MARCELLO, DOVE SEI? VISTO CHE È IN ARRIVO LA SENTENZA DEFINITIVA DEL PROCESSO PER MAFIA, DELL’UTRI HA TAGLIATO LA CORDA ED È SPARITO - LA SQUADRA MOBILE DOVEVA ARRESTARLO E HANNO TROVATO LA CASA VUOTA - È FUGGITO IN LIBANO?

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1 - ARRESTO PER DELL'UTRI MA È LATITANTE
Riccardo Arena per ‘La Stampa'

Il suo telefono squilla a vuoto, lontano, come se Marcello Dell'Utri fosse chissà dove. E in effetti è chissà dove: un ordine di custodia cautelare è stato emesso contro di lui dalla terza sezione della Corte d'appello di Palermo, ma non è stato eseguito, perché gli agenti della Squadra mobile di Milano non hanno trovato l'ex delfino di Silvio Berlusconi.

Era troppo tardi: l'ex senatore del Pdl, condannato a sette anni per mafia e che attende per martedì la sentenza definitiva, potrebbe essere all'estero, in Guinea Bissau, Libano, Repubblica Dominicana. In quest'ultimo Paese si era già rifugiato due anni fa, in circostanze analoghe, quando sparì nei giorni in cui la Cassazione doveva decidere la sua sorte. Poi la condanna fu annullata on rinvio e lui ricomparve.

Ora un'intercettazione ambientale del novembre scorso orienta più verso la Guinea Bissau e il Libano. La Procura generale aveva chiesto in un primo momento il divieto di espatrio, dato che l'ex manager di Publitalia aveva più passaporti diplomatici di Paesi stranieri.

L'intercettazione ambientale dava poi un'idea precisa delle possibili intenzioni sia dell'imputato che dei suoi familiari (il fratello gemello Alberto Dell'Utri). La Corte d'appello, che aveva già una volta detto di no alla richiesta di arresto (nel marzo dell'anno scorso, il giorno in cui aveva ribadito la condanna a sette anni), aveva però rigettato anche questa seconda richiesta del pg Luigi Patronaggio: il concorso esterno, avevano scritto i giudici, non ammette mezze misure. In sostanza, o il carcere o niente.

La Procura generale ha a questo punto percorso due strade: prima ha impugnato il rigetto del divieto di espatrio (che ieri il tribunale del riesame ha confermato) e ha chiesto una misura cautelare in carcere, sulla base di nuovi elementi. Il provvedimento è stato emesso, nel giro di pochissime ore, ma non è stato eseguito. L'imputato non c'era più.

L'intercettazione ambientale che aveva messo in allarme gli inquirenti era stata eseguita dalla Procura di Roma, nell'ambito di un'inchiesta per riciclaggio su un imprenditore calabrese, Gianni Micalusi, l'8 novembre scorso, ed era stata subito trasmessa a Palermo: Alberto Dell'Utri parlava di un possibile riparo del fratello all'estero. Dell'Utri, parlando col titolare del ristorante Assunta Madre di Roma, Vincenzo Mancuso, faceva riferimento al fatto che la Guinea «è un Paese che concede i passaporti diplomatici molto facilmente... bisogna accelerare i tempi».

E Mancuso, di rimando: «Ma scusami, Marcello non ha pensato a farsi nominare ambasciatore della Guinea?». Alberto parlava a quel punto di «tutto un retroscena» che ruotava attorno «a un personaggio che ha sposato la figlia del presidente africano». Un'altra strada era quella offerta dal Libano: «Marcello - raccontava sempre il fratello - ha cenato a Roma con un politico importante del Libano, che si candida presidente».

2 - MAFIA: DELL'UTRI È LATITANTE IN LIBANO
(ANSA) - È latitante in Libano l'ex senatore Marcello Dell'Utri ricercato dopo che la Corte d'appello di Palermo ha emesso a suo carico un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. In vista dell'udienza della Cassazione che potrebbe confermare la condanna per concorso in associazione mafiosa Dell'Utri ha lasciato l'Italia.

Secondo gli investigatori, che hanno cercato invano di eseguire la misura e da settimane monitorano le sue mosse, l'ex senatore avrebbe due passaporti diplomatici e dal Libano sarebbe pronto a spostarsi. Il provvedimento é stato firmato martedì scorso,8 aprile,dalla terza sezione della Corte d'appello di Palermo su richiesta della Procura generale di Palermo.

 

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