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C'È DEL MOVIMENTO TRA I SOCI DEL ''FATTO'' - EDIMA, SOCIETA' CHE RACCOGLIE UN TERZETTO DI AZIONISTI MARCHIGIANI GUIDATI DA ALVARO CESARONI, VUOLE VENDERE LA SUA QUOTA, CHE VALE 1,5 MILIONI, IN ROTTA CON LA LINEA TRAVAGLIO-CONTE-CASALINO, NONCHE' SPAVENTATA DAI CONTI IN ROSSO
CINZIA MONTEVERDI SMENTISCE LE PRESSIONI SUI SOCI DEL “FATTO”, MA NON CHE “EDIMA” VUOLE VENDERE LA SUA QUOTA DEL GIORNALE DI TRAVAGLIO
DAGONEWS
C'è movimento tra i soci storici del ''Fatto Quotidiano''. Non molti sanno che una quota dell'11,3%, ovvero il terzo azionista per peso dopo Cinzia Monteverdi e Antonio Padellaro, è in mano a Edima, una società che raccoglie un terzetto di azionisti marchigiani guidati da Alvaro Cesaroni, vispo imprenditore che dal nulla ha costruito una multinazionale della tecnologia, la Sigma Spa. Cesaroni, che ora fa anche gratuitamente il sindaco di Comunanza (AP), credeva molto nel progetto di un giornale libero e dedicato alle inchieste, forte di un azionariato che non metteva il becco sulla linea editoriale.
Di questa Edima, il 10% è stato conferito a Luca D'Aprile, che per due anni aveva lavorato alla Sigma come consulente finanziario, affinché partecipasse al consiglio d'amministrazione sin dalla fondazione del giornale. D'Aprile nel frattempo è stato assunto da Cinzia Monteverdi, amministratore delegato, nel ruolo di Chief Innovation Officer.
Senonché dal 2009 a oggi la linea editoriale è cambiata, il giornale ha prima lanciato la volata al Movimento 5 Stelle e poi, in seguito alla quotazione sull'Aim, è diventato l'house-organ del governo Conte-bis. Cesaroni, in rotta con questa nuova impostazione e con i conti che di certo non brillano (perdita da 1,5 milioni nel 2019, richiesta del prestito garantito dallo Stato da 2,5 milioni), ha deciso di vendere la sua quota, che al momento varrebbe 1,5 milioni.
MARCO TRAVAGLIO E CINZIA MONTEVERDI
I marchigiani hanno fretta di mollare le azioni, e hanno promesso che in mancanza di un'offerta entro due mesi, ci penseranno loro a trovare un acquirente, con tutte le conseguenze del caso.
Come ad esempio il rischio che dopo la pandemia ''i mercati'' non ritengano la valutazione altrettanto ricca, o che la stessa cessione possa svalutare le azioni…
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