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M.Antonietta Calabrò per "Il Corriere della Sera"
Alla vigilia del voto di fiducia, martedì 1 ottobre, ben il 58% degli elettori del Pdl giudicava necessario trovare un accordo per proseguire l'esperienza dell'attuale governo. E solo il 34% dei simpatizzanti per il Popolo della libertà avrebbe voluto insistere nella volontà di un voto anticipato, stando ai sondaggi elaborati all'istituto Ipsos per Ballarò.
La maggioranza relativa degli intervistati (39%), inoltre, avrebbe gradito che la maggioranza si ricomponesse, solo il 22% che il governo avesse continuato grazie al sostegno di una porzione scissionista del Pdl mentre il 33% avrebbe scelto un ritorno alle urne. A ben vedere, ieri, è esattamente andata così: Berlusconi ha scelto di ricomporre la maggioranza e ha cercato di evitare la scissione.
Anche tutti gli altri indicatori segnalavano in modo netto che l'opinione pubblica non avrebbe assecondato una prova di forza dell'ex premier. Sempre secondo i sondaggi Ipsos, con riguardo alla motivazione di una eventuale crisi di governo, il 44% degli interpellati l'ha individuata nella volontà di Berlusconi di salvarsi dai guai giudiziari. Ben distanziate (tredici punti), sono state indicate le troppe diversità tra Pd e Pdl (31%).
La volontà del Pd di non abbassare le tasse (motivazione ufficiale di Berlusconi) ha raccolto solo il 13%. In ogni caso, e questo è sicuramente un segnale molto preciso che forse spiega anche tutti gli altri, l'indicazione più netta riguarda l'argomento della decadenza di Berlusconi: il 61% pensa che il Cavaliere debba perdere la carica di senatore, mentre il 36% afferma che serve attendere ulteriori chiarimenti.
Quanto poi alle intenzioni di voto, un sondaggio di Datamedia Research, l'istituto di ricerca di Alessandra Ghisleri, la sondaggista più ascoltata dal Cavaliere, pubblicato da «Il Tempo», ha messo in evidenza una chiara flessione di Fi-Pdl (-1,2%), mentre il Pd si ferma a -0,9, con il Movimento 5 Stelle che guadagna 2 punti. Il Pd comunque, secondo Ghisleri, si confermerebbe il primo partito con il 27, 1 per cento, contro Pdl/Forza Italia che ieri si attestava al 25,8%.
Per l'istituto Emg (La7), il Pd , invece, avrebbe registrato un aumento dell'1,8% in una settimana: oggi il 29,2% degli italiani voterebbe il Partito Democratico. Si fermerebbe invece al 25% Forza Italia-Pdl, con una perdita dello 0,6% rispetto ai dati raccolti lo scorso 23 settembre .
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