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(ANSA) - "A fine 2023, il volume totale del debito sovrano e del debito obbligazionario delle aziende sfiorava i 100.000 miliardi di dollari, ovvero una quota comparabile a quella del Pil mondiale": è quanto emerge dal primo rapporto dell'Ocse sul debito mondiale, pubblicato oggi.
In questo contesto, il segretario generale dell'Ocse, Mathias Cormann, invita gli Stati membri "a orientare più precisamente la spesa pubblica e a porre maggiormente l'accento sugli investimenti nei settori che favoriscono rendimenti di scala nonché una crescita duratura".
''Le autorità di sorveglianza dei mercati - prosegue Cormann - devono essere molto attente sia alla sosteniblità del debito nel settore delle aziende e all'esposizione globale del settore finanziario".
"Un nuovo paesaggio macroeconomico caratterizzato da una inflazione più elevata e politiche monetarie più restrittive trasforma i mercati obbligazionari su scala mondiale ad un ritmo senza precedenti da decenni", avverte Cormann, aggiungendo che ''questa situazione ha profonde ripercussioni sulle spese pubbliche e la stabilità finanziaria, in un momento in cui i bisogni di finanziamento risultano sempre più pressanti".
Di qui, l'appello dell'Ocse a Stati e aziende a "gestire i rischi critici indotti dal forte aumento dei prestiti obbligazionari al livello mondiale''. Sempre secondo l'organismo parigino, il rapporto tra il debito delle amministrazioni centrali e il Pil nei Paesi membri dell'Ocse ha raggiunto l'83% a fine 2023.
"Questo livello - si sottolinea nel rapporto - rappresenta un aumento di 30 punti percentuali rispetto al 2008, anche se l'aumento dell'inflazione, che ha stimolato la crescita del Pil nominale, ha contribuito a una diminuzione di questa ratio di oltre 10 punti percentuali negli ultimi due anni".
Mathias Cormann ex ministro australiano
Secondo il rapporto, ''la somma totale del debito sovrano dei Paesi Ocse dovrebbe ulteriormente aumentare per raggiungere i 56.000 miliardi di dollari nel 2024, ossia un aumento di 2.000 miliardi rispetto al 2023 e di 30.000 miliardi rispetto al 2008". Nello stesso periodo, la quota mondiale del debito obbligazionario delle aziende è invece "passato da 21.000 miliardi di dollari a 34.000 miliardi di dollari e oltre 60% di questo aumento è imputabile ad aziende non finanziarie''.
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