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DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN…
1 - FRANCIA 2012: BRACCIO DI FERRO TRA PIAZZE PARIGI
Tullio Giannotti per l'ANSA - Braccio di ferro fra le piazze di Parigi in questo primo maggio che arriva a quattro giorni dal secondo turno delle presidenziali. Nicolas Sarkozy, il presidente uscente, al Trocadero, ha sfidato i sindacati che sfilavano alla Bastiglia, invitandoli a "deporre le bandiere rosse". Francois Hollande, il favorito socialista, rimasto fuori dalla mischia, ha messo in guardia l'avversario dallo scatenare una "battaglia" contro il sindacato. In mattinata, come tradizione, si erano riuniti attorno alla statua di Giovanna d'Arco i militanti del Fronte nazionale, stavolta anche per festeggiare Marine Le Pen, autrice di un vero exploit al primo turno (17,9%, record per il Fn alle presidenziali).
Più del solito rito, si attendeva il discorso della Le Pen che si sarebbe dovuta pronunciare sul voto dei suoi al ballottaggio: "scheda bianca" è stato il suo verdetto, né la "falsa speranza" Hollande, né la "nuova delusione" Sarkozy. Hanno sfilato in 50.000 a Parigi, 316.000 in tutta la Francia i simpatizzanti dei sindacati, militanti di sinistra e lavoratori, mentre al Trocadero Sarkozy ha un po' enfatizzato il numero dei presenti ("siamo 200.000!), ma il colpo d'occhio sulla piazza era comunque notevole. Alla Bastiglia, il leader del sindacato Cgt, Bernard Thibault, ha denunciato "la prima volta che un presidente cerca di impadronirsi del primo maggio".
Sarkozy, distanziato ancora di sette punti nei sondaggi da Hollande, ha ancora accentuato la sua svolta a destra, attaccando le "bandiere rosse" e rifiutando "lezioni di morale da chi sventola la bandiera che fu quella di tante tirannie nel mondo". Sarkozy giocherà domani sera le sue ultime carte di rimonta nell'atteso faccia a faccia in tv con Hollande, rimasto oggi a Nevers, dove ha ricordato la figura del premier Pierre Beregovoy, morto suicida il 1 maggio 1993.
2 - SONDAGGIO: HOLLANDE ANCORA VINCENTE MA IN CALO
(TMNews) - Il candidato socialista alle presidenziali François Hollande è dato ancora vincente nei sondaggi ma le sue quotazioni sono in lieve calo. Secondo l'ultimo rilevamento Bva, Hollande vincerebbe col 53,5% (meno 1 punto percentuale) contro un Sarkozy dato al 46,5% (in risalita di un punto): secondo il sondaggio al presidente uscente va il voto del 57% dei sostenitori di Marine Le Pen (+10% rispetto alla settimana scorsa) mentre al momento i sostenitori del centrista Bayrou si dividono equamente tra i due candidati (36% per ciascuno) ma la percentuale di favorevoli a Sarkozy potrebbe crescere in occasione del voto del 6 maggio. L'astensione, infine, dorebbe essere tra il 16 e il 20%.
3 - SARKOZY SI AFFIDA ALLA TV PER CERCARE IL SORPASSO...
Alberto Mattioli per "la Stampa"
Spero che sia un faccia a faccia, non un corpo a corpo», dice François Hollande più scaramantico che convinto. In effetti è improbabile, dato che dall'altra parte del tavolo (a proposito, la grande notizia è che quest'anno sarà lungo due metri e mezzo, mentre nel 2007 erano due metri e 20) ci sarà Nicolas Sarkozy. Oggi, in prima serata, va in scena un grande classico della Quinta Repubblica: il dibattito televisivo fra i candidati alla Presidenza della Repubblica.
In palio c'è l'Eliseo, raffigurato nella scenografia annunciata «sobria» e oggi i plenipotenziari dei due si incontreranno per definire i dettagli: quelli di Sarkò non vogliono che venga ripreso di profilo, quelli di Hollande che non ci siano i soliti riflessi sui suoi occhiali. Già stabiliti i canali, Tf1 e France2, i giornalisti, Laurence Ferrari e David Pujadas, e il regista, Jérôme Revon, assistito (o controllato) da due aggiunti scelti dai due litiganti. Si spera che l'audience goda: nel 2007, Sarkò massacrò Ségolène Royal davanti a più di 20 milioni di francesi.
In realtà , nella storia della République il dibattito tivù non ha mai cambiato il verdetto dei sondaggi, a parte forse il primo, nel â74, quando il testa a testa serratissimo fra Valéry Giscard d'Estaing e François Mitterrand si risolse a favore del primo grazie a una battuta geniale: «Monsieur Mitterrand, lei non ha il monopolio del cuore». Ma quest'anno i sondaggi danno vincente Hollande su Sarkozy con tale scarto (l'ultimo, 53 a 47) che per recuperare al Presidente uscente di dibattiti ne servirebbero almeno tre. Tanti in effetti Sarkò ne aveva chiesti, ma Hollande ha mangiato la foglia e ne ha concesso solo uno.
«Ma bisogna diffidare dei sondaggi. Anche perché ci dicono che domenica mattina un elettore su cinque uscirà di casa per andare a votare senza aver ancora deciso per chi farlo. E magari ripenserà a quel che ha visto», spiega Jacques Séguéla, il più celebre pubblicitario francese, l'uomo che inventò gli slogan vincenti per Mitterrand ma adesso tifa per Sarkò (del resto, Carlà gliela presentò lui): «Il dibattito è più importante per lui, perché o recupera adesso o non recupera più. Tenga presente che è anche un grande eventotelevisivo, il più seguito dopo la finale dei mondiali di calcio».
Almeno per il dibattito, Sarkozy parte in pole: fra lui e Hollande, come oratoria non c'è gara. «Però - ammonisce Séguéla - il dibattito, più che un scontro di programmi, è uno scontro di uomini. Viene deciso per il 70% dall'aspetto, insomma dalla faccia dei candidati, dalla loro mimica, per il 15 dalla gestualità e per il 15 dalle parole. Tradotto: più che cosa si dice, conta come lo si dice. E anche quanto.
Per "passare" in tivù, un messaggio dev'essere ripetuto almeno tre volte. Hollande punterà sulla voglia di cambiamento e sull'antisarkozysmo; Sarkozy sulla "presidenzialità ", cioè sul fatto che lui è un uomo d'esperienza e il suo rivale no. Certo, è favorito, ma deve evitare di mostrarsi troppo aggressivo. E poi ha un altro problema». Spieghi, monsieur Séguéla: «Se
Mercoledì21, va in onda2 maggio,il ore «match» dell'anno. Sarkozy contro Hollande. Il presidente in carica contro lo sfidante socialista che ha vinto il primo turno elettorale del 22 aprile. à l'unico duello in tv. Sarkozy ne avrebbe voluti tre, Hollande si è opposto. Il regolamento ne prevede uno. E così è stato. Ma come si preparano i pretendenti all'Eliseo al faccia a faccia? Quali i punti di forza? E le debolezze? Quanto contano le argomentazioni? E quanto l'essere fotogenici e spigliati davanti a 20 milioni di francesi?
A queste domande prova a rispondere Jacques Séguéla, re dei pubblicitari, l'uomo che fu vicinissimo a Mitterrand e nel 2007 saltò sul carro di Sarkozy. il dibattito è un match di boxe, allora a Hollande va bene anche perdere ai punti. Invece Sarkò deve vincere, e deve vincere per ko. Il vero verdetto lo decidono tivù e giornali del giorno dopo. E l'80% dei media è antisarkozysta. Quindi o Sarkozy ottiene una vittoria clamorosa o è un pareggio che proprio non gli serve».
Capitolo consigli. «Nessuno in particolare. Sono entrambi politici dell'era televisiva, sanno usare il mezzo. Il loro staff si sarà messo nei panni dell'avversario e avrà preparato le domande trabocchetto. à importantissimo come si comincia e come si finisce. Il sorteggio ha stabilito che l'ultima parola spetterà a Sarkozy, quindi bisogna che abbia pronta un frase a effetto. Per il resto, la preparazione è soprattutto mentale: bisogna riposarsi, concentrarsi, dormire di notte. Guai, invece, fare la siesta. Fu colpa della pennichella se Mitterrand perse nel â74: aveva dormito al pomeriggio ed era un po' rintronato».
Resta l'impressione che si faccia molto rumore per nulla. Insomma, il dibattito emoziona ma non decide... «Sì e no. Diciamo che sta ai candidati all'Eliseo come la sfilata in bikini a quelle di Miss Universo: ogni minimo dettaglio è ingigantito. Però gli spettatori sono come i tifosi alla partita: se anche gli altri giocano meglio, non cambiano squadra del cuore».
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