DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
Agli italiani dico, ancora una volta: finché ci siete voi ci sarò anche io. E non intendo mollare di un centimetro. pic.twitter.com/UHYsR0dDUg
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) January 30, 2025
TAJANI,NON VORREI CI FOSSE UN ATTACCO POLITICO ANCHE DALL'ESTERO
(ANSA) - "Perché la Corte penale internazionale non ha fatto richiesta di arresto di questo signore quando non era in un altro Paese europeo e lo ha fatto proprio mentre era in Italia? Uno, due, tre casi, fanno pensare male.
Non vorrei che ci fosse un attacco politico, anche magari anche con il sostegno di qualcun altro all'estero, ma così si fa anche un danno al nostro Paese: finire su tutti i giornali internazionali come se metà dei membri del governo fossero dei pericolosi criminali perché sono indagati". Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani a Dritto e Rovescio su Rete 4 sul caso Almasri.
Tajani ribadisce, 'su Almasri giustizia a orologeria'
GIORGIA MELONI E IL CASO ALMASRI - MEME BY FAWOLLO
(ANSA) - "Ho parlato di giustizia a orologeria perché la decisione" del procuratore Lo Voi "di iscrivere nel registro speciale degli indagati presso dei tribunale dei ministri" alcuni membri del governo "è avvenuto guarda caso il giorno prima dell'intervento in aula del ministro Nordio e Piantedeosi per raccontare quello che era successo. Si poteva aspettare forse qualche giorno, valutare meglio, perché tanta fretta nel prendere questa decisione? A pensare male ogni tanto si fa bene".
Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani parlando del caso Almasri, a Dritto e Rovescio su Rete 4, nella registrazione della puntata in onda stasera. Tajani, parlando delle proteste di alcuni magistrati contro la riforma della giustizia, ha detto di "non credere che la stragrande maggioranza dei magistrati la pensi come coloro che vogliono travalicare il governo", ma comunque questa "è una storia antica di alcune parti della magistratura". Per questo, ha sottolineato, "noi di Forza Italia vogliamo la riforma della magistratura, proprio per depoliticizzare la magistratura".
il servizio del tg1 sui voli di stato di francesco lo voi
ALMASRI: MELONI, 'DANNO ALLA NAZIONE, MI MANDA AI MATTI'
(Adnkronos) - "Ieri mi ritrovo sulla prima pagina del Financial Times con la notizia che sono stata indagata: se in Italia capiscono cosa sta accadendo, all'estero non è la stessa cosa", dice la premier Giorgia Meloni a proposito del caso Almasri, intervenendo in video-collegamento a 'La Ripartenza', evento ideato da Nicola Porro. "Quello che sta accadendo è un danno alla Nazione" e "mi manda ai matti", attacca la presidente del Consiglio.
IL SEGRETO DI STATO, IL RUOLO DELLA GERMANIA, LA TRAPPOLA PER IL GOVERNO: COSA NON TORNA NEL CASO ALMASRI
Estratto dell’articolo di Alessandro D’Amato per www.open.online
antonio tajani atreju foto lapresse
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni dice che l’indagine sul caso Almasri è «un danno alla Nazione». Ma nella storia del torturatore libico arrestato a Torino e liberato dalla Corte d’Appello di Roma dopo il mancato intervento del governo, che però ha deciso poi di rimpatriarlo con un volo dei servizi segreti, qualcosa non torna.
E anche se la vicenda è destinata a concludersi in parlamento, c’è chi, come il giurista Vladimiro Zagrebelsky, dice che l’Italia ha violato il diritto internazionale. Mentre l’esecutivo potrebbe mettere il Segreto di Stato, già apposto per il caso Abu Omar. Anzi: avrebbe potuto farlo da subito. E c’è il giallo del ruolo della Germania. A cui la Corte Penale Internazionale aveva chiesto di monitorare gli spostamenti del comandante.
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Tutto ruota intorno alle note di diffusione della Cpi. Quella blu è una richiesta di controllo generale su un soggetto. E Almasri era oggetto di una di queste da luglio. Dal 13 gennaio il libico si trovava in area Schengen dopo l’atterraggio a Londra.
Il 15 era stato fermato e rilasciato dalla polizia tedesca. Poi è arrivata la richiesta d’arresto. La mattina del 18 gennaio la Cpi estende la nota blu ad Austria, Belgio, Francia e Regno Unito. Poco prima delle 23, dopo il voto dei tre giudici (uno ha dato parere negativo), la nota diventa rossa. E viene trasmessa anche all’Italia.
il servizio del tg1 sui voli di stato di francesco lo voi
Perché secondo i tedeschi, che ne monitoravano gli spostamenti, Najem Osama Almasri era diretto a Fiumicino con un’automobile noleggiata in Germania. Prima della segnalazione il libico era stato anche fermato, sempre a Torino, per un controllo. Ma era stato lasciato andare in assenza di obblighi specifici.
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Poi c’è il Segreto di Stato. Il governo Meloni avrebbe potuto apporlo ma ha scelto di non farlo. Il Fatto Quotidiano ha spiegato che è regolato dall’articolo 202 del Codice di procedura penale. Prevede che i «pubblici ufficiali, i pubblici impiegati e gli incaricati di un pubblico servizio hanno l’obbligo di astenersi dal deporre su fatti coperti dal segreto di Stato».
E «se il testimone oppone un segreto di Stato, l’autorità giudiziaria ne informa il Presidente del Consiglio dei Ministri, ai fini dell’eventuale conferma, sospendendo ogni iniziativa volta ad acquisire la notizia oggetto del segreto».
Quindi […] «qualora il segreto sia confermato e per la definizione del processo risulti essenziale la conoscenza di quanto coperto dal segreto di Stato, il giudice dichiara non doversi procedere per l’esistenza del segreto di Stato».
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La legge prevede che «l’opposizione del segreto di Stato […] inibisce all’autorità giudiziaria l’acquisizione e l’utilizzazione […] delle notizie coperte dal segreto». Ma «non è, in ogni caso, precluso all’autorità giudiziaria di procedere in base a elementi autonomi e indipendenti dagli atti, documenti e cose coperti dal segreto».
In questo caso la magistratura può aprire un contenzioso davanti alla Corte Costituzionale. La conferma del segreto in ogni caso deve avvenire entro 30 giorni. In assenza si può procedere con le indagini. Ieri il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto che dell’eventuale apposizione del Segreto si occupa la premier. Ma secondo fonti qualificate consultate dall’agenzia di stampa Ansa l’esecutivo non lo ha fatto per consentire ai ministri di intervenire in parlamento.
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LA LIBERAZIONE DI Almasri Osama Najeen - vignetta by biani
Uno dei punti più controversi è la decisione di rimpatriare Almasri con un volo di Stato. La versione del governo sul punto è che una volta libero, Almasri — considerato soggetto pericoloso sulla base delle accuse della Corte penale internazionale — doveva essere espulso dall’Italia e riportato nel proprio paese nelle condizioni di maggior sicurezza possibile.
Assicurate, sempre secondo le valutazioni del governo, solo da un volo di Stato gestito dall’Aise, l’Agenzia di informazioni e sicurezza esterna.
L’ipotesi di peculato avanzata dall’avvocato Li Gotti spiega il coinvolgimento nella sua denuncia del sottosegretario Alfredo Mantovano in quanto titolare della autorità delegata sulla sicurezza (in sostanza la direzione politica dei servizi segreti).
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LA LIBERAZIONE DI ALMASRI VISTA DA ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
Intanto il costituzionalista Zagrebelsky su La Stampa parla di una violazione del diritto internazionale da parte dell’Italia. Anche se, ammette il giurista, se davvero la premier lo ha fatto per i rapporti di collaborazione con la Libia e per salvaguardare la sicurezza dei cittadini e degli impianti italiani nel paese (la questione dei barconi sembra meno ben posta), «la legge offre salvaguardia per le determinazioni politiche del governo. Alla fine dell’indagine del tribunale dei ministri, per procedere e non archiviare la denuncia, dovrebbe comunque esservi, l’autorizzazione del Parlamento.
Il quale può «negare l’autorizzazione a procedere ove reputi, con valutazione insindacabile, che l’inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di governo».
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KISS ME LIBIA - MEME BY EMILIANO CARLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
Ma, conclude Zagrebelsky, anche se la vicenda penale, se non prima, si fermerà comunque in Parlamento, «rimane la responsabilità internazionale dello Stato. Lo Statuto della Corte prevede che, in caso di mancata collaborazione da parte di uno Stato, la Corte informa per le iniziative necessarie l’assemblea degli Stati che sono parte del sistema della Corte, oppure il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. L’Italia potrebbe ignorare anche un simile passo? Sarebbe compatibile con l’interesse nazionale? E con il suo onore internazionale?».
REATI, TEMPI E SILENZI CHE COSA VA CHIARITO NEL « CASO ALMASRI »
Estratto dell’articolo di Fulvio Fiano per il “Corriere della Sera”
[…]
Perché è stata aperta l’inchiesta?
La Procura di Roma ha ricevuto una denuncia dell’avvocato Luigi Li Gotti contro la premier, i ministri e il sottosegretario per favoreggiamento e peculato. Il favoreggiamento riguarda il rilascio di Osama Almasri accusato dalla Corte penale internazionale (Cpi) di crimini contro l’umanità. Il peculato riguarda l’uso di un aereo dei servizi segreti (un bene pubblico) per riportalo a Tripoli (un uso improprio).
[…] È stato corretto mettere Almasri su un aereo di Stato?
Secondo il governo, sì. Perché, una volta libero, Almasri — considerato soggetto pericoloso sulla base delle accuse della Corte penale internazionale — doveva essere espulso dall’Italia e riportato nel proprio Paese nelle condizioni di maggior sicurezza possibile.
Assicurate, sempre secondo le valutazioni del governo, solo da un volo di Stato gestito dall’Aise, l’Agenzia di informazioni e sicurezza esterna. L’ipotesi di peculato avanzata dall’avvocato Li Gotti spiega il coinvolgimento nella sua denuncia del sottosegretario Mantovano in quanto titolare della autorità delegata sulla sicurezza (in sostanza la direzione politica dei servizi segreti).
[…] Che cosa prevede ora la procedura penale?
Il tribunale dei ministri ha 90 giorni per svolgere gli accertamenti e poi decidere se la denuncia sia fondata — e chiedere l’eventuale autorizzazione a procedere al Parlamento — o se il caso debba essere archiviato.
[…] Perché Almasri è stato liberato?
Perché, secondo la Corte d’appello di Roma — che ha la competenza su vicende di questo tipo — l’arresto da parte della Digos e della polizia era avvenuto con «modalità irrituali», motivato cioè ai fini dell’estradizione, mentre in questo caso andavano applicate altre due leggi di ratifica e attuazione della cooperazione con la Corte dell’Aia.
IL VIAGGIO IN EUROPA DI OSAMA AL NAJEEM ALMASRI
Perché l’Anm accusa Nordio di non essere intervenuto?
Il tramite tra la Corte penale dell’Aia e il governo italiano è il ministro della Giustizia «al quale compete di ricevere le richieste provenienti dalla Corte e dargli seguito», come stabilito dalla legge del 2012.
La stessa prevede che «il ministro della Giustizia dà corso alle richieste formulate dalla Corte penale trasmettendole al procuratore generale presso la Corte d’appello di Roma perché vi dia esecuzione».
Nel caso di Almasri, che era stato arrestato senza che il ministro avesse dato la propria autorizzazione, la Procura generale di Roma ha sollecitato il Guardasigilli affinché si pronunciasse, perché anche a cose fatte Nordio poteva «sanarlo». Ma la corte non ha ottenuto risposta: «Il ministro della Giustizia, interessato da questo ufficio in data 20 gennaio immediatamente dopo aver ricevuto gli atti dalla Questura di Torino, non ha fatto pervenire nessuna richiesta», ha precisato il pg al momento del rilascio.
[…] Perché il governo sospetta una trappola a proprio danno?
Perché la richiesta di arresto del procuratore della Cpi per Almasri, ferma per essere esaminata già dal 2 ottobre, è diventata un mandato di cattura la notte del 18 gennaio, quando il generale era da poche ore in Italia, ma la sua presenza in Europa era nota da giorni […]
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