qualsiasi. Ha definito "pompinare" le deputate del Pd.
«Ma va, no».
Scusi, cosa ha detto?
«Un insulto, ma non quello che adesso dicono loro».
Dica cosa ha detto, anche per ristabilire quella che lei giudica la verità dei fatti.
«A un certo punto ho detto, rivolgendomi a tutti e non alla Moretti: "La gente entra qui dentro perché conosce qualcuno o perché ha fatto un pompino a qualcuno'».
Onorevole, lei dovrebbe scusarsi.
«Mi scuso se qualche parola è stata fuori posto. Mi scuso per quell'insulto. Mi dispiace, era una giornata faticosa e hanno iniziato loro a insultare. Ma voglio che sia chiaro che facevo un ragionamento generale, non è vero che ho dato delle 'pompinare' alle deputate del Pd, ci mancherebbe».
Dicono anche che lei avesse in mano un casco integrale.
«Avevo con me il casco della moto perché era sera, non sapevo dove metterlo e poi me ne sarei dovuto andare. Ma non ho minacciato nessuno. Ma mi vedete? Non scherziamo».
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