DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
1 - SALVINI TORNA TRUMPIANO PER ISOLARE LA PREMIER “NOI AL POSTO DI FDI”
Estratto dell’articolo di Antonio Fraschilla per “la Repubblica”
Una opportunità che Matteo Salvini non vuole farsi sfuggire. E alcuni suoi fedelissimi spiegano la linea arrivata da via Bellerio: «Dobbiamo occupare uno spazio che FdI ha lasciato libero, lo spazio dei trumpiani d’Italia». Per carità, la Lega di Salvini è sempre stata sovranista e trumpiana, elogiata anche dall’ideologo del magnate americano Steve Bannon già nel 2018: ma l’ex presidente e i Repubblicani hanno sempre preferito alla fine Giorgia Meloni, inviata con tutti gli onori a diverse convention repubblicane.
Ma qualcosa è cambiato dal giorno dell’ultimo viaggio alla Casa Bianca della presidente del Consiglio non più all’opposizione. E soprattutto qualcosa è cambiato da quella foto di Joe Biden che la bacia in fronte con fare paterno. Salvini e la Lega hanno capito al volo che adesso Meloni, fino al voto in America, ha un problema enorme di comunicazione: non può più dire “forza Trump”. E così «adesso lo faremo noi e ogni giorno», ragiona un autorevole dirigente di via Bellerio.
Non a caso dal ritorno dal viaggio in America di Meloni, il vicepremier e leader della Lega ogni giorno pubblica un tweet o affida alle agenzie dichiarazioni di sostegno al magnate: «Avanti Repubblicani, avanti Donald Trump, avanti col cambiamento! Nel 2024 si svolta, negli Usa e in Europa», ha scritto ieri sul “fu” Twitter.
Ma affermazioni simili le ha fatte anche martedì, lunedì e domenica scorsi. Ogni giorno dal ritorno da Washington della leader di FdI. Una strategia chiara ed evidente confermata in casa Lega: da qui al voto americano tutti i dirigenti del Carroccio faranno dichiarazioni e organizzeranno anche eventi di sostegno a Trump.
joe biden e giorgia meloni - vignetta by natangelo
Il tutto mentre plasticamente emergono le difficoltà e le contraddizioni dei meloniani. La premier ha detto ai suoi di non abbandonarsi a “sparate” specie dopo il suo viaggio alla Casa Bianca. Sarà così fino al G7 di giugno in Puglia. Non a caso anche i più trumpiani tra i meloniani tacciono in queste ore. Una piccola eccezione la fa l’eurodeputato Carlo Fidanza che a Formiche.net dice: «C’è un rapporto solido tra Meloni e Biden, ma questo non fa di Giorgia una donna di sinistra o di Biden un uomo di destra. Quanto a Trump, penso che se venisse rieletto ci troveremmo alle prese con un leader pragmatico».
[…] proprio Bannon, intervistato dal “Corriere”, recapita un messaggio alla premier del governo di destracentro che due anni fa era stata “elogiata” dalla Fox, il canale trumpiano: lo stresso che però adesso la definisce in segno di scherno «la cocca di Biden»: «Giorgia Meloni? I suoi più grandi sostenitori sono molto delusi — dice Bannon — l’ho incontrata quando non era nessuno e dicevo a tutti: sarà premier. La amo per come sta normalizzando la destra al potere in Italia, ma non puoi giocare al gioco di Bruxelles e della Nato. Gli europei e Meloni stanno giocando un gioco pericoloso: continuano ad alzare la posta in Ucraina senza metterci i soldi. Salvini, invece, sarebbe più duro con la Nato e nel cercare di evitare uno scontro con la Russia». […]
2 - ENTUSIASMO LEGA: «UNA BOCCATA D’OSSIGENO» E CONTE «EQUIDISTANTE» PREOCCUPA IL PD
Estratto dell’articolo di Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”
matteo salvini con la mascherina pro trump 4
Il «super tuesday» lo ha sancito: salvo sorprese clamorose, Donald Trump sfiderà Joe Biden alle presidenziali Usa. Per qualcuno, come la Lega, una festa. Meglio: «Una boccata d’ossigeno». Matteo Salvini ieri ha esultato: «Avanti Trump, avanti col cambiamento! Nel 2024 si svolta, negli Usa e in Europa». Così come ha salutato con entusiasmo quasi ogni successo di «The Donald» alle primarie.
[…] Dall’altra parte dello spettro politico, i meno definiti sono i 5 Stelle. Se è impossibile dimenticare gli auguri trumpiani a «Giuseppi» del 2019, pochi giorni fa Conte ha addirittura invitato la premier a riferire in Parlamento sulla visita: sarebbe «andata a Washington a ricevere nuove istruzioni».
Carlo Calenda, negli ultimi giorni, per l’Abruzzo, aveva provato a tenersi. Ma dopo l’uscita di Conte non ce l’ha fatta più: «Ha flirtato con Trump, Xi Jinping e Putin si indigna per un incontro con il democratico Biden».
Dal presidente Usa Giorgia Meloni ha ricevuto un bacio che molto ha fatto scrivere. Fabio Rampelli, liquida la vicenda: «È una testimonianza di stima e amicizia da parte del capo di Stato della nazione più potente del mondo verso il primo ministro italiano. Nessun imbarazzo». Certo, «che esista un’affinità programmatica tra Repubblicani e Conservatori non è un mistero». Ma «le dinamiche legate alla campagna elettorale non c’entrano nulla».
Conte, appunto, da tempo si dice equidistante: «Biden potrebbe essere più vicino alla sfera progressista». Ma attenzione: «Sulla guerra potrebbero invertirsi le cose, quindi non ha senso che mi metta a fare il tifo per l’uno o per l’altro». E proprio questo tema è uno degli ostacoli più grandi, dopo l’Ucraina, che rende complicata qualsiasi ipotesi strutturale di alleanza con il Pd di Elly Schlein, orientato senza incertezza verso i Democratici d’Oltreoceano.
giuseppe conte e donald trump al vertice nato di londra 2
E Forza Italia? Ne ha parlato ieri con Affaritaliani il capogruppo Paolo Barelli: «L’importante è che gli Usa siano un elemento di stabilità per l’Europa. Poi, noi abbiamo sempre apprezzato maggiormente le politiche dei Repubblicani. Non credo proprio ci sia partita, vince Trump. È una sfida tra un gentile pensionato e un pilota di F1».
giorgia meloni e joe biden nello studio ovale 1giuseppe conte e donald trump al vertice nato di londra 1giuseppe conte e donald trump al vertice nato di londramatteo salvini con la mascherina pro trump 3giuseppe conte scrocca un passaggio nella limousine di trumpgiorgia meloni e joe biden nello studio ovale 2giorgia meloni e joe biden nello studio ovale 3giorgia meloni e joe biden nello studio ovale
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