
AZZ! LA DUCETTA CI STA PENSANDO DAVVERO DI PORTARE L’ITALIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026 - PERCHÉ…
DELMASTRO COMBINA GUAI, E NORDIO DEVE METTERCI UNA PEZZA – LE OPPOSIZIONI ALL’ATTACCO PERCHÉ DA TRE MESI IL DIPARTIMENTO DI AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA È SENZA GUIDA – COLPA DI UNO STALLO PER LO SCONTRO ISTITUZIONALE SCATENATO DAL SOTTOSEGRETARIO MELONIANO, CHE HA INDICATO COME CAPO DEL DAP L’EX MAGISTRATA LINA DI DOMENICO, SENZA PERÒ AVVISARE PRIMA MATTARELLA, A CUI SPETTA LA NOMINA – IL GUARDASIGILLI ASSICURA: “È UNA QUESTIONE CHE SARÀ RISOLTA A BREVE”. INTANTO IERI SI È REGISTRATO IL 25ESIMO SUICIDIO IN CARCERE DA INIZIO ANNO…
Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini per “la Repubblica”
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, assicura: «È una questione che sarà risolta a breve». Il sottosegretario, Andrea Delmastro, è certo che alla fine andrà come lui ha sempre voluto: ricomposta la frattura con il Quirinale, «solo di tipo formale», ha ripetuto in questi giorni, non c’è alcun motivo per cui Lina Di Domenico, «una donna tra l’altro e assai valida», non debba diventare il capo del Dipartimento di amministrazione penitenziaria.
A chi ieri sussurrava qualche alternativa – su tutti Sebastiano Ardita, magistrato esperto, per 9 anni direttore generale del dipartimento detenuti e trattamento del Dap – veniva risposto che no, Delmastro, non cederà mai.
carlo nordio sergio mattarella
Dopo la denuncia di Repubblica, in Parlamento è scoppiato il caso carceri: in uno dei momenti di massima tensione per le carceri italiane, il Dap è infatti senza guida. E le opposizioni sono andate all’assalto della maggioranza: Partito democratico, Avs, Italia Viva, così come i sindacati, hanno chiesto al governo di intervenire immediatamente.
Ieri c’è stato il 25esimo suicidio dall’inizio dell’anno nelle nostre case circondariali – si è tolta la vita a Bollate, Francesca Brandoli, 52 anni, e al conto va aggiunto anche un operatore della penitenziaria –, in questi primi mesi del 2025 si contano due morti ogni settimana […]
Dietro la mancata nomina al Dap c’è lo scontro istituzionale tra il ministero della Giustizia e Quirinale. Nordio – anche se sarebbe più corretto dire Delmastro – a fine dicembre, dopo le dimissioni di Giovanni Russo, andato via proprio in polemica con il sottosegretario di FdI, scelse Di Domenico, persona di stretta sua fiducia, per la successione.
Ex magistrata di sorveglianza, ben voluta dal corpo (chi guida il Dap diventa il capo della penitenziaria) considerata da tutti seria e competente, era pronta a prendere l’incarico. Il 20 dicembre scorso il ministero della Giustizia chiede infatti al Csm «il collocamento fuori ruolo con l’incarico di Capo del dipartimento» e l’8 gennaio il Consiglio delibera il fuori ruolo «per assumere, con il suo consenso, l’incarico».
sovraffollamento delle carceri
Sembrava tutto fatto. Ma nessuno avesse avvisato il Quirinale da cui la nomina dipendeva. Visto che spetta al presidente della Repubblica, in qualità di capo delle forze armate, la ratifica finale. Da qui lo stallo che continua da più di tre mesi.
Ieri Nordio ha provato a rasserenare l’animo promettendo una «risoluzione a breve: ma il capo del Dap – ha detto al Tg3 – non risolverà certo il problema del sovraffollamento e dei suicidi.
[…]
«Mai nella storia era accaduto che un ministro abbia consentito a un sottosegretario di prendere in mano la situazione così come fa Delmastro: comanda tutto lui e dispone trasferimenti di comandanti», sostiene il segretario dell’organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria, Leo Beneduci.
«Ancora una volta il ministro Nordio viene commissariato dal suo stesso sottosegretario», dice la dem Debora Serracchiani, mentre Ilaria Cucchi di Avs rincara: «È evidente a tutti che Delmastro non può più occuparsi del Dap».
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