DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…
Da www.rtl.it
LUIGI DI MAIO RTL MESSAGGI CONTRO
"Secondo lei, Salvini c'è o ci fa?" comincia così con una domanda diretta, l'intervista al leader del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, ospite di Non Stop News, programma di informazione condotto da Pierluigi Diaco, Fulvio GIuliani, Giusi Legrenzi, in onda su RTL 102. 5 e in Radiovisione sul canale 36 del DT e sul 750 di SKY, Di Maio risponde: "Volevo capire se Salvini c'era o ci faceva e per 55 giorni ho provato a proporgli un governo assieme. L'unica cosa che gli ho chiesto e' staccati da Berlusconi ma lui ha preferito Berlusconi a tutto questo.
Ne risponderà alla storia e agli italiani soprattutto alle prossime elezioni perché se si sta andando al voto è perché lui ha scelto la restaurazione alla rivoluzione". Poi Di Maio spiega il perché del no alla proposta del Colle di un governo tecnico o neutrale: "Io sono sempre stato onesto e lineare anche con il Quirinale, noi un governo neutrale non lo votiamo, perché significherebbe portare al governo persone che non hanno una connessione con la popolazione e rischierebbero solo di far quadrare i conti con un effetto simile a quello del governo Monti"
L'ipotesi più probabile, sarebbe a questo punto un voto in estate. " Noi abbiamo indicato come prima data utile l'8 luglio"- ha sottolineato Di Maio, consapevole, però, che: " con il voto si vada a finire al 22 luglio, deciderà Mattarella. Gli italiani sceglieranno se questa classe politica deve restare a dettare le condizioni guardando ai propri interessi. Sarà un ballottaggio"tra il M5S e la Lega, mentre aggiunge il leader del M5S: " Pd e Fi andranno sempre piu' verso un decremento dei voti e ciò permetterà una polarizzazione, ovvero: agli italiani di scegliere tra un cambiamento e un finto cambiamento", spiega.
"Ma"- incalzano i conduttori- " non temete il rischio astensionismo, se si votasse a luglio?". "Io sono consapevole del rischio" - risponde Di Maio-" ma noi del M5S non ci volevamo arrivare, io spero, a questo punto, che la gente a luglio voti. Sensibilizzeremo l'elettorato". "Faccio una preghiera ai cittadini"- aggiunge poi- "non si può votare coll'idea del proporzionale, perché poi i partiti faranno di tutto per non farci andare al governo".
E poi ricostruisce le convulse fasi di questi due mesi di contatti che non sono però approdati a un accordo di governo:"Abbiamo ottenuto il 33%. Dopo i risultati del voto con questa legge elettorale, che non è il massimo, non abbiamo raggiunto la maggioranza, allora io ho proposto alle altre forze politiche un contratto di governo alla tedesca; siamo d'accordo su alcuni punti, ho detto, scriviamo allora un contratto sui punti in comune e governiamo nessuno si è venuto nemmeno a sedere al tavolo.
Volevo realizzare almeno 5 0 6 cose su cui potevamo essere d'accordo con le altre forze politiche. In questi mesi volevamo realizzare un governo del cambiamento adesso spero che si torni al voto". Poi precisa: " In questi sessanta giorni abbiamo provato un contratto con Salvini e Salvini ha detto: scelgo Berlusconi alla Legge Fornero. Abbiamo provato con il Pd: prima aprono al dialogo e poi Renzi va da Fazio e fa saltare tutto. Il Pd inizialmente si stava aprendo, infatti, poi per i soliti cinismi interni si sono richiusi.
Una cosa è certa, tutte le forze politiche sono disposte a tutto, FI è disposta a perdere anche voti, pur di non far andare il M5S al governo". Poi, Di Maio ribadisce di aver fatto "un passo indietro in questi sessanta giorni" "Mi si accusa di cambio di pelle? " - afferma Di Maio - "noi abbiamo ottenuto un risultato storico alle urne e volevamo passare dalle parole ai fatti, volevamo un governo che realizzasse le cose che avevamo nel programma elettorale. Mi contestano i due forni?
Era un modo per trovare cose in comune con gli altri partiti e per lavorare per gli italiani. Con Salvini abbiamo concordato sulla legge Fornero, l'avremmo messo nella proposta di governo, ma Salvini non si è venuto a sedere al tavolo con noi, così come nessuno in questi sessanta giorni ha voluto discutere di temi con noi, io ho fatto 200 passi indietro rispetto alla premiership, non volevo la poltrona." "Con Salvini che tipo di rapporto ha?"- chiedono ancora i conduttori". "Come uno stato di Fb: una relazione complicata", scherza Di Maio, che poi aggiunge: "La Lega era una forza politica con enormi potenzialità ma finché resta con il centrodestra mette nel freezer i voti".
"Io non volevo arrivare a nuove elezioni"- ribadisce Di Maio, e su una prospettiva post-elettorale che confermi uno status quo identico a questo, dice:" Sarà un ballottaggio tra noi e la Lega".
Se lei dovesse raggiungere meno del 40% sarebbe poi disponibile a un'alleanza con la Lega?" "E' improbabile perché lo hanno dimostrato in questi sessanta giorni. Non si scollano da Berlusconi. Quando parlo di ballottaggio è una preghiera che faccio agli italiani perché al voto si vada con la consapevolezza che bisogna votare non nello spirito del proporzionale. In questo periodo Renzi, Salvini e Berlusconi si sono sentiti, pur di scongiurare un dialogo con noi".
"Ovviamente"- aggiunge Di Maio- "Per me è una nota di demerito aver pensato che l'esclusione di Forza Italia da un governo con noi fosse più importante dei problemi dell'Italia,noi abbiamo fatto di tutto per evitare elezioni anticipate. Noi siamo stati ai giochi. Io non sono entrato il 5 marzo dicendo: abbiamo vinto, dateci un governo. Sono andato a parlare con gli altri, ho cercato di interpretare lo spirito proporzionale di questa legge elettorale e sono andato a proporre il contratto alla tedesca e nessuno si è seduto al tavolo con noi".
BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA
I conduttori chiedono poi a Di Maio di tornare sulla sua lettera ai parlamentari in cui critico' duramente l'informazione della Rai parlando anche di sostituzione dei direttori dei Tg: "Un'epurazione nei confronti dei direttori dei Tg Rai? Ma per carità" - afferma- "Quando parlo dell'attuale governance della Rai, parlo del fatto che abbiamo presentato 4 anni fa una riforma della Rai che prevedeva un totale distacco tra i partiti e la Rai. Quando parlo di sostituzione dei direttori vuol dire che facciamo una legge che permetta di selezionare in maniera meritocratica i vertici della Rai, non che mettiamo direttori che piacciono a Di Maio, Grillo o Di Battista", sottolinea.
BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE
Infine, alla domanda sui contenuti di una nuova campagna elettorale che sembra a questo punto inevitabile, Di Maio spiega che un punto in più sarebbe "l'abolizione dei vitalizi. Un risultato che vogliamo raggiungere. Era uno dei privilegi che avevamo promesso che avremmo abolito e lo faremo", conclude.
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