nicola gratteri - giovanni falcone

GRATTERI, RIPROVA, SARAI PIÙ FORTUNATO - A "DIMARTEDÌ", IL PROCURATORE DI NAPOLI LEGGE UNA FALSA INTERVISTA DI GIOVANNI FALCONE CONTRO LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE -  DOPO ESSERE STATO COLTO SUL FATTO, GRATTERI PROVA A METTERCI UNA PEZZA, MA FA PEGGIO: "L'HO LETTA PERCHÉ ME L'HANNO MANDATA PERSONE SERIE DEL MONDO DELL'INFORMAZIONE. A DESTRA DOVREBBERO SPIEGARE PERCHÉ, SE PER LORO FALCONE È UN NUME TUTELARE, COME MAI POI NON LO VOTAVANO MAI OGNI VOLTA CHE SI CANDIDAVA AL CSM..."

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Estratto da https://www.napolitoday.it  

 

nicola gratteri a otto e mezzo

"Ho letto la finta intervista a Falcone da Floris perchè me l'hanno mandata persone serie. Erano persone autorevoli dell'informazione, me l'hanno riportata come autentica e io l'ho letta".

 

Così il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, in un colloquio con Il Foglio in merito alla polemica suscitata dalla presunta intervista del magistrato ucciso dalla mafia letta dal capo dell'ufficio inquirente al programma 'Di Martedì', su La 7 e che farebbe prefigurare una posizione di Falcone contro la separazione delle carriere.

nicola gratteri a otto e mezzo

 

"La verità - spiega Gratteri entrando nel merito durante il colloquio col quotidiano - è che noi continuiamo a decontestualizzare frasi dette trent'anni fa. Vogliamo metterle nel contesto attuale a ogni costo. E non ci preoccupiamo mai di fare una tara".

 

Ma Falcone, se fosse vivo, oggi concorderebbe con la posizione di Gratteri? "Questa è una domanda molto intelligente. Questa domanda mi piace molto. È esattamente la domanda che occorre porsi: cosa avrebbe detto Falcone?. Alla luce di questi ultimi trent'anni, dopo Tangentopoli, cosa avrebbe detto? Vede, ognuno di noi può cambiare idea".

 

giovanni falcone

Secondo Gratteri "la vera questione non è l'intervista che ho letto io. È il comportamento della destra. Mi dovrebbero spiegare, se per loro Falcone è un nume tutelare, come mai poi non lo votavano mai ogni volta che si candidava al Csm per avere un incarico…".

 

"Se Falcone, oggi, è il simbolo dell'antimafia a destra - continua Gratteri - perché non è mai stato votato ogni volta che si candidava? Lui era il migliore magistrato d'Italia, capiva le mafie vent'anni prima, eppure loro non lo consideravano... Perché? Perché Falcone era di sinistra! Era un fuoriclasse! E loro lo decontestualizzano. D'altra parte, lo fanno anche con me". [...]

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